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Guantanamo, ecco le celle «estreme»: l'annientamento degli "irriducibili"

di Guido Olimpio - 19/12/2006

 
La nuova struttura è destinata ad ospitare i prigionieri più pericolosi, alcuni provenienti dalla rete di carceri segrete della Cia
 
GUANTANAMO - Le autorità militari americane hanno iniziato a trasferire alcuni prigionieri nella nuova sezione di massima sicurezza – Camp 6 – costruita all’interno del centro di detenzione di Guantanamo (Cuba). Nelle celle verranno rinchiusi alcuni tra i più pericolosi elementi di Al Qaeda, alcuni dei quali provenenti dalla rete di carceri segrete della Cia. La lista comprende – secondo indiscrezioni – Khaled Sheikh Mohammed, presunta mente dell’11 settembre, Abu Zubayda, responsabile operativo, Ramzi Bin Al Shibh e una dozzina di terroristi coinvolti in gravi attentati.
CAMP 6 - Il Camp 6 è stato costruito con tre obiettivi: impedire gli assalti alle guardie, rendere ancora più severa la detenzione, prevenire i tentativi di suicidio dei prigionieri. All’interno delle celle ci sono due “brande” in cemento, le pareti sono completamente liscie, i servizi igienici sono “a vista”. A Guantanamo sono detenuti attualmente oltre 400 elementi e tra qualche mese potrebbero iniziare nuovi processi. Sulla reale pericolosità dei detenuti i giudizi si dividono.
I DETENUTI - Sicuramente una quota di prigionieri è da considerare ad alto rischio, in quanto composta da personaggi sicuramente legati alla rete qaedista. Ma un buon numero di internati appartiene all’area grigia della militanza, con poche implicazioni terroristiche. Tanto è vero che molti dei detenuti estradati dagli americani nei paesi d’origine – retti da regimi poco accondiscendenti con gli islamisti – sono stati poi liberati.