Fin dove potrà spingersi l’intervento della tecnologia sul cervello? Per quali finalità sarà eticamente sostenibile ammettere simili forme di ingerenza? Come bilanciare le inedite opportunità curative con i potenziali risvolti economici in gioco?
Sono queste le domande che gli esperti pongono; domande che meriterebbero una grandissima attenzione sopratutto da parte della politica e dell’informazione e che, al contrario, risultano praticamente assenti dal dibattito, sia parlamentare che mediatico.
Le neurotecnologie (campo interdisciplinare che comprende dispositivi, tecniche e metodologie per interagire con il sistema nervoso, in particolare per registrare, decodificare e modificare l’attività cerebrale) sono già nelle nostre tasche.
I dispositivi tecnologici con cui interagiamo vengono utilizzati dai ricercatori per compiere operazioni in tempo reale di ingegneria sociale, e perciò «tutti-noi-plebi» siamo già da tempo cavie inconsapevoli della «scienza dei megadollari»*
Nel saggio scientifico Governare La Quarta Rivoluzione Industriale Olivier Oullier* approfondisce meticolosamente tal questione e svela a tutti noi quali sono i reali obbiettivi che perseguono i padroni del mondo:
Le neurotecnologie permettono di influenzare la coscienza e il pensiero e di comprendere diverse attività cerebrali. Esse sono impiegate per decodificare in maniera dettagliata ciò che stiamo pensando, attraverso nuove sostanze chimiche e strategie che possono agire sul nostro cervello per correggere gli errori o potenziarne le funzionalità. Le neurotecnologie ci aiutano inoltre a trovare nuove modalità per comunicare e interagire con il mondo, così come nuove opportunità per aumentare sensibilmente la nostra capacità sensoriale. È il 2030 e sei seduto davanti allo schermo quando un messaggio popup attira la tua attenzione; “il tuo livello di concentrazione è basso”, afferma, e tu realizzi che sei rimasto incantato davanti al computer per qualche minuto. Soffocando uno sbadiglio, clicchi su di un link per analizzare la schermata di un sistema che monitora le tue onde cerebrali e valuta il tuo status mentale in tempo reale. Raccomanda di dormire, ma devi lavorare ancora per diverse ore. Un’altra pillola nootropica, per arrivare fino alle 3.00? I tuoi amici dicono che abusare di sostanze chimiche per aumentare le prestazioni è pericoloso, ma tu sei costantemente sotto controllo per identificare possibili sintomi sbloccati all’Alzheimer o al Parkinson. Al momento non hai problemi. La categoria delle neurotecnologie descrive una serie di approcci che forniscono indicazioni importanti sul funzionamento del cervello umano, permettendo di ottenere informazioni, aumentare la capacità sensoriale, alterare i comportamenti e interagire con il mondo. Sembra fantascienza ma non lo è affatto. Le neuroscienze stanno lentamente abbandonando i laboratori medici e scientifici per penetrare nelle nostre vite.
Con l’avvento delle neurotecnologie, i dati raccolti attengono a una sfera sempre più intima dell’utente. Esistono ad esempio fasce per la meditazione che monitorano l’attività cerebrale; oppure apparecchi neurali che interpretano i segnali cerebrali mentre la persona scorre le app di appuntamenti, per trovare dei partner migliori.
La situazione è talmente seria che già un anno fa, precisamente il 17 Aprile del 2024, Jared Polis, governatore del Colorado, ha firmato un disegno di legge che, per la prima volta negli Stati Uniti, garantirà che tali dati restino privati.
La nuova legge, presentata da Cathy Kipp, deputata democratica del Colorado, e approvata con un voto di 61 a 1 alla Camera del Colorado e 34 a 0 al Senato, amplia la definizione di “dati sensibili” (come le impronte digitali o le immagini facciali, tutelati dall’attuale legislazione statale sulla privacy) ai dati biologici e neurali***
Nel mentre che Oltreoceano lo Stato del Colorado inizia a mettere dei paletti all’aberrante sviluppo che i signori del silicio vorrebbero intraprendere a discapito della libertà dell’essere umano, qui in Italia i nostri politici sembrano entusiasti di questi sviluppi distopici.
Nel 2024 Il Senato ha diramato un Disegno di Legge a nome dell’Istituzione dell’Autorità nazionale per l’intelligenza artificiale e le neurotecnologie. Nell’introduzione leggiamo:
«Le neurotecnologie e l’intelligenza artificiale (IA) rappresentano due dei campi di ricerca più promettenti e rivoluzionari del nostro tempo. Con il loro sviluppo, si aprono nuove frontiere per la cura di malattie neurologiche e psichiatriche, l’aumento delle capacità cognitive umane e l’automazione di compiti complessi. Per neurotecnologie si intendono sistemi elettronici posizionati all’esterno o all’interno del cervello o di altre componenti del sistema nervoso al fine di registrare o stimolare l’attività cerebrale. Le interfacce cervello-computer (BCI) rappresentano una delle aree più promettenti delle neurotecnologie. Questi dispositivi permettono alle persone di controllare computer o altri dispositivi elettronici usando solo i loro pensieri. Le BCI hanno il potenziale di migliorare la qualità della vita per le persone con disabilità fisiche, offrendo nuovi modi per comunicare e interagire con il mondo.»
Secondo questo Governo incapace le neurotecnologie rappresenterebbero una grandissima opportunità per lo sviluppo della nostra Nazione e perciò i nostri governanti indorano la pillola dell’IA usando, addirittura, come “cavalli di Troia” i malati e gli sfortunati cosicché si possa narrare, per l’ennesima volta, la favola dello sviluppo tecnologico nell’interesse dell’essere umano:
«Il potenziale delle neurotecnologie e dell’IA è quindi enorme e spazia su diversi fronti. In ambito medico, queste tecnologie potrebbero rivoluzionare la cura di malattie neurologiche come il Parkinson, l’Alzheimer e l’epilessia. Interfacce neurali potrebbero permettere di controllare protesi bioniche con il pensiero, ripristinare la vista ai non vedenti e persino curare disturbi mentali come la depressione e l’ansia. Attraverso la stimolazione cerebrale profonda e altre tecniche avanzate, si potrebbero sviluppare nuovi trattamenti personalizzati per i pazienti, migliorando notevolmente la loro qualità della vita e riducendo la necessità di farmaci con effetti collaterali pesanti. L’IA, inoltre, potrebbe aumentare le nostre capacità cognitive in modi impensabili. Potrebbe aiutarci a memorizzare informazioni più velocemente, elaborare dati complessi con maggiore efficienza e persino espandere la nostra creatività. L’automazione di compiti ripetitivi e faticosi, grazie all’IA, libererebbe tempo e risorse per attività più creative e intellettualmente stimolanti. Per esempio, gli assistenti virtuali basati su IA possono gestire attività quotidiane come la gestione del calendario, la prenotazione di appuntamenti e la ricerca di informazioni, permettendo agli individui di concentrarsi su attività più strategiche e creative.»*
Questo piccolo estratto che abbiamo scelto potrebbe essere stato scritto tranquillamente da qualche lobbista del settore tecnologico ed è sconfortante notare tutta l’incapacità dei nostri politici, i quali non sono in grado di pensare al di fuori degli schemi proposti ed imposti dai signori del silicio.
Tutti noi cittadini dobbiamo essere ben consapevoli di un fatto importantissimo: i nostri governanti vogliono manipolare le nostre menti; i nostri governati vogliono metterci in produzione; i nostri governanti voglio renderci “transumani”.
La questione non può essere né presa sotto gamba né tanto meno ignorata.
NOTE
*Espressione coniata dallo scienziato Norbert Wiener
**Olivier Oullier, PhD, è un neuroscienziato, imprenditore e investitore. È fondatore e CEO di Inclusive Brains, un’azienda che sta sviluppando il primo Neural Foundation Model dell’IA per consentire alle macchine di adattarsi e servire tutti, indipendentemente dalle loro capacità. Nel 2023, insieme ad altri Young Global Leaders del World Economic Forum, ha fondato l’Assistive Tech & Artificial Intelligence for Inclusion Impact Initiative per supportare, finanziare e ampliare soluzioni tecnologiche che migliorino l’inclusione a scuola e sul posto di lavoro. Olivier è anche presidente dell’Institute for Artificial Intelligence di Biotech Dental. È l’ex presidente di EMOTIV, leader mondiale delle neurotecnologie portatili per la rilevazione cerebrale, nonché ex responsabile globale della strategia in ambito sanitario e membro del comitato esecutivo del World Economic Forum.
***https://futuranetwork.eu/sanita/708-4487/onde-cerebrali-legge-apripista-in-colorado-e-altri-stati-sono-pronti-a-seguirlo
*https://img.corrierecomunicazioni.it/wp-content/uploads/2024/10/25145843/DDL-PD-Autorita-nazionale-per-lIA-e-le-neurotecnologie.pdf
Neurotecnologie e manipolazione neurologica: gli orizzonti del potere
di Francesco Centineo - 18/05/2025
Fonte: Sfero