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Le alternative concrete alla grande distribuzione

di Carmela D`Avino - 19/03/2007

Fonte: ilmediano.it

 

 

 

 

 

Cittadinanzattiva invita a riflettere sul consumo libero e consapevole. Riflessione e dibattito su piccola e grande distribuzione.

 

Dopo l’interessante convegno sulla tutela del paziente, Cittadinanzattiva, movimento di partecipazione civica che opera a livello nazionale e internazionale per la promozione e la tutela del diritto del cittadino e del consumatore, affronta un tema altrettanto delicato: l’utilità dei supermercati, la grande distribuzione organizzata in Italia e le alternative concrete. Un dibattito vivace e coinvolgente, moderato dalla responsabile cittadina Rosa Alba Notaro, che ha visto a confronto esperti del settore e cittadini. Spunto di riflessione il libro "Schiavi del Supermercato" di Monica di Bari e Saverio Pipitone, quest’ultimo presente all’incontro.

 

«Quella di stasera non vuole essere una riflessione in termini di contrapposizione - ha dichiarato Rosa Alba Notaro - tra grande distribuzione si e grande distribuzione no, ma semplicemente un’occasione per comprendere le contraddizioni del nostro tempo, per cercare di essere consumatori attivi e consapevoli. Quando sentiamo dirci "La Coop sei tu", quel tu deve essere un tu consapevole, un tu che può partecipare e scegliere». Da qui l’intervento di Saverio Pipitone che nel presentare il libro, ne ha sottolineato i concetti essenziali, svelando le pratiche commerciali utilizzate dai grossi gruppi distributivi e invitando i cittadini a privilegiare le risorse del territorio di appartenenza. Maggiore attenzione alle piccole attività produttive locali senza cadere necessariamente nel rischio dell’idea di regresso: questo l’impegno di ognuno di noi. E’ possibile coniugare l’idea di sviluppo e di progresso con quella della crescita ambientale, culturale e civile? Questo il quesito posto dal professor Franco Cuomo, docente di sociologia dei processi comunicativi e culturali della Federico II.

 

Il docente, dopo aver spiegato il concetto di non–luogo, spazi che hanno la stessa struttura, omologati, tutti uguali, che creano spaesamento e spersonalizzano, ha ribadito che bisogna smettere di pensare alla vita della persona solo nell’ottica del consumo. A seguire un dibattito acceso e interessante, che ha dato voce ai piccoli imprenditori locali, mostrando lo spettro di una economia territoriale sfibrata, caratterizzata dalla sempre più difficile convivenza tra botteghe artigiane e grandi centri commerciali, mortificata costantemente dall’illegalità diffusa e dalla sordità comunale. Da sfondo, una irrefrenabile voglia di parlare, di trovare soluzioni, di riappropriarsi della cittadinanza attiva, di reclamare con forza i propri diritti. «Tutti ci dicono che il mondo è cambiato - ha concluso Rosa Alba Notaro-, cambiamo il mondo che è cambiato».