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Tre domande

di Guido Dalla Casa - 15/03/2023

Tre domande

Fonte: Guido Dalla Casa

Sappiamo che:

-        La Natura funziona per cicli: non esistono né “risorse” né “rifiuti”;

-        In Natura non ci sono due esseri, né entità uguali (neanche due foglie);

-        La Natura ha tempi di variazione dell’ordine di milioni di anni. Nei tempi “nostri” è praticamente stazionaria, cioè il suo complesso globalmente visto dall’esterno non varia se non con piccole oscillazioni;

-        La Natura è un sistema ad altissimo grado di complessità, con un numero enorme di variabili;

-        Le capacità omeostatiche della Terra si basano sulla biovarietà;

-        Nei fenomeni che avanzano con legge esponenziale: quando gli effetti si manifestano visibilmente, manca poco alla fine del “fenomeno”.

 La civiltà industriale-tecnologica:

     -    funziona in modo “aperto”, cioè preleva risorse e produce rifiuti;

     -    fa le cose “in serie” per ottenere molti “oggetti” uguali in grande numero;

-        ha tempi dell’ordine di pochi decenni perché si manifestino variazioni notevoli;

-        ha come base il sistema economico, che ha una sola variabile (il denaro);

-        distrugge la biovarietà;

-        nel suo complesso avanza con legge esponenziale.

Inoltre, la civiltà industriale-tecnologica:

-        fa parte di una cultura di una sola fra i trenta milioni di specie che, insieme a tutte le relazioni organiche/inorganiche, costituiscono la Natura Terrestre, che ha 3-4 miliardi di anni. Comunque è parte integrante del Sistema più grande;

-        è un modo di vivere di una particolare cultura umana (l’Occidente) iniziato due o tre secoli fa;

-        si è autoproclamata il progresso, ha invaso tutto il mondo e distrutto le altre culture umane.

Ora, ecco le domande:

-        Quanto tempo può durare ancora la civiltà industriale-tecnologica?

-        In che modo finirà?

-        Quanto durerà il transitorio (traumatico?) verso i nuovi modelli che seguiranno?