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Casini? Più bravo del mago Houdini

di Carlo Gambescia - 28/03/2007

Inutile piangere sul latte versato ieri al Senato dal centrosinistra. Prodi è quel che è. I moderati pure. Ma il più grande (si fa per dire) in assoluto è Casini. Ora, per capire come funziona il cervello cerchio-bottista di Pier Ferdinando Casini, consigliamo di rileggere una sua bislacca (ma solo in apparenza) intervista sui Dico rilasciata a Repubblica (17-2- 2007)). Concessa da uno, felicemente convivente (così pare) con Azzurra Caltagirone, mica una filippina qualsiasi. Un’ intervista degna del mago Houdini. Acrobazie verbali di altissimo livello, da cattolico 3x2: nel senso che, quando sarà venuto il momento, per tre anni di Inferno, Casini spera di scontarne due in Purgatorio. E poi volete mettere il fisico? Capello alla Richard Gere, sorriso da cucciolo cronico, gambette accavallate alla Parietti. E giù un diluvio di parole, come fa di solito da Vespa. Parole, solo apparentemente in libertà, perché Casini sa sempre dove vuole arrivare.
Del resto, ieri, si è inventato, per la gioia di Prodi e Ulivisti le maggioranze variabili… Ovviamente nel supremo interesse della Patria (con l’iniziale maiuscola) e per la sicurezza dei “nostri ragazzi in Afghanistan”. E così Prodi si è beccato al Senato 180 voti. E ringrazia. Chissà però come l'avrà presa l’elettore medio di Rifondazione. Ieri equamente divisosi tra una pastiglia di Valium e una Tavor. Pastiglie e non supposte: per non aggiungere alla beffa il pure il danno…
Del resto, se non ci fosse uno come Ferdi, bisognerebbe inventarlo. Al posto di Ruini lo nomineremmo capo ufficio stampa del Vaticano. Perché uno con una faccia di bronzo così, torna sempre utile, anche dietro il Portone di Bronzo di San Pietro (battuta scema, di cui chiediamo scusa ai lettori…). Infatti, la natura bronzea delle guance ha aiutato Ferdi a fare una bella carriera: sei legislature nella giungla Dc; non si è sporcato le scarpe di vernice con gli schizzi fangosi di Tangentopoli; si è pappato la presidenza della Camera presentandosi come uno al di sopra delle parti. E chissà dove arriverà, visto che ha superato da poco la boa dei cinquanta.
Ma torniamo ai Dico. Che ha dichiarato a Repubblica ?
Punto primo. Che il suo approccio è “lineare”, perché “difende sia la famiglia sia la libera convivenza”. Mentre non approverà mai i Dico. “che non sono nell’una e nell’altra cosa”. Contento lui che convive... Chissà che ne pensa Ruini…
Punto secondo. Che “in parlamento difende la libertà di chi vuole vivere un rapporto a due senza chiedere diritti in cambio di doveri”. E bravo Casini. Non sapevamo che fossi “un figlio dei fiori che non pensa al domani”…
Punto terzo. Che per lui “la famiglia è un valore” da difendere. Anzi, Ferdi spera “che le sue figlie si sposino e non ricorrano ai Dico”. Che papà cattolico tutto d’un pezzo… A parte quel problemino della convivenza di cui sopra…
Ora, come si dice in certi film americani, “comprereste una macchina usata da uno così?”. Noooooo!. Eppure, gli stessi italiani (di destra) che ora lo insultano, magari in passato lo hanno votato, e chissà, visto che il masochismo dell’ elettore medio non conosce limiti, probabilmente continueranno a votarlo. E soprattutto ora che grazie a Casini sembra risorto, come direbbe la nostra cara dirimpettaia CloroalClero, ‘sto “cazzo” di Terzo Polo democristo…
Del resto, si sa come vanno queste cose in Italia: molti dicono che la politica fa schifo, che è tutto un magna magna signora mia, ma quando un figlio si diploma, oppure serve la pensioncina di invalidità (ma molti cercano la raccomandazione pure per rinnovare la licenza di pesca), allora inizia la caccia all’onorevole. Certi italiani si guardano intorno, circospetti come la Pantera rosa, e partono all’attacco con il domandone ossessivo ad amici e conoscenti. Quale? “ Conosci qualche onorevole che…”. Dopo di che, ovviamente, la moralità e la coerenza del politico che dà un mano diventano un optional. Perciò Casini - e lui lo sa - può dormire tranquillo. E permettersi tutto. Tanto certi italiani preferiscono far finta di niente. Quando fa comodo, naturalmente… E poi, a dirla tutta, basta che Casini sfoderi il suo sorriso da cucciolo abbandonato in mezzo all’autostrada, e il gioco è fatto. Dopo di che può anche dire che è in contatto diretto con Santa Rita Da Cascia. Una che conta qualche cosina in più di Ruini.
Sì, è vero, il pesce puzza dalla testa. Ma pure branchie, pinne e coda lasciano piuttosto desiderare…