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Adolescenza difficile. Prescrizioni in aumento. «Antidepressivi ad alto rischio»

di Sara Todaro - 31/01/2007

«Cure su misura non ce ne sono: per migliaia di minori i trattamenti con antidepressivi e psicofarmaci sono ad alto rischio». Maurizio Bonati (Laboratorio materno-infantile dei Mario Negri di Milano) e gli esperti dell'istituto superiore di Sanità (Iss) hanno rilanciato l'allarme sul rapporto tra bambini e psicofarmaci proprio in occasione dell'entrata in vigore dei nuovo Regolamento Ue sulle cure baby.
«Dal 2000 a oggi spiega Bonati il consumo di questi prodotti tra bambini e adolescenti tra 7 e 14 anni è più che triplicato. E gran parte dei 30mila ragazzi in terapia riceve cure "off label", non testate per questi pazienti, col rischio di veder aumentare effetti collaterali gravi o gravissimi, come i disturbi cardiovascolari e l'induzione al suicidio».
Le statistiche sono allarmanti: in Italia. su 1 milione e 500mila minori tra 0 e 17 anni, assume antidepressivi il 2,2 per mille dei maschi e il 2,6 per mille delle femmine; il consumo aumenta tra gli adolescenti. Secondo un recentissimo studio dell'Oms nel resto del mondo non va meglio: soffrono di disturbi depressivi 48 adolescenti su cento.
Le cure? Restano per adulti. «Solo di recente l'Emea (Agenzia Ue dei medicinali) ha riconosciuto l'indicazione pediatrica di un prodotto usato nella terapia, in corso di registrazione anche in Italia», dice il presidente dell'lss, Enrico G araci.
Ma sugli altri fronti si naviga a vista: «C'è addirittura da far ordine nele schede tecniche dei prodotti in commercio», sottolinea ancora Bonati, convinto che serve « un Registro nazionale e un piano terapeutico per tutti gli psicofarmaci somministrati ai minori». Il primo di questi Registri sarà inaugurato a febbraio, quando l'Agenzia italiana dei farmaci (Aifa) dovrebbe dare il via libera al ritorno in Italia del metilfenidato (Ritalin), farmaco per il trattamento dell'Adhd ( deficit di attenzione e iperattività) che riguarda in Italia tra il 2 e il 4% dei bambini in età scolare. L'annuncio ha fatto subito riesplodere le polemiche sui possibili abusi. «Il registro garantirà accuratezza diagnostica e appropriatezza il farmaco potrà essere prescritto sob nei centri H riferimento indicati dalla Regione», assicura Stefano Vella (dipartimento farmaci dell'Iss). Ma Bonati spezza ancora una lancia a favore di pazienti e famiglie: «Le reazioni emotive derivano anche da carenze organizzative e politiche». «L'adolescente psichiatrico conclude l'esperto è terra di nessuno: i Piani sanitari nazionali e il Piano maternoinfantile non se ne occupano; ii Piano salute mentale vi dedica poca attenzione. E non c'è nessun sostegno alle famiglie che addirittura, da una AsI all'altra, rischiano di essere discriminate ediritrovarsi costrette a sostenere il costo di costosi cicli di cura».