L'odore dell'acqua e il diritto alla rivoluzione
  Se non si stabilisce chi è il proprietario della moneta all'atto della  emissione, non si può dire chi è il creditore e chi il debitore.  Quando la moneta era d'oro, non v'era alcun dubbio: proprietario della moneta  era il portatore.  Con la moneta nominale il portatore è diventato debitore e proprietaria la  banca. I popoli sono stati così espropriati ed indebitati del loro denaro per  un valore pari a tutta la moneta in circolazione.  Facendo leva sul riflesso condizionato, causato dall'abitudine di dare  sempre un  corrispettivo per avere denaro, le banche centrali sono riuscite a fare  accettare dalle collettività nazionali il loro denaro, all'atto  dell'emissione,  col corrispettivo del debito (cioè in prestito). Si è realizzata così la più  grande truffa di tutti i tempi per un valore pari al doppio di tutto il denaro  in circolazione in tutto il mondo. (NdT: più gli interessi)  Con la sostituzione della moneta d'oro con la moneta nominale, non si è avuto  solo un mutamento della struttura merceologica del simbolo, ma un fondamentale  mutamento giuridico. I popoli sono stati trasformati da proprietari in  debitori  del loro denaro.  Questa grande truffa culturale, che ha plagiato i popoli negli ultimi tre  secoli, è stata possibile perché i vertici bancari hanno compreso che  il valore  non è una proprietà della materia, ma una previsione, cioè una dimensione del  tempo.  In tal modo, consolidando nella collettività la previsione, e quindi la  consuetudine di comprare con la carta invece che con l'oro, si è spostata la  convenzione monetaria dall'oro alla carta, cosicché si è potuto creare con la  carta il valore dell'oro.  Ciò è avvenuto gradualmente.  In una prima fase la cambiale della banca era, a richiesta del portatore,  convertita in oro.  In una seconda fase si aboliva la convertibilità e le banche conseguivano così  il privilegio di creare, a costo nullo, il valore dell'oro, cioè l'oro carta,  di cui si appropriavano perché lo prestavano all'atta dell'emissione: e  prestare è una prerogativa del proprietario.  I vertici delle banche centrali diventavano, in tal modo, i padroni del mondo:  veri e propri burattinai della storia. Posto infatti che la moneta è, ad un  tempo, misura del valore e valore della misura, la somma delle unità di misura  monetarie esprime una quantità di valore pari a quello di tutti i beni reali  misurati o misurabili nel valore e realizza una duplicazione speculare del  valore. Questo valore può avere o il segno positivo della proprietà -  ed in tal  caso raddoppia la ricchezza dei popoli - o il segno negativo del debito - ed  allora ne causa l'angosciosa disperazione nell'insolvenza ineluttabile.  Poiché la banca emette moneta SOLO PRESTANDOLA, le collettività nazionali sono  danneggiate due volte: prima perché sono espropriate della loro moneta e poi  perché sono indebitate di altrettanto. In tal modo il costo del denaro,  all'atto dell'emissione, è diventato del 200 % cui vanno aggiunti gli  ulteriori  interessi bancari e i prelievi fiscali.  L'usura sta ormai dilagando con tale imponenza da minacciare non solo  le libertà  fondamentali, ma la stessa possibilità di sopravvivenza.  Si impone oramai l'assoluta, inderogabile necessità di sostituire alla moneta  debito la moneta proprietà. Occorre istituzionalizzare una nuova moneta che  abbia la qualità positiva dell'oro e non quella negativa; la qualità positiva  della carta e non quella negativa.  La qualità positiva dell'oro è che il portatore ne è il proprietario,  la qualità  negativa, che è esasperatamente raro.  La qualità positiva della carta e che non pone problemi di rarità, la qualità  negativa è che storicamente si è affermata come moneta-debito.  Dunque la soluzione del problema consiste nell'istituzionalizzare UNA MONETA  CARTA DI PROPRIETA' DEI CITTADINI  La sete di giustizia che muove la storia dei popoli, si basa su idee  altrettanto  semplici per quanto profondamente innovativi (le cd - idee forza - ). La  proprietà popolare della moneta ha queste caratteristiche.  Noi ci auguriamo che il legislatore e la magistratura dichiarino, con legge o  con sentenza, che la moneta all'atto dell'emissione sia di proprietà dei  cittadini e non delle banche, colmando un vuoto legislativo non più  tollerabile.  I pastori che si muovono al limite dei deserti hanno il terrore dell'odore  dell'acqua perché sanno che quando le greggi assetate l'avvertono, prorompono  in una corsa incontenibile che travolge ogni cosa. Noi ci auguriamo che la  magistratura o il legislatore usando sapientemente gli strumenti dello  stato di  diritto, siano capaci di estinguere la sete di giustizia con la pacifica  rivoluzione della "carta bollata". Potrebbe nascere altrimenti l'incontenibile  fenomeno dell'odore dell'acqua. 
 
 
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