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Gli americani hano adoperato armi chimiche in Irak

di George Monbiot - 18/11/2005

Fonte: comedonchisciotte.org

Poi ci hanno mentito dicendo che non era vero
Adesso che si sa che i poveri iracheni sono stati bombardati con il napalm che con il fosforo, perché i falchi non protestano?

In Irak sono state usate armi chimiche? La risposta è: si. Le prove non si trovano nel documentario della TV italiana la cui trasmissione, la settimana scorsa, ha provocato tanto subbuglio in internet. Si tratta di una prova incerta, …. Però i bloggers che hanno trattato l’argomento sono riusciti a trovare la prova definitiva in alcuni documenti dell’esercito.
La prima è stata rinvenuta in una rivista dell’esercito USA. Un articolo della rivista Field Artillery (Artiglieria da campagna), marzo 2005, riporta le dichiarazioni di alcuni ufficiali che si vantano di quello che è successo a Falluja nel novembre scorso: “Il fosforo bianco si è rivelato un mezzo efficace e versatile. E’ stato usato come fumogeno su due brecce, e poi si è rivelato anche un potente strumento psicologico da usare contro gli insorti che trovavano riparo nelle trincee o nelle buche, contro i quali l’azione degli esplosivi era inefficace. La nostra tattica di “shake and bake” (letteralmente: scuotere e mettere in forno) consisteva nel far piovere proiettili al fosforo che servivano per stanarli e poi proiettili esplosivi normali per eliminarli.”

La seconda l’ha fornita un giornalista al seguito dei Marines durante l’assedio di Falluja, nell’aprile del 2004., in un articolo apparso sul California North County Times, si legge: “Pronti! Urlò Millikin,,, afferrando un proiettile al fosforo bianco da una riserva di munizioni lì vicina, e tenendolo sospeso sopra il mortaio. Fuoco! Urlò Bogert mentre Millikin lasciava cadere il proiettile nella canna. Lo scoppio sollevò un nugolo di polvere attorno alla postazione mentre i soldati ripetevano la manovra in continuazione, sparando alternativamente fosforo bianco e esplosivo normale, una manovra chiamata “shake and bake”, … contro delle costruzioni dove erano stati visti degli insorti per tutta la settimana.”

Il fosforo bianco non si trova nell’elenco della Convenzione sulle armi chimiche. Può legittimamente essere usato per illuminare potentemente il campo di battaglia, oppure per produrre una cortina fumogena che nasconda le truppe al nemico. Al pari di altre sostanze chimiche può essere usato in battaglia “… però senza sfruttare le sue proprietà tossiche o chimiche come mezzo bellico.” Diventa un’arma chimica nel momento in cui viene usato direttamente contro le persone. Per arma chimica si intende: “qualunque agente chimico che con la sua azione sui processi vitali può causare la morte, incapacità temporanea o ferite permanenti.”

Il fosforo bianco è solubile nel grasso e brucia spontaneamente quando viene a contatto con l’aria. Secondo quanto riferisce globalsecurity.org: “Le ferite di solito sono molteplici, profonde e di grandezza variabile.. Eventuali parti solide a contatto degli occhi producono gravi danni. Le particelle continuano a bruciare fino a quando non c’è più ossigeno atmosferico…Se i serventi vengono a contatto col fosforo si possono bruciare sino all’osso.” A contatto con l’ossigeno si sviluppa un fumo di pentossido fosforoso. Secondo le norme di sicurezza industriali USA il fumo “diventa ustionante quando viene a contatto con l’umidità e brucia le mucose … Il contatto … può provocare gravi ustioni agli occhi e danni permanenti.”

Fino alla settimana scorsa il ministero della difesa USA aveva sostenuto che le forze americane avevano utilizzato il fosforo bianco “molto raramente e solo per scopi di illuminazione.” I colpi avevano lo scopo di “ illuminare di notte le posizioni nemiche, non di colpire le persone.” Di fronte alle recenti prove giovedì la posizione è cambiata: “ Siamo venuti a conoscenza che le informazioni da noi assunte in precedenza non erano … corrette. I colpi sparati a Falluja, con effetto fumogeno, non sono stati usati come illuminazione, ma come cortina fumogena, cioè per nascondere al nemico i movimenti delle nostre truppe e, secondo un articolo apparso su Field Artillery, anche come ‘una potente arma psicologica contro gli insorti che si trovavano al riparo nelle trincee o nelle buche…’ Nell’articolo si spiega che le truppe usano il fosforo bianco per far uscire i combattenti dai loro rifugi così da poterli abbattere con l’esplosivo normale.” In sostanza il governo USA ammette di avere usato a Falluja il fosforo bianco come arma chimica.

La stessa cosa è successa per il napalm. A dicembre del 2004 il primo segretario laburista Alice Mahon aveva chiesto al ministro Adam Ingram “ se la coalizione avesse usato il napalm o sostanze simili in Irak (a) durante la guerra e (b) dall’inizio”. La risposta del ministro è stata: “Le forze della coalizione non hanno fatto ricorso a nessuna arma al napalm né durante né all’inizio della guerra.”

La posizione è apparsa subito strana a chi era stato un po’ attento all’argomento. Nel marzo del 2003 ci sono state più testimonianze secondo le quali i marines avevano sganciato bombe incendiarie sui ponti del Tigri e sul Canale Saddam, durante la loro avanzata verso Bagdad. Il comandante dell’11 Marine Air Group aveva ammesso: “ Abbiamo gettato del napalm su ambedue le posizioni.” I giornalisti al seguito delle truppe hanno riferito che al confine con il Kuwait a Safwan Hill c’era stato un bombardamento al napalm. Nel agosto del 2003 il Pentagono ha confermato che i marines avevano sganciato “bombe incendiarie mark 77”. Anche se la sostanza contenuta in queste bombe non è il napalm, la sua funzione, come si trova scritto su un foglio tecnico illustrativo, è “notevolmente simile”. Il napalm è composto di benzina e polistirene, mentre la parte viscosa del Mark 77 è composta da kerosene e polistirene. Credo che questo non faccia molta differenza per chi ha la sfortuna di provarne gli effetti.

Così a gennaio di quest’anno il segretario Harry Cohen ha specificato meglio la domanda di Mahon. Nell’interrogazione si chiede: “le bombe mark 77 sono state utilizzate dalle truppe della coalizione?” Il ministro ha risposto che: “Gli USA ci hanno confermato di non aver mai utilizzato, in Irak, le bombe mark 77, le quali sono, in sostanza, contenitori napalm.” Il governo USA gli ha mentito. Ingram ha quindi ritirato le sue affermazioni in una lettera privata inviata a giugno ai due segretari.

Ci è stato spiegato che la guerra in Irak era necessaria principalmente per due ragioni. Saddam Hussein era in possesso dia armi chimiche e biologiche che avrebbe potuto usare contro un’altra nazione. Il popolo iracheno doveva essere liberato da un regime oppressivo che, fra l’altro, aveva usato armi chimiche contro il suo stesso popolo. Tony Blair, Colin Powell, William Shawcross, David Aaronovitch, Nick Coen, Ann Clwyd a molti altri avevano richiamato, per sostenere la loro causa, il fatto che Saddam aveva gasato I Curdi a Halabja nel 1988. Chi era contrario alla guerra veniva accusato di non volersi preoccupare del benessere del popolo iracheno.

Visto che invece loro si preoccupano così tanto, perché nessuno di questi falchi ha detto nulla contro l’uso di armi non convenzionali da parte delle forze della coalizione? Ann Clwyd, segretario del partito laburista, diventata militante guerrafondaia di una guerra illegale, dopo essere stata militante pacifista, è l’unica, per quanto sappia, ad aver trattato l’argomento. A maggio di quest’anno, ha inviato un articolo al Guardian, per rassicurarci, “che le voci secondo le quali gli USA avrebbero utilizzato “una forma moderna del napalm” “sono completamente prive di fondamento. Le forze della coalizione non hanno mai usato il napalm. Né durante l’assedio di Falluja né in altre occasioni.” Chi gliel’ha detto? Il ministro degli esteri. Prima dell’invasione Clwyd era stata in Irak, in lungo e in largo, per investigare sui crimini di Saddam contro il suo popolo. Poi ha riferito alla camera dei Comuni che ciò che aveva visto l’aveva commossa fino alle lacrime. Dopo l’invasione, al contrario, aveva accettato la parola del ministro come oro colato. Sarebbe bastata un’occhiata di 30 secondi su internet per rendersi conto che si trattava di una stupidaggine. C’è da chiedersi se veramente lei si preoccupa del popolo per il quale si era dato così tanto da fare prima della guerra.

Saddam è sotto processo per omicidio di massa, torture, carcerazioni abusive, e anche uso di sostanze chimiche. Certamente è colpevole di tutto questo. Però, a quanto pare, lo sono anche quelli che lo hanno rovesciato.

 

Fonte:www.guardian.co.uk/
Link:http://www.commondreams.org/views05/1115-29.htm
15.11.05
Scelto e tradotto per
www.comedonchisciotte.org da VICHI