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Da chi provengono tali "notizie"?

di Daniele Perra - 29/10/2025

Da chi provengono tali "notizie"?

Fonte: Daniele Perra

Da qualche tempo ormai, su alcuni mezzi di informazione geopolitica o meno ("Notizie Geopolitiche" ad Aprile, "Panorama" più recentemente) viene riproposta la tesi che l'Iran starebbe infiltrando il Fronte Polisario nel Sahara Occidentale; regione sulla quale il Marocco rivendica una sovranità che gli è stata riconosciuta solo da USA ed Israele a seguito della disponibilità di Mohammad VI a partecipare agli accordi di Abramo siglati nel 2020. Ad onor del vero, già nel 2018, il Re marocchino aveva avvisato Washington su una presunta penetrazione iraniana nell'area. Questo, tuttavia, rientra in una strategia utilizzata da non pochi governi arabi in passato per ottenere sostegno e aiuti da Washington. Ad esempio, la utilizzò ampiamente il presidente yemenita Saleh per i ribelli Houthi nei primi anni '2000. Tuttavia, almeno fino al 2011, quando erano già state combattute sei diverse guerre contro i ribelli zaiditi, non vi è alcuna prova del sostegno iraniano alla loro causa. Sostegno che è arrivato, in termini di logistica e sviluppo tecnologico militare in loco, solo dopo il 2014.
Anche oggi, i servizi segreti britannici (non esattamente i Pasdaran) hanno confermato che non vi è alcuna prova di presenza iraniana o di milizie collegate a Tehran a Tindouf (città algerina al confine con il Sahara Occidentale dove risiede il governo in esilio Saharawi). È tuttavia probabile che membri del Polisario che hanno combattuto per Bashar al-Assad in Siria siano stati addestrati da Hezbollah.
Ad ogni modo, da chi provengono tali "notizie"?
La fonte principale sono gli analisti Ahmad Sharawi e Mariam Wahba della Foundations for Defense of Democracies (FDD) che arrivano a chiedere a Washington di inserire il Fronte Polisario nella lista delle organizzazioni terroristiche.
Ora, la FDD è un "Think Tank" neocon con sede proprio a Washington, fondato nel 2001 con il nome ebraico "Emet" (verità). Ha avuto un ruolo di primo piano nel sostenere la destabilizzazione della Siria e la sua struttura organizzativa prevede un "Programma Cina" ed un "Programma Iran". Il primo è rivolto al contrasto delle attività del Partito comunista cinese in ambito economico, tecnologico e militare. Nel 2023, una delegazione della FDD si è recata a Taiwan per discutere sulla necessità di una strategia di guerra asimmetrica contro la Cina. Il secondo, invece, è rivolto a garantire sostegno al cambio di regime in Iran e ad indicare la minaccia che la Repubblica Islamica rappresenta per gli interessi di USA e Israele nella regione mediorientale. Tra i principali finanziatori della FDD figurano la famiglia Arnall, legata alla setta ebraica Chabad Lubavitch (vicina anche alla famiglia Kushner-Trump), Bernard Marcus (deceduto nel 2020 ed a lungo sostenitore di Elnet, la lobby sionista in Europa) e la famiglia Abramson, con interessi nel settore farmaceutico, che ha dato il nome al "Centro per la Vita Ebraica Madlyn e Leonard Abramson".