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L'economia dell'effetto serra

di Kataweb News - 05/02/2007

UBS ANALIZZA L'ECONOMIA DELL'EFFETTO SERRA      

Il cambiamento rappresenta "una realtà indiscutibile" e occorre riflettere su "un'economia dell'effetto serra"





effetto_serra2Così sottolinea uno studio di Ubs che analizza i possibili rischi cui sono esposte le imprese, ma dice anche che "è difficile stabilire chi vince e chi perde". Lo studio individua comunque i settori più vulnerabili al mutare delle condizioni meteo, tra cui pesca, agricoltura, selvicoltura, centrali idriche. Tra gli altri settori particolarmente influenzabili dalle condizioni climatiche estreme individuati dagli esperti di Ubs ci sono anche "le attività ad alto consumo idrico, ma anche il turismo, la sanità, le assicurazioni e le attività influenzate dalle tempeste quali l'estrazione di petrolio offshore". Uno scenario che, sostiene il rapporto, comporta una serie di rischi per le imprese, che potrebbero infatti essere esposte a "normative più severe, un maggiore deterioramento delle proprietà materiali, il calo di entrate, i danni alla reputazione".

Non di meno tale prospettiva presenta anche alcune opportunità. Più le persone saranno incoraggiate a limitare le emissioni di gas serra, "maggiori - secondo lo studio - saranno le opportunità d'investimento legate al contenimento degli effetti del cambiamento climatico". Tale occasioni sono suddivise in due categorie distinte: quella che comprende i prodotti e processi caratterizzati da una maggiore efficienza energetica e quello che riguarda lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, a basso contenuto di carbonio. "Questi settori e le aree d'investimento al loro interno - conclude il rapporto - sono ben posizionati per beneficiare delle condizioni climatiche in mutamento e delle nuove normative". L'economia da effetto serra nasce, secondo l'analisi di Ubs, dal fatto che sono sì "già disponibili le soluzioni tecnologiche per contenere le emissioni di gas serra", ma "le misure prese a livello globale per creare incentivi alla loro riduzione sono praticamente inesistenti".

La variabile principale per determinare le conseguenze del cambiamento climatico è quindi rappresentata dal futuro quadro normativo. Un'analisi che scaturisce soprattutto da tre elementi: le emissioni di gas serra non comportano ancora dei costi", vi sono poche alternative concorrenziali ai combustibili fossili e, infine, l'energia riveste una grande importanza strategica a livello nazionale. Gli esperti di ubs, scendendo nei dettagli dei singoli settori di attività, ritengono che tra i settori direttamente esposti alle emissioni di gas troviamo alluminio, cemento, chimica, naturalmente petrolio e gas, servizi e acciaio.

Tra quelli indiretti auto, aviazione, costruzioni, attrezzature elettroniche e ancora petrolio e gas. A livello operativo risentiranno dei mutamenti del clima anche agricoltura, pesca, selvicoltura, assicurazioni, immobiliare, turismo e servizi idrici. Le migliori opportunità, sempre secondo lo studio della banca, potrebbero risiedere nelle fonti rinnovabili (bio-carburanti, energia geotermica, fotovoltaica, solare e eolica) e anche in una migliore efficienza nel processo e nei prodotti legati all'energia (propulsione ibrida per l'auto, applicativi più parsimoniosi), infrastrutture più high tech, isolamento termico, illuminazione più economica.


Kataweb News, 1 febbraio 2007