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Perchè per la "sinistra" il "commercio equo e solidale" va bene solo nel "terzo mondo"?

di Domenico Coppola - 17/03/2007

Fonte: noeuro



Torquemada Visco ha il fisico del ruolo. Ha lo sguardo vitreo, il capello bianco da scienziato pazzo. Non lo si è mai visto ridere. Quando apre bocca vomita anatemi e minacce. Il suo grido di battaglia è "lotta all'evasione" e il demoniaco evasore deve tremare alla sua sola vista. L'evasione viene sempre calcolata in cifre iperboliche e addotta a giustificazione dello spreco inconcludente della spesa pubblica italiana e dell'impossibile pressione fiscale.
I toni sono da scandalo. "Se non ci fossero Xmilioni di evasione, pensate quanto poco pagheremmo di tasse!" Bisogna ripeterlo un po' di volte, un bel po' di volte, ma alla fine qualcuno ci crede. Gli X milioni sono calcolati più o meno a caso, prendendo il reddito di un campione di italiani, moltiplicandolo per l'intera popolazione, meno il numero che hai pensato, diviso gli anni di tua zia. Le cifre non devono necessariamente essere sempre uguali o per forza plausibili, basta far credere che ci sia una specie di tesoro sepolto da qualche parte.
L'implacabile Visco si occuperà di "scovarlo" e di "stanare" i suoi perfidi custodi, scatenando la Gestapo coi dobermann. Si potrebbe pensare che ci si stia riferendo ai capitali sporchi della mafia o alle manovre losche dell'alta finanza (vedi Parmalat), invece gli strangolatori dell'economia italiana sono sempre loro: tassisti, panettieri, gelatai ambulanti, ciabattini, arrotini (donne è arrivato l'arrotino!). Incidentalmente sono gli stessi accusati, sia da destra che da sinistra, di aver causato i danni dell'euro.
Ma perché i nostri due sbirri ce l'hanno tanto con il piccolo commercio e vogliono favorire la grande distribuzione?
E' molto semplice: la grande distribuzione vuol dire denaro e potere. Può pagare tangenti e assumere raccomandati. E' una sede di potere sindacale: più le aziende sono grandi, più il sindacato è forte. Può essere manovrata in vari modi ed essere oggetto di speculazioni finanziarie.
Tutto questo invece non è possibile con la piccola distribuzione, che non è controllabile ed é fonte di ricchezza diffusa, come ben sa la stessa sinistra che propone il "commercio equo e solidale" contro lo strapotere delle multinazionali, ma solo per il terzo mondo. Qui invece ci dicono che grande è bello e che le nostre aziende devono crescere per poter competere a livello mondiale.
Quanto a distribuire il reddito ci pensano le tasse. Servono a quello no? Lo ripetono in continuazione. O credevate forse che servissero a gestire i servizi comuni?