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La schizofrenia di separare madre e figlio

di Claudio Risé - 15/12/2022

La schizofrenia di separare madre e figlio

Fonte: La verità

Come mai il mondo diventa sempre più cattivo e perverso? I giornali fino a ieri super inamidati oggi colano sangue (e peggio) fin dalla prima pagina; l'età cui si precipita nell'orrore sembra abbassarsi senza pietà per grandi e piccini; persino gli storici e filosofi più compassati confessano attimi di sconcerto di fronte a una realtà difficile da accettare. Uno di loro, l'ultra compassato accademico, psichiatra e scrittore Iain McGilchrist, scozzese, ha aggiornato sul tema un suo corposo saggio storico-politico e psichiatrico, in cui riunendo sguardi di diverse scienze umane, dalla filosofia alla psichiatria alle relazioni internazionali presenta un'immagine straordinariamente somigliante e precisa del nostro mondo e i suoi problemi: Il padrone e il suo emissario. I due emisferi del cervello e la formazione dell’Occidente (Utet).
Dal suo pittoresco rifugio nell'isola di Skye a nord della Scozia (dove si fabbrica il wisky più buono del mondo), McGilchrist ha steso in questi anni un rapporto lucido e completo sulle origini della follia dell'Occidente postmoderno e sulle sue sinistre prospettive se non si corre rapidamente ai ripari. In dieci anni di edizioni più volte aggiornate il libro ha venduto più di centomila copie nel mondo e fatto molto discutere. La postmodernità - spiega - è inchiodata dalla sterile "lotta tra socialismo e capitalismo, due modi diversi di affrontare il mondo senza vita della materia e di decidere come spartirsene i profitti". Lotta inutile e distruttiva, scrive acutamente McGilchrist, come "una rissa tra due cani che si contendono un osso" ormai già spolpato da tempo. Ad affondare inesorabilmente il modello di sviluppo tardomoderno è infatti la sua visione materialistica, che riduce tutto a cosa privandola degli aspetti simbolici e affettivi che ogni fenomeno naturale invece ha, che sono poi i più interessanti e divertenti. Tutto diventa dunque un osso ormai spolpato con i due stupidi cani che non si rassegnano a mollare.
La cronaca quotidiana conferma le analisi di McGilchrist e dei moltissimi scienziati e pensatori che condividono le sue analisi. Il recente e pesante intervento della Commissione europea a favore della maternità surrogata, è ad esempio un'evidente dimostrazione dello sguardo burocratico a cui molti dirigenti politici postmoderni riducono la realtà con i loro interventi ideologico-amministrativi, sostituendo dispositivi e regolamenti giudiziari alle possibilità vitali della natura con i suoi sviluppi. È così che nella "maternità surrogata", prevista e attualmente imposta dalla Commissione alle nazioni dell'UE (La Verità, 11.12) viene cancellata ogni potenzialità e significato umano della madre naturale nella quale il bimbo è stato concepito e generato, attraverso un trasferimento "civile" del bimbo alla madre autorizzata dalle nuove norme di legge; annullando così la realtà non solo materiale ma anche psicologica e affettiva della gestazione. Il processo vitale viene così alterato e surrogato, negativamente in quanto privato dei contenuti simbolici, spirituali e anche materiali (ad esempio relazionali e neurali), già attivi e sperimentati nel periodo prenatale, ed indispensabili allo sviluppo naturale.
Uno dei guai ormai riconosciuti anche dai neuroscienziati come McGilchrist e il grande Michael S. Gazzaniga (La coscienza è un istinto. Cortina), cui spesso lo scozzese si ispira, è lo sguardo meccanicistico sempre più spesso adottato dai poteri contemporanei nell'osservazione materialistica della realtà, anziché pienamente scientifica. Sotto questo sguardo freddamente ideologico, utilizzando i "diritti" come passepartout moraleggiante, i poteri politici e amministrativi tendono, sotto l'influenza uniformante dell'emisfero cerebrale sinistro, a frammentare la realtà in aspetti mentali separati, frammentando così l'integrità naturale, propria dell'umano. Il burocrate, purtroppo, non è tenuto a sapere che, come mostrò il filosofo fenomenologo Max Scheler, l'uomo sia un "ens amans" un essere che ama, il cui orientamento è ispirato e unificato dall'amore, tutelato dallo sguardo sintetico dell'emisfero destro del cervello. È così che oggi per aumentare il proprio potere una burocrazia spregiudicata può dividere una figura dagli aspetti molteplici, centrale nella vita umana, come quella della madre nel suo aspetto "naturale" che dà la vita, da quello "surrogato", che gestisce il bambino dopo la nascita. E magari non è neppure una donna.
A questo punto l'imperturbabile McGilchrist non rinuncia a raccontarci i numerosi aspetti in cui l'Occidente postmoderno finisce col coincidere con il più grave dei guai psichici che possano capitare: la schizofrenia, la scissione delle diverse parti del cervello, che anziché collaborare, competono, con gravi danni per la persona e per chi le sta intorno. Una patologia di cui la storia della razionalità occidentale conserva tracce vistose fin dall'Illuminismo, e anche prima. Soprattutto il rapporto col corpo è sempre stato un punto dolente, in questa civiltà tutta testa e "scienza", ma pochissimo corpo, almeno vero e non fabbricato, e quasi niente dell'indispensabile spirito (o anima), indispensabile per rintracciare l'indispensabile Sé.
Cartesio ad esempio, pilastro della razionalità occidentale non era neppure tanto sicuro di avere un corpo: "non vedo prove che qualche corpo esista", scrive nella VI meditazione. L'"intuizione debole", tipica di un emisfero cerebrale sinistro che non vuole ascoltare il destro, fa spesso di questi guai. Il più grande dei quali è che oggi, dalla Rivoluzione Industriale in poi, in Occidente (ma non solo) è soprattutto la parte sinistra "più pomposa e meno autoconsapevole" (McGilchrist) a comandare. Vedremo fino a quando.