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Come un vuoto involucro

di Bernardo Luraschi - 07/04/2015

Fonte: Periferia occidentale


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Gli studi di genere o “gender studies” come sono chiamati nel mondo anglosassone, rappresentano un approccio multidisciplinare e interdisciplinare allo studio dei significati socio-culturali della sessualità e dell’identità di genere. Questa operazione che coniuga dati scientifici e non utilizzando la tecnica della finestra di Overton (di cui ho scritto qui), tende a spostare la visione paradigmatica della collettività sociale, portandola a considerare come verità scientifica affermazioni che in realtà appartengono a una particolare ideologia o pregiudizio.

A me qui non interessa entrare nello scontro specifico alla questione, bensì analizzare i motivi e gli scopi per cui il potere sembra trovare conveniente sostenere una tale teoria.

Per prima cosa occorre chiarire cosa sia il potere, che oggi non è più costituito dalle istituzioni politiche nazionali, ma dagli apparati burocratici soprannazionali e dai grandi potentati economici che controllano il mercato finanziario.

A questo potere non interessano gli antichi valori sociali ed emancipativi che hanno guidato la visione politica degli stati nei secoli passati, ne tanto meno le politiche di potenza nazionale, interessa semplicemente che le dinamiche economiche siano tali da permettere un sempre maggiore profitto senza che le politiche statali intervengano a limitarlo.

Questo potere per agire liberamente ha bisogno di una cultura liberal (ormai tutta la sinistra è liberal) che identifichi la libertà esclusivamente con le libertà individuali, che in questa visione valoriale sono più importanti di quelle collettive e dei conseguenti valori d’equità sociale.

Questo principio è stato sancito una volta per sempre dalla “Carta dei diritti dell’uomo” fortemente voluta dagli USA e approvata dall’ONU nel 1948. La Carta d’allora è usata dalle Potenze Occidentali guidate dal Potere Finanziario contro quegli Stati che non accettano la sua teologia economica e sociale con la violenza di una clava. Questo avviene perché i diritti individuali non sono subordinati alla Nazione come all’articolo 3 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 26 agosto 1789.

Art. 3 – Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un’autorità che non emani espressamente da essa.

Altro elemento centrale del potere Occidentale è la teologia economica contro cui nulla può persino la miseria di un intero popolo come in Grecia.

Questo potere liberale e individualista, che per natura è costretto a rilanciare sempre più la posta drogato da una volontà insaziabile di arricchimento, agisce allo stesso modo anche nell’ambito dell’affermazione della libertà individuale che porta all’estremo limite. Come in economia si sono creati i derivati che appunto derivano dal mercato azionario creando un nuovo mercato, nel sociale si è creata la cultura gender che supera e si soprappone alla natura sociale per crearne un altra.

Questa azione rafforza l’idea dell’illimitata libertà e potenza dell’uomo che si oppone alla convinzione di coloro che vedono nella distruzione della natura e delle strutture sociali e politiche la deriva che porterà alla fine della civiltà umana.

Questo processo coerentemente (per il sistema) estende la libertà individuale fin nei confronti della natura individuale che viene messa in discussione e sacrificata in ragione dell’arbitrio individuale per rafforzare il concetto di illimitata e felice libertà tipica della nostra cultura.

Il fatto che in questo nostro tempo si parli sempre meno delle questioni ambientali (innalzamento della temperatura, scioglimento dei ghiacciai, inquinamento generalizzato, esaurimento delle risorse, grandi incidenti industriali nucleari e non, esaurimento delle risorse alimentari, ecc.) e dei rischi tecnologici e militari, per affermare solo le libertà economiche e individuali, da il segno della follia in cui siamo immersi.

Questa follia aimè è ben presente alla maggior parte dei cittadini del mondo che non avendo come riferimento la finanza o le libertà gender si riconoscono nella economia reale e nella famiglia.

Tutto questo parlar d’altro, questo dar diritti prioritari a minoranze sociali che fan il paio con quelle finanziarie, cerca di distrarre le masse dai veri problemi, per convincerle della loro limitatezza culturale, sociale e democratica, perché chi non sa vedere e accettare le evidenze indiscutibili del nostro tempo (che il potere ha individuato) è certo poco più di un vuoto involucro privo di coscienza democratica e culturale.