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Venite, adoriamoli. Difesa dei nostri valori americani di avidità, egoismo e oppressione illuminata

di Jason Miller - 21/12/2006


 
 
   




"Quale società non è basata sull’avidità? Il problema dell’organizzazione sociale è di trovare un sistema in cui l’avidità faccia meno male possibile; quel sistema è il capitalismo. "
Milton Friedman

Già, quale società? Certamente non una società portentosa come la nostra. Grazie al Capitalismo, gli Stati Uniti sono sazi di opulenza, e generosità.

Guidati dalla brillante lungimiranza di Hamilton, ammanettati da uomini come Keynes, Galbraith e FDR [Franklin Delano Roosevelt, ndt] e infine garantiti da un rinfrescante grado di libertà dagli sforzi degli eroici intellettuali Rand e Friedman, la “mano invisibile” di Adam Smith ha forgiato una fortezza per coloro che desiderano perseguire una sana avidità, l’egoismo e l’oppressione illuminata. Anche se il Capitalismo negli USA soffre ancora dei mali dell’economia mista - la disciplina governativa e le tendenze socialistiche -, il sistema socio-economico americano supera di molto ogni rivale, presente e passato.

Nonostante abbia già spinto la famiglia umana verso il culmine della prosperità, della tecnologia e della libertà, il Capitalismo americano è stato, e rimane, sotto un continuo assedio. I vili comunisti hanno intrapreso guerre multiple (calde e fredde) contro di noi. I terroristi islamofascisti hanno colpito il cuore della nostra libertà economica abbattendo le Twin Towers. I folli leader di sinistra latinoamericani che adottano terrificanti nozioni di nazionalizzazione, protezionismo e ridistribuzione della ricchezza stanno spuntando come la gramigna nei nostri cortili. E nonostante la loro ridotta prevalenza, i programmi di aiuti alle famiglie e di lavoro organizzato continuano a costituire minacce significative all’evoluzione, alla perpetuazione e alla proliferazione dell’ American Way.

Come discendenti dei progenitori e nerbo del Capitalismo, noi americani abbiamo l’irresistibile dovere di restare profondamente impegnati nella sua preservazione, senza considerare i costi umani. Per anni, una moltitudine di cuori ricolmi di tradimento, di insoddisfatti e di sfaccendati hanno esecrato il nostro inimitabile sistema economico.

Considerate alcune confutazioni razionali e illuminate alle loro critiche gratuite e ai loro lamenti piagnucolosi volti ad aumentare l’assistenza a coloro che hanno scelto di restare poveri in un una nazione di opportunità illimitate:

"Avidità: Parola normalmente usata da liberali, subnormali, anti-capitalisti e perdenti della società per denigrare, disonorare e discreditare coloro che hanno raggiunto un posto di lavoro migliore e capacità decisive e chi, attraverso l’applicazione di quelli, ha un lavoro"
Neal Boortz

"Proclamano che ogni uomo ha diritto ad esistere senza lavoro e, a dispetto delle leggi stesse della realtà , ha diritto a ricevere il “minimo sostentamento”, cibo, vestiti, riparo, senza alcuno sforzo da parte sua, come se fosse dovuto e come un diritto di nascita. Ha diritto a ricevere, da chi? "
Ayn Rand

E come disse una volta Al Capone:

"Il sistema americano è il nostro. Chiamatelo americanismo, chiamatelo capitalismo, chiamatelo come vi pare, dà a ognuno di noi una grande opportunità se solo la afferriamo con entrambe le mani per trarne il massimo vantaggio."

Grazie soprattutto al capitalismo americano, la nostra è la nazione più grande mai esistita. Siamo i leader del mondo libero e i guardiani dell’umanità. Incombe su di noi, come americani, il compito di esercitare il nostro potere economico in modo da assoggettare gli umanamente inferiori.

Se senti che la tua fede o la tua devozione iniziano a vacillare, immagina solo quanto sarebbe sterile, triste e primitivo il mondo senza gli Stati Uniti e tutto ciò che è americano.

Milioni di barbari starebbero ancora devastando le abbondanti risorse dell’Isola della Tartaruga [nelle Fiji, ndt]. Vivendo vite insensatamente austere, circondati da ettari di foreste vergini, da vaste distese di terra incolta e da innumerevoli miniere e riserve di petrolio, i cosiddetti “Nativi Americani” sono stati anacronismi che hanno fatto il loro tempo. I nostri predecessori fecero la cosa giusta assoggettando quella landa selvaggia e sradicando quasi del tutto quegli orrendi aborigeni.

I neri americani languirebbero ancora nelle giungle, nei deserti e nelle savane d’Africa. Oltre agli ovvi vantaggi ottenuti fuggendo da una miserabile esistenza nel Continente Nero, gli auto-proclamati “Afroamericani” possono scaldarsi alla gloria dei contributi dei loro antenati per aver accumulato immense ricchezze per gli Stati Uniti.

Capitani d’industria come Rockefeller e Carnegie non sarebbero mai ascesi dalle "stalle alle stelle" se non fosse stato per il sistema senza caste del Capitalismo americano. Se fossimo stati privati dell’ispirazione che quei grandi uomini suscitano, delle compagnie gigantesche che hanno amorevolmente allevato, e della carità che hanno così generosamente elargito (a indegni sfortunati privi della determinazione a lavorare sodo), le sopracciglia aggrottate dal cruccio solcherebbero permanentemente i nostri volti torvi.

Il caos e l’incapacità dominerebbero in un mondo privato di un sistema che ha permesso al darwinismo sociale di prosperare. La sopravvivenza del più adatto è nell’ordine della natura. Se Dio avesse voluto che gli svantaggiati economicamente, intellettualmente e moralmente continuassero a inquinare il patrimonio genetico umano, non avrebbe creato crack, AIDS, guerre, bande criminali o fame. Attraverso il taglio dei benefici, attuando leggi draconiane che colpiscano i poveri e le minoranze, privatizzando il sistema penale e intraprendendo azioni di pace in nazioni come l’Iraq, coloro tra noi che lavorano sodo e giocano secondo le regole possono accelerare la selezione naturale.

Senza il Capitalismo americano, sarebbe improbabile ricavare profitti dal benessere. E’ davvero assurdo che un essere umano razionale si intrattenga a considerare di mettere le persone prima dei profitti. La creazione del sistema sanitario tecnologicamente più al avanzato mondo (limitandone al contempo l’accesso a decine di milioni di americani) è forse l’aspetto più ingegnoso del nostro schema economico. Mentre a primo acchito ciò potrebbe sembrare un po’ cinico, considerate che i conseguenti tassi di mortalità infantile più alti e la più breve durata della vita interessano principalmente i segmenti usa-e-getta della nostra società. E poi, l’unico bene che deriva dalla sopportazione di questi indesiderabili è che costoro ci forniscono i soldati per i nostri eserciti di pace.

Immaginate le tragiche conseguenze dei nostri adorati bambini che avanzano sfiniti per una miserabile infanzia privi degli splendidi incoraggiamenti di Ronald McDonald che li estasia con magnifici pasti accompagnati da affascinanti giocattolini e scacciapensieri. Per mantenere attivi i motori del Capitalismo americano, la nostra gioventù deve riconoscere che la gratificazione immediata e la soddisfazione del desiderio rappresentano il principio basilare della nostra spiritualità. In America, passare attraverso gli Archi Dorati [logo di McDonald, ndt] come uno dei “miliardi di clienti serviti” è più che una semplice esperienza alimentare. E’ un rito di passaggio.

Pensate alla malinconia esistenziale che pervaderebbe la nostra esistenza collettiva senza la beatitudine del periodo natalizio. Tralasciando i mutui, sfruttando al massimo le carte di credito e sfogando la rabbia in attacchi giustificati di “follia da shopping”, è questo il periodo in cui gli americani sperimentano l’estasi esistenziale di acquistare più “roba”. Potrebbe sembrare magnanimo dichiarare il luogo comune che è meglio dare che ricevere, ma tutti noi sappiamo che è vero il contrario. E dove sarebbe l’invidia economica del mondo senza le vendite al dettaglio di Natale?

Nonostante l’enorme quantità di doni elargiti al mondo dal Capitalismo americano, abbiamo costituito un pianeta utopistico? Ovviamente no. Raggiungere ciò che è difficile è la nostra specialità, ma anche i potentissimi Stati Uniti non possono ottenere l’impossibile.

La sovrappopolazione è in aumento a causa della mancanza fondamentale di responsabilità individuale tra le classi più basse. I cambiamenti climatici sembrano accelerare grazie all’azione di alcune industrie criminali. Stati canaglia malvagi stanno sviluppando armi nucleari. Israele resta sotto l’assedio dei terroristi palestinesi. I danni collaterali provocati dai nostri valorosi sforzi di mantenere la pace hanno sporcato la nostra reputazione di superpotenza benefica.

Tuttavia, la storia ha dimostrato al di là di ogni dubbio che il Capitalismo americano continuerà a stimolare il nostro meglio per sostenere il faro di speranza per l’umanità in un mondo sempre più spaventoso e caotico. Anche se il mondo dovesse finire di esistere.

Stephen Hawking ha recentemente sostenuto la colonizzazione di altri pianeti. Dio ha concesso all’Uomo il dominio sulla terra. Eppure nonostante la nostra buona amministrazione, questo minuscolo corpo celeste non riesce a soddisfare le crescenti domande prodotte dal nostro sistema socioeconomico altamente evoluto. Ecco perché il nostro Creatore ha creato un intero universo di pianeti per provvedere ai nostri bisogni. E’ solo una questione di tempo prima che la nostra innovativa e pionieristica nazione ci trovi una nuova casa e ci porti.

Mentre il Capitalismo americano si è evoluto negli anni, gli Stati Uniti hanno raggiunto e sostenuto l’immenso potere di un progresso tecnologico senza pari, corporazioni multinazionali colossali, una ricchezza senza precedenti e una forza militare ineguagliabile. Tuttavia, gelosia, invidia e risentimento dilagano come ferite infette e provocano l’odio di molti contro la nostra grande nazione. Occorre che non ci compiacciamo di noi stessi e che non diamo per scontata la nostra posizione di unica superpotenza mondiale.

Respingendo le forze oscure che minacciano di estinguere la nostra libertà e prosperità, dobbiamo alimentare le fiamme della nostra passione. Non c’è vergogna nel perseguire l’avidità, la nostra felicità a spese di altri e la coercizione compassionevole dei meno fortunati. Queste sono chiaramente virtù americane. Abbracciatele.

E Dio benedica l’America!

Jason Miller è uno schiavo salariato dell’impero Americano che si è riscattato intellettualmente e spiritualmente. Miller scrive articoli ampiamente diffusi su internet e offre riparo ai senzatetto. Accetta volentieri una corrispondenza costruttiva presso willpowerful@hotmail.com o tramite il suo blog, Thomas Paine's Corner, all’indirizzo http://civillibertarian.blogspot.com/. Talvolta scrive apologie satiriche per il Capitalismo Americano sotto lo pseudonimo di Ragnar Redbeard III

Jason Miller
Fonte: http://civillibertarian.blogspot.com
Link: http://civillibertarian.blogspot.com/2006/12/o-come-let-us-adore-them.html
02.12.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FILIPPO MARIA FATIGA