Una possibile alternativa al modello economico capitalista è praticabile?
di Fabrizio Fratus - 16/09/2024
Fonte: Fabrizio Fratus
Una possibile alternativa al modello economico capitalista è praticabile? Si, basta guardare all’economia solidale che offre diversi modelli che possono essere rappresentativi per il comunitarismo, ponendo al centro valori come la solidarietà, la cooperazione e il benessere collettivo. Questi modelli promuovono una visione dell’economia non finalizzata al solo profitto individuale, ma orientata al bene comune e alla giustizia sociale. Un esempio interessante può essere rappresentato dalla Cooperativa di produzione e consumo Mondragon Corporation (Spagna) tra gli esempi più famosi di cooperativa industriale. Fondata nel 1956 nei Paesi Baschi, Mondragon è una federazione di cooperative che opera in diversi settori economici (produzione, distribuzione, istruzione, finanza). La struttura decisionale è basata sulla democrazia partecipativa, con i lavoratori che sono anche proprietari e collettivamente. Il suo obiettivo non è solo il profitto, ma il benessere della comunità e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Poi possiamo considerare le Cooperative agricole specialmente in regioni come l’Emilia-Romagna, rappresentano un esempio di come l’agricoltura possa essere organizzata in modo comunitario e cooperativo. Qui, i piccoli produttori si uniscono per condividere risorse, accedere a mercati più ampi e garantire prezzi equi, preservando al tempo stesso la sostenibilità ambientale e le tradizioni locali.
l’Economia del Bene Comune e’ stata sviluppata dall’economista austriaco Christian Felber e propone un sistema in cui il successo di un’impresa non viene misurato solo dal profitto economico, ma da indicatori di bene comune. In questo sistema, imprese e comunità collaborano per migliorare la qualità della vita, ridurre le disuguaglianze e rispettare l’ambiente. Diverse aziende europee, soprattutto in Germania e Austria, hanno adottato questo modello, valutando il proprio impatto sociale e ambientale come parte integrante della gestione aziendale.
VOGLIAMO UNA ECONOMONIA DELLA FAMIGLIA
Posted on 16 Settembre 2024 by Il Talebano in Attualità, Parola del Talebano, QUALI BATTAGLIE CONDURRE, Rassegna, Riquadro, Slide // 0 Comments
Family Economics, la famiglia che salva il cuore dell'economia - Associazione Nazionale Famiglie Numerose
Una possibile alternativa al modello economico capitalista è praticabile? Si, basta guardare all’economia solidale che offre diversi modelli che possono essere rappresentativi per il comunitarismo, ponendo al centro valori come la solidarietà, la cooperazione e il benessere collettivo. Questi modelli promuovono una visione dell’economia non finalizzata al solo profitto individuale, ma orientata al bene comune e alla giustizia sociale. Un esempio interessante può essere rappresentato dalla Cooperativa di produzione e consumo Mondragon Corporation (Spagna) tra gli esempi più famosi di cooperativa industriale. Fondata nel 1956 nei Paesi Baschi, Mondragon è una federazione di cooperative che opera in diversi settori economici (produzione, distribuzione, istruzione, finanza). La struttura decisionale è basata sulla democrazia partecipativa, con i lavoratori che sono anche proprietari e collettivamente. Il suo obiettivo non è solo il profitto, ma il benessere della comunità e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Poi possiamo considerare le Cooperative agricole specialmente in regioni come l’Emilia-Romagna, rappresentano un esempio di come l’agricoltura possa essere organizzata in modo comunitario e cooperativo. Qui, i piccoli produttori si uniscono per condividere risorse, accedere a mercati più ampi e garantire prezzi equi, preservando al tempo stesso la sostenibilità ambientale e le tradizioni locali.
l’Economia del Bene Comune e’ stata sviluppata dall’economista austriaco Christian Felber e propone un sistema in cui il successo di un’impresa non viene misurato solo dal profitto economico, ma da indicatori di bene comune. In questo sistema, imprese e comunità collaborano per migliorare la qualità della vita, ridurre le disuguaglianze e rispettare l’ambiente. Diverse aziende europee, soprattutto in Germania e Austria, hanno adottato questo modello, valutando il proprio impatto sociale e ambientale come parte integrante della gestione aziendale.
Tra le varie iniziative di economia comunitarista possiamo presentare anche il Bristol Pound (Regno Unito), esempio di moneta locale utilizzata nella città di Bristol, che ha lo scopo di incentivare il consumo presso le attività locali e favorire lo sviluppo economico della comunità. Il denaro non viene accumulato o investito in speculazioni globali, ma rimane all’interno della comunità. Aggiungiamo inoltre i LETS (Local Exchange Trading System) : Reti di scambio locali in cui le persone offrono beni e servizi in cambio di crediti, che possono essere utilizzati per acquistare altri beni o servizi all’interno della rete. Questi sistemi incentivano le relazioni comunitarie, promuovendo la solidarietà e l’aiuto reciproco.
Un’economia comunitaria basata su un modello aristotelico.
Aristotele descrive la famiglia come la cellula fondamentale della società e sostiene che la comunità più ampia debba essere costruita in forme concentriche, con la famiglia al centro. In una visione comunitarista basata su questo modello aristotelico, l’economia sarebbe orientata al bene della famiglia e delle piccole comunità, estendendosi progressivamente fino alla polis, ossia alla società nel suo complesso. La famiglia è vista come il primo centro della produzione e del consumo, le famiglie non sarebbero isolate ma interconnesse con altre attraverso reti di sostegno reciproco. Le risorse economiche prodotte e consumate all’interno della famiglia sarebbero orientate al benessere comune del nucleo familiare, in equilibrio con la comunità circostante. Le famiglie si collegherebbero tra loro in comunità più grandi, come i quartieri o villaggi per collaborare su progetti comuni. Le cooperative agricole, di produzione o di consumo, sarebbero uno strumento per garantire l’autosufficienza e la solidarietà tra le famiglie. La partecipazione locale diventerebbe il meccanismo principale per prendere decisioni economiche, in modo da soddisfare i bisogni della comunità nel suo insieme e non solo degli individui. Il principio della sussidiarietà sarebbe fondamentale: le decisioni dovrebbero essere prese al livello più basso possibile, coinvolgendo direttamente le famiglie e le comunità locali. Le istituzioni più grandi (come città o regioni) interverrebbero solo quando necessario, per risolvere problemi che non possono essere affrontati a livello locale. Oltre alla cooperazione formale, vi sarebbe un’economia del dono e della reciprocità a cui i membri della comunità si aiutano a vicenda non per profitto, ma per rafforzare i legami sociali. Questo sistema si fonda su uno spirito di mutua assistenza, dove il benessere di uno è visto come collegato al benessere degli altri. Il modello aristotelico include anche un rispetto profondo per la natura infatti Aristotele stesso vedeva l’uomo come parte integrante della natura, e una società comunitaria costruita su questo modello darebbe grande importanza alla sostenibilità ecologica. Le comunità non sfrutterebbero le risorse oltre i loro bisogni e si impegnerebbero per preservare l’equilibrio con l’ambiente circostante. Per concludere il nostro ragionamento basato sull’impostazione di Aristotele che come nelle forme concentriche aristoteliche, al di sopra delle comunità locali ci sarebbero istituzioni più ampie, che supportano le comunità nella realizzazione di obiettivi comuni più grandi (come infrastrutture o progetti a lungo termine). Tuttavia, queste istituzioni sarebbero sempre orientate a servire il benessere delle comunità, non a dettare le loro politiche dall’alto.
Un’economia comunitarista è possibile e se basata su un modello aristotelico vedrebbe la famiglia e le comunità locali come il centro di ogni attività economica e sociale, con forme di cooperazione, solidarietà e reciprocità che si estendono in cerchi concentrici fino a includere l’intera società. Esempi concreti di economia solidale e cooperativa, come le cooperative di produzione e consumo, le banche etiche e le monete locali, potrebbero fornire le basi per questo tipo di economia comunitaria. Questo modello incoraggerebbe il benessere collettivo , il rispetto per l’ambiente e un equilibrio tra diritti individuali e responsabilità verso la comunità .