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A parlare di sovranità...

di Fabio Falchi - 07/11/2019

A parlare di sovranità...

Fonte: Fabio Falchi

E' noto che appena si parla di sovranità popolare il sinistrato obietta che deve essere esercitata nei limiti e nelle forme della Costituzione. Orbene, a parte i castelli di carta costruiti dagli azzeccagarbugli (la Costituzione non è la Divina Commedia dacché conta soprattutto il significato letterale al punto che il testo costituzionale è o almeno dovrebbe essere simile ad un testo "chiuso" , ossia simile ad un opuscolo con le istruzioni necessarie per usare un cellulare), chi li ha stabiliti questi limiti e queste forme e chi li può cambiare se non i rappresentanti del popolo o il popolo stesso mediante referendum come stabilisce l'ultimo art. Cost.?
Tuttavia, la CC ha deciso che le direttive europee possono derogare alle norme costituzionali (tranne i cosiddetti "principi fondamentali", che peraltro ciascuno interpreta come vuole e su cui l'ultimo art. Cost. in verità nulla dice vietando solo che venga abolita la forma repubblicana dello Stato).
Insomma, la sovranità popolare di fatto è stata quasi del tutto cancellata e le regole europee vietano che I'lLVA si possa nazionalizzare. Come ha detto qualcuno ormai lo Stato italiano è simile ad una SPA in cui il popolo italiano è un socio di minoranza e la UE quello di maggioranza assoluta.
Ne deriva che o si muta la forma dello Stato facendo leva sul senso letterale degli articoli 138 e 139 Cost. (basterebbe che le direttive europee fossero subordinate alla nostra Costituzione, quella "formale" si intende) oppure c'è chi decide e chi, volente o nolente, deve eseguire, ossia gli eurocrati e il popolo italiano.
PS A scanso di equivoci, quel che conta è sempre la volontà politica che pone in essere una Legge e la fa rispettare.
Un'altra precisazione. Una Confederazione non annulla le norme fondamentali degli Stati membri ma in una Confederazione uno Stato esegue le direttive degli organi confederali solo se non sono in contrasto con le sue norme fondamentali.