Non toccate la famiglia, non toccate i nostri figli
di Mario Adinolfi - 14/08/2023
Fonte: Mario Adinolfi
Sul quotidiano La Stampa, sull’onda emotiva dei funerali della Murgia, viene stampata nero su bianco la proposta di “smontare” la famiglia fondata su matrimonio e fedeltà. Ho dovuto rispondere così: “Voi non avete idea di quel di cui state parlando e mi meraviglio de La Stampa. Le famiglie che secondo voi non funzionerebbero più vedono coinvolti 29 milioni di italiani regolarmente uniti in matrimonio, che allevano 15 milioni di figli minorenni o maggiorenni non lavorativamente stabili, sostengono materialmente la vita di 3.8 milioni di disabili gravi tra cui milioni di anziani non autosufficienti che senza la famiglia che voi volete smontare andrebbero al macero. La famiglia queer della Murgia va bene per le copertine di Vanity Fair, ma non gestisce adolescenti problematici o vecchi malati di Alzheimer. La Murgia esplicitamente odiava i bambini (odio che riversa in Tre Ciotole, il suo ultimo libro). Nella vita vera degli italiani la famiglia che voi volete smontare è il primo valore assoluto e l’unica cosa per cui si accetta l’infinita mole di sacrifici che la contemporaneità ci infligge. Nella vita vera a fronte di meno di duemila unioni civili gay l’anno cui la fedeltà non è richiesta, ci sono ancora ogni anno quasi duecentomila matrimoni tra un uomo e una donna che si vincolano a assoluta fedeltà coniugale. E nell’Italia della tragica crisi della natalità ogni anno nascono da quelle coppie quattrocentomila bambini, a fronte di cinque o sei figli di utero in affitto che vanno a comporre una nuova “famiglia arcobaleno” (il registro voluto da Sala a Milano in cinque anni ne ha contati sette). A La Stampa indossate lenti deformate dall’ideologia e non sapete più leggere la realtà. Non toccate la famiglia, non toccate i nostri figli.