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Revisionismi

di Miguel Martinez - 15/12/2006

 

"Le pretese degli armeni non hanno senso... noi rifiutiamo ogni tentativo di creare una similitudine tra l'Olocausto e le pretese degli armeni".

Shim'on Peres, premio Nobel e allora primo ministro d'Israele, 2001 [1]

"In quanto ebrei ed israeliani, siamo dispiaciuti per le uccisioni e le tragedie che sono avvenute, in particolare nel 1915-16. Comprendiamo la sensibilità da entrambe le parti [turchi e armeni], sappiamo che vi furono molte vittime e ci rendiamo conto della sofferenza degli armeni. L'esame di questo tema richiede discussioni con la partecipazione di vasti settori della società e un dialogo tra gli storici, che si basi sui fatti e sull'evidenza."

Comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri israeliano, 18 febbraio 2002 [2]

"Il divario nel comportamento, tra Israele e gli USA, riguardo al revisionismo olocaustico  omosessualista (gay-agenda Holocaust revisionism, l'autore si riferisce a chi sostiene che gli omosessuali fossero perseguitati in quanto tali in Germania) diventa evidente quando si visitano i rispettivi musei nazionali dell'Olocausto sul web.

Yad Vashem, l'autorità nazionale in Israele in materia di Olocausto, si è sempre rifiutato di cedere a qualunque movimento revisionista, motivato ideologicamente, che cerchi di strumentalizzare l'eredità dei sei milioni di ebrei assassinati.

Non troverete alcuna mostra sulla 'persecuzione nazista degli omosessuali' a Yad Vashem, né Yad Vashem riconosce gli omosessuali come gruppo di vittime a se stante dell'Olocausto. "

Non esiste alcuna prova a sostegno di simili pretese", è la risposta ufficiale di Yad Vashem. In breve, il museo nazionale dell'Olocausto della nazione fondata dai sopravvissuti dell'Olocausto considera il revisionismo olocaustico omosessualista americano non come storiografia legittima, ma come una chimera politicamente motivata."

Tom Sweetnam,  Hitler's Crowded Closet

Note:

[1] Citato in Sedat Laçiner and Ibrahim Kaya, The Armenian Issue and the Jews, Teimk-Asam, Londra e Ankara, 2003, p. 33.

[2] Ibid., p. 37.