Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La Ue dice sì al mais Ogm per l'alimentazione umana

La Ue dice sì al mais Ogm per l'alimentazione umana

di C.B. - 05/11/2009

 
  
La Commissione Europea ha autorizzato l’utilizzo di 3 nuovi mais OGM e di barbabietola da zucchero, anch’essa transgenica.

Si tratta del mais Mon810 (Monsanto), il Bt11 (Syngenta), il 1507 (Pioneer-Dow) e la barbabietola H7-1 tollerante all’erbicida glifosato, prodotta invece dalla tedesca Kws Saat Ag in associazione con la Monsanto. La decisione è stata adottata dopo il giudizio positivo dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che nel suo report di 27 pagine afferma che sostanzialmente fino ad oggi non sono state prodotte prove sufficienti a dimostrare che i 3 mais OGM siano dannosi per la salute animale e umana. Le autorizzazioni riguardano l’importazione, la commercializzazione e la trasformazione ma non la coltivazione sul suolo dell’UE per tutte e due le coltute geneticamente modificate. In particolare per i tre tipi di mais la richiesta d’autorizzazione riguarda alimentazione umana, animale e trasformazione industriale, mentre la barbabietola transgenica sarà destinata esclusivamente alla produzione industriale di zucchero e sciroppi. Il nuovo mais OGM è stato sviluppato congiuntamente da Monsanto, Pioneer Hi-Brend, un business di DuPont e da Dow Agroscience LLC, una sussidiaria completamente controllata da Dow Chemical Company. Così di conseguenza anche i prodotti di mais OGM contenenti le caratteristiche di protezione Herculex RW insieme al Roundup Ready Corn 2 (conosciuto come 59122/NK603) sono stati autorizzati per l’importazione nell’Unione Europea. Rispetto agli OGM Bt11 e 1507 lo stop era stato imposto già dal commissario all’ambiente Stavros Dimas, che aveva presentato all’EFSA 11 nuovi studi che ponevano in luce gli effetti negativi di questi due mais OGM sull’ ecosistema. Ma secondo l’EFSA gli studi proposti da Dimas non riportano novità tali da giustificare ancora un parere negativo. Già autorizzati in otto paesi nel mondo , i nuovi "modelli" di mais OGM saranno anche inclusi nell’etichettatura e tracciabilità dei prodotti e dei loro derivati. Il fatto è che ora la Commissione Europea potrebbe chiedere ai suoi Stati mebri, ad esempio, alla Francia di ritirare il divieto di coltivazione del Mon810, anche se la maggioranza qualificata può sempre rifiutarsi di accogliere l’indicazione della Commissione e far si che in Francia continui a sussistere il divieto per gli OGM. Dal 2004, quando è decaduta la "moratoria de facto" sulle nuove colture OGM (applicata dall’autunno 1998), la Commissione Europea ha approvato 15 prodotti OGM (quasi sempre varietà di mais), tutti per l’importazione e nessuno, finora, da coltivare su territorio UE. Fatto alquanto curioso è che in nessuno di questi 15 casi c’è stata la maggioranza qualificata favorevole dei diversi Stati membri. Secondo il sistema di tracciabilità della legislazione europea, tutti i prodotti contenenti materiale geneticamente modificato devono indicarlo chiaramente sull’etichetta, accanto alla lista degli ingredienti e con caratteri delle stesse dimensioni. A questo sistema sfuggono all’obbligo di etichettatura i prodotti contaminati accidentalmente con OGM fino allo 0,9% del loro contenuto. Ad oggi la maggior parte dei prodotti OGM importati in Europa riguardano mangimi per animali, di cui deve essere indicata comunque in etichetta l’origine transgenica. Tuttavia, ogni singolo prodotto di origine animale (come carni, uova, latte e latticini) provenienti da questo bestiame alimentato con colture OGM non deve essere sottoposto ad alcun obbligo di etichettatura. La notizia è stata diffusa da www.genitronsviluppo.com. I consumatori ora sono accerchiati.