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Poliziotti a pesca

di Giorgio Mattiuzzo - 22/01/2007

 
Il giornale inglese The Observer (1) ha scovato qualcosa di particolarmente interessante. La Germania sta cercando a tutti i costi di far approvare all'Unione Europea, e a far rendere quindi legge di ogni singolo Stato membro, una proposta davvero “innovativa”: permettere ad agenti di polizia armati di agire “con impunità” fuori dai confini nazionali; introdurre i “marescialli del cielo”, privati ed armati, sui voli civili e operazioni congiunte contro l'immigrazione illegale.

Inoltre, la Germania vorrebbe anche dare la possibilità ad agenti sotto copertura di infiltrarsi nelle bande criminali per spostarsi senza limiti in Europa.

La proposta sta dividendo i Governi dei vari Paesi, contrari Inghilterra, Svezia e Repubblica Ceca. In Inghilterra, per esempio, si ricordano ancora di una commissione di inchiesta parlamentare Olandese che aveva svelato, qualche hanno fa, una storia quanto meno curiosa: svariate tonnellate (sic) di droga erano state introdotte in Gran Bretagna dai Paesi Bassi, con l'assistenza di agenti infiltrati olandesi.

L'idea dei Tedeschi è quella di rendere valido in tutta l'unione il Trattato di Prüm. Questo accordo internazionale è stato sottoscritto nel maggio 2005 da sette Stati e, secondo quello che riporta il sito del Ministero dell'Interno , “ha lo scopo di rafforzare la cooperazione di polizia in materia di lotta al terrorismo, alla criminalità transfrontaliera e all'immigrazione clandestina. [...] L´Accordo di Prüm enumera i settori di applicazione ed, in particolare, prevede disposizioni concernenti lo scambio di dati relativi a DNA e impronte digitali, lo scambio di informazioni su persone inquisite, sugli autoveicoli e i proprietari degli stessi, sul possibile utilizzo di Sky Marshalls a bordo degli aerei da parte dei Paesi che intendano avvalersi di tale strumento, sulla falsificazione di documenti, sui rimpatri congiunti e i pattugliamenti congiunti di frontiera.”

In poche e povere parole, controllo capillare e senza limiti a disposizione della polizia.

Qualcuno ha ben pensato di esprimere una blanda opposizione a ciò che il trattato permette, perché esso non introduce niente di più di quello che già è concesso, solo che – guarda caso – regala alle forze di polizia la possibilità di scartare alcuni passaggi, soprattutto quelli che lasciano delle tracce nero su bianco. In pratica, adesso è necessario avere un sospetto su un obiettivo particolare e richiedere ai governi di attivarsi per prendere quell'obiettivo particolare; Prüm invece consente alla polizia di andare in giro per l'Europa cercando a caso senza meta chi vuole arrestare, nel frattempo schedando e incasellando tutti coloro che passano sotto gli occhi del solerte poliziotto sotto copertura. Infatti se per caso un collega straniero chiede informazioni su un tipo, la polizia del posto dovrà cercarlo nel database e, nel caso in cui il DNA non compaia, dovrà inserirlo per forza. Schedatura preventiva.

Ma il piano è – sul lungo periodo – ancor più radicale: alla fine ogni Paese dovrà essere in grado di dispiegare ufficiali sotto copertura al di là dei propri confini e di prestarli ad altri paesi, ovviamente per migliorare la collaborazione tra Stati nella lotta al crimine internazionale. Sicuro.

Beh, almeno in Italia possiamo dire di essere salvi, finché tutti i Paesi membri non si mettono d'accordo. Purtroppo per noi, il governo Prodi, per segnare la sua proverbiale e netta linea di discontinuità con il precedente governo, ha avuto la brillante idea di aderire al trattato, il 4 luglio 2006. Così il ministro Schauble, lo stesso che adesso sta spingendo a Bruxell per implementare il trattato, si è espresso: “L'Italia è tra i più importanti partner europei della Germania in questo settore. La nostra collaborazione nella lotta contro il terrorismo internazionale e la criminalitá organizzata è molto stretta ed efficace. Per questo motivo saremmo particolarmente lieti di un'adesione dell'Italia al Trattato di Prüm.”

Lo sapevate, per caso?




Note:

1) http://observer.guardian.co.uk/world/story/0,,1995232,00.html

2) http://www.interno.it/news/articolo.php?idarticolo=22559