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Russofobia uber alles

di Maurizio Murelli - 09/11/2025

Russofobia uber alles

Fonte: Maurizio Murelli

Ildar Abdrazakov, cantante lirico russo, viene nuovamente cancellato dai cartelloni programmati da tempo. Dopo il teatro San Carlo di Napoli è la volta della Fondazione Arena di Verona che lo aveva scelto  per il  Don Giovanni nel cartellone 2025 - 2026
E dopo l’imposizione dell'associazione Navalny (che in Russia ha lo stesso peso specifico del partito di Calenda) e la pressione del Commissario Basettoni (Alessandro Giuli) per conto del governo italiano lo spettacolo viene cancellato. 
Stante Meloni & C. l’Italia avrebbe riacquistato nel mondo autorevolezza e dignità, mica come prima del suo avvento quanto eravamo uno zerbino dell’oligarcato anglosassone, prono ad ogni ossessione dei barbari colonizzatori. Qualcuno di noi ha ancora nelle orecchie le grida: “L’arte e lo sport non si discriminano e non si censurano”… ho la memoria corta: chi erano gli sportivi e gli artisti che qualcuno voleva discriminare? E che appunto non sono stati discriminati, né in musica né sul campo di calcio (come secondo me è stato giusto che fosse). Ma i russi non sono umani: mangiano i bambini a colazione…
Il bello di questa storia che la “potenza Italia” rispettata nel mondo (sic!) si fa bagnare il naso persino dalla “piccola” Svizzera.
Lì, in Svizzera, l'ambasciatrice ucraina Irina Venediktova, ha inviato una lettera ai membri del Consiglio comunale di Zurigo, esprimendo “profonda preoccupazione” per i prossimi spettacoli di novembre all'Opera di Zurigo di Anna Netrebko, Stanislav Vorobyov ed Elena Guseva. 
Ha definito Netrebko un “simbolo del regime di Putin”, ricordando la sua partecipazione alle cerimonie delle Olimpiadi di Sochi nel 2014 e ai concerti in Piazza Rossa e al Teatro Bolshoi nel 2018, cioè ante 2022 quando per essere ricevuti al Cremlino si sgomitava di brutto. L'ambasciatrice ha anche accusato i cantanti di sostenere le autorità russe attraverso le loro tasse (dovrebbero fare gli evasori fiscali…).
L’intemerata dell’ambasciatrice ucraina ha suscitato stupore tra i deputati e una discussione sui limiti dell'interferenza nella sfera culturale (siamo in Svizzera, mica in Italia, perla dell’oligarcato anglosassone… e che diamine!). 
Così gli svizzeri hanno ricordato i principi della libertà artistica e della neutralità del paese, sottolineando che le proteste diplomatiche non possono dettare la politica culturale.”
Ole!