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Magdi Allam: il fustigatore dei fedifraghi (islamici)

di redazionale - 17/01/2007

Fonte: antiimperialista


Magdi Allam e’ un giornalista che in fatto di diffamazione e calunnia la sa lunga quanto il suo naso da Pinocchio. Uno al cui confronto Farina alias Betulla fa una figura da poppante. Betulla doveva infatti farsi rimborsare le marchette da un certo Pio Pompa. Robetta da cinquemila euro a botta. Magdi Allam non giunge tanto in basso, lui e’ lautamente stipendiato dalla RCS come, pensate un po’, vicedirettore del Corriere. Lui non e’ tipo da ricevere veline (e compensi) dai Servizi segreti italiani, ai quali anzi, pare dare direttive e imbeccate. Gira, a spese della collettivita’, con una scorta armata fino ai denti che non ce l’ha manco il Ministro della Difesa. Il che gli da, nell’ambiente di mezze tacche del giornalismo italiano, un’aura di inquietante autorevolezza.
Continua ad occupare la sua posizione di prestigio malgrado non abbia vinto una sola delle sue crociate securitarie, nonostante nel Palazzo della poltica che conta lo considerino poco piu’ che un mitomane, un rompicazzo.
Tra le sue crociate, memorabile, fu quella contro il Campo. Informato con largo anticipo dagli ambienti piu’ sionisti e americanisti dell’allora governo Berlusconi che saremmo stati colpiti al cuore (arresti del primo aprile 2004), si lancio’ per mesi, spalleggiato dal suo collega Grimaldi, in attacchi furibondi contro i “rosso-bruni del Campo antimperialista” nonche’ “qaedisti occulti”. Poi se la prese con i giudici come la Forleo. Successivamente tocco’ addirittura al Ministro Pisanu, reo di avere legittimato l’UCOII nella cosiddetta Consulta Islamica. Per non parlare dei suoi libri da autogrill, in cui ce n’era per tutti, anche per la Fallaci, colpevole di aver pisciato sopra, col suo stile irriverente, al suo geniale teorema che c’e’ anche un Islam buono, quello che fa me culpa e si genuflette davanti alla luminosa civilta’ occidentale. Si puo’ misurare il formidabile eco di queste campagne assordanti dagli interlocutori nel suo blog: poco piu’ che quattro gatti.
Con la sua reputazione in verticale crollo Magdi doveva inventarsi qualcosa. Qualcosa di piccante che risollevasse il suo prestigio in discesa libera. Doveva mostrare che il suo accanimento maniacale contro l’UCOII, che anche nel Palazzo considerano una penoso delirio, è invece fondato. Lancia così la guerra a mezzo stampa contro la POLIGAMIA. Denuncia che l’UCOII e’ un covo di poligami peccatori e che lo Stato italiano, legittimando l’UCOII medesima, si rende colpevole di questo crimine tremendo. Inizia come sempre in sordina, dosando le sue accuse, annunciando rivelazioni sensazionali. Ieri, dopo tanta manfrina, eccoti la bomba. Hamza Piccardo, da sempre bersaglio dei suoi strali in quanto credente musulmano e deciso antimperialista, sarebbe in realta’ un poligamo, che dico un poligamo, un puttaniere. E chi sarebbe la “puttana”? Ne pubblica, senza rispetto alcuno pur di fare scoop, nome e cognome sulla prima pagina del suo Corriere della Sera di oggi. Dove sta lo scandalo? Che i due sarebbero convenuti a nozze con rito religioso islamico, mentre Hamza Piccardo era in realta’ gia’ coniugato. Doppio scandalo, poco dopo Lui decide di lasciare lei. Così lei s’incazza fino a tal punto che decide di vuotare il sacco. Indovinate a chi? Ma si! Proprio al Magdi Allam il quale spiattella il tutto sul quotidiano piu’ diffuso della penisola. Non senza prima essersi fatto scudo, allo scopo di puntellare la sua guerretta a luci rosse, delle affermazioni di Dacia Valent (IADL), anch’ella arruolata nella missione moralizzatrice —ovvero nella campagna contro l’UCOII e Hamza Piccardo.
Un interrogativo ci frulla per la testa: quanti euro sono occorsi per allestire questa squallida messa in scena?