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Il titillante mondo dello scandalo (I)

di Miguel Martinez - 02/02/2007

 

Dopo che Magdi Allam ha dedicato una pagina del Corriere della Sera - con incipit in prima - al turbolento rapporto tra la signora Lia di Haramlik (nome d'arte) e il signor Hamza Roberto Piccardo, Repubblica ha pensato bene di imitare il proprio, eterno concorrente milanese.

Ieri, il quotidiano dei Democratici Preoccupati e Seri ha lanciato così un'altra controversa storia di amore/odio tra due persone di mezza età: quella tra il signor Silvio Berlusconi, imprenditore brianzolo, e la signora Miriam Raffaella Bartolini (meglio nota sotto il nome d'arte di Veronica Lario), casalinga nonché attricetta in pensione.

Curiosamente, Repubblica ha dedicato quasi esattamente lo stesso spazio - un incipit in prima, e una pagina intera all'interno - a questa imitazione del Caso Haramlik.

Nascono tante riflessioni.

La prima è di tipo puramente politico.

Fino alle elezioni passate, c'erano due cose che non sopportavo. Silvio Berlusconi e gli antiberlusconiani. Cioè tutti coloro che gridavano che c'era un "regime", un "duce", oppure che sostenevano che l'omino di Arcore avesse "distrutto la cultura italiana" - tutto da solo, lui ed Emilio Fede.

E che quindi bisognava mandare al potere gente come Mastella pur di "salvare la Democrazia e la Cultura". Persone apparentemente sane di mente gridavano al "golpe" e qualcuno diceva che Berlusconi avrebbe chiamato i carri armati pur di non mollare il potere, mentre altri fantasticavano di espatriare.

E invece Berlusconi è anche lui un pezzettino di legno che galleggia alla deriva sull'immenso flusso di cui ha cercato di approfittare.

Un pezettino di legno  dotato di furbizia e stupidità, proprio come la maggior parte dei piccoli imprenditori, cioè delle persone che costituiscono la famosa spina dorsale del nostro paese.

Se la furbizia lo ha spinto a varare sgradevoli leggi per non far finire in carcere i propri amici, o i propri ricattatori, devo confessare che la stupidità  è la dote che apprezzo di più nei miei avversari.

Per capire come sono cambiate le cose quando il Duce è stato sconfitto ed è arrivata la Democrazia - avrete tutti presente il dirigente del Sismi Nicolò Pollari, sotto processo per la propria presunta complicità nel sequestro di Abu Omar da parte di agenti stranieri.

Bene, il 26 gennaio Prodi lo ha insignito del titolo di Consigliere di Stato.

La decisione di premiare il sospetto rapitore e/o traditore [1] era stata presa il 20 novembre da Prodi, D'Alema, Parisi, Amato e Mastella, alla presenza del sottosegretario con delega ai servizi segreti Micheli.

Adesso, immaginate la reazione se Berlusconi avesse a suo tempo conferito un simile onore a un uomo inquisito per un reato gravissimo, non solo contro una persona, ma contro lo stesso Stato.

Qui invece siamo blindati: alla sinistra (con le dovute e onorevoli eccezioni extraparlamentari) va benissimo ciò che fa Prodi, mentre alla destra va benissimo che si premi Pollari. E quindi nemmeno l'opposizione fa opposizione. Anzi, si limita a parlare in maniera surreale di "comunisti", qualunque cosa questa parola possa significare.

Forse è una mossa un po' bassa citare una semplice blogger di destra, ma credo che questa piccola poesia di tale Talpina renda bene l'idea di cosa la destra intende per "opposizione" (no, non si tratta di uno scritto ironico):

PREGHIERINA DELLA SERA

 O gesu' dagli occhi tristi ,
fa morire i comunisti

se risolvi sto problema
fai spari' pure d'alema
ma se poi non te ne fotti
fa che muoia bertinotti
ti preghiam se non ti rodi
fai schiattare pure prodi
Tu col cuore sempre aperto
fai morire diliberto
e con gli angeli tuoi belli
porta in cielo anche rutelli
O mio caro e buon Gesu'
non ne far nascere piu'

Il mio comunque è solo un piccolo sfogo sul tema della provincialissima faida tra destri e sinistri italici.

Il vero senso, o non senso, della vicenda Veronica vs Silvio è ben più preoccupante.

Anzi, temo che stia nascendo uno dei miei noiosi post seriali.

Nota:

[1] Sottolineo le parole "presunto" e "sospetto", perché Pollari potrebbe essere semplicemente un capro espiatorio. Fatto sta, però, che è sotto la sua direzione che i servizi hanno creato un clima di panico sociale, lanciando decine di allarmi infondati sul "terrorismo islamico", manipolando i media compiacenti e perseguitando centinaia di persone innocenti.