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L'era barbarica

di Riccardo Paccosi - 17/09/2025

L'era barbarica

Fonte: Riccardo Paccosi

DALL'ERA CRISTIANA E DEI LUMI ALLA NUOVA E TECNOLOGICA ERA BARBARICA
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Siamo la generazione a cui è stata fornita la risposta empirica a una domanda che gli uomini si sono posti per secoli: come sarebbe il mondo se il cristianesimo sparisse del tutto?
Oggi il cristianesimo è appunto sparito del tutto: è evaporato dalla coscienza collettiva e, grazie agli ultimi due Pontificati, vediamo che si è anche ritratto dal palcoscenico della storia, abdicando a qualsivoglia funzione di denuncia o indirizzo.
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I credenti sostenenti che il cristianesimo non possa sparire perché la Rivelazione promana da Dio, oltre al fatto di negare l'evidenza, ho l'impressione che non abbiano del tutto colto il portato carico d'amore ma proprio per questo tragico della Croce e che tendano, altresì, a sottovalutare il concetto paolino di mysterium iniquitatis esprimente il fatto che, avendo Dio consentito all'uomo di scegliere l'Amore liberamente, il Male può prevalere sul piano mondano.
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Ad ogni modo, quali effetti dell'attuale de-cristianizzazione (che è poi aspetto d'una più generale de-sacralizzazione) appaiono immediatamente evidenti?
A me viene da sottolinearne uno in particolare, ovvero il venir meno della pietas, in vari modi intesa.
Innanzitutto, venendo meno la compassione viene meno la consapevolezza del dolore e della morte, al punto che si impongono in quest'epoca solo ed esclusivamente visioni del mondo vitalistiche, anfetaminiche, schizzate, che cancellano dalla percezione la caducità e la debolezza.
La combinazione tra Morte di Dio e vitalismo schizzato, fa sì che la percezione assolutistica e perpetua del Nemico riempa l'orizzonte del senso e che questo si traduca in un ethos a tutti gli effetti neo-barbarico, esaltante la violenza, legittimante intellettualmente l'estremismo e il fanatismo.
In buona sostanza, vediamo venir meno ogni fondamento dei Lumi non già a causa d'un ritorno alla Tradizione, bensì in ragione d'una tabula rasa ch'è propria di ogni nuova fase barbarica: l'Era Hyboriana del capitalismo tecnologico.
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Qualcuno potrebbe a questo punto domandarsi: è meglio adesso che la brutalità è ostentata e rivendicata o era meglio prima quando, fra cristianesimo e illuminismo, le atrocità venivano commesse ma anche dissimulate o minimizzate sollo la patina ipocrita della civiltà?
Ebbene, io credo che su una civiltà ipocrita ci si possa sempre e comunque lavorare sopra: se non altro perché il Bene e il Male persistono perlomeno a livello di enunciati.
Nella società neo-barbarica è impossibile appigliarsi a un'etica di amore o fratellanza universali e questo fa sì che al singolo non rimanga altro che l'adattarsi e diventare, quindi, una bestia rabbiosa al pari di tutti gli altri.