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Addio debiti. Il Venezuela estingue il debito con FMI e Banca Mondiale. Ora una banca continentale

di Alessandro Grandi - 18/04/2007

Il Venezuela estingue il debito con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Adesso un altro obiettivo: la costituzione del Banco del Sur
Che il 2007 fosse un anno straordinario per il Venezuela lo si era intuito quando il presidente Chavez aveva chiesto (e ottenuto) dal parlamento i pieni poteri per portare a termine gran parte del suo programma politico.
 
Manifestazione a Caracas contro il Fondo Monetario InternazionaleLa straordinarietà di questo anno ha poi coinciso con il pagamento dei debiti contratti dal paese sudamericano nel corso del tempo. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale da qualche giorno hanno un cliente in meno.
E dal ministero delle Finanze arriva la conferma: "Il Venezuela è libero e grazie a dio i venezuelani di oggi e quelli che stanno per nascere non hanno nemmeno un centesimo di debito con questi organismi capeggiati dai falchi statunitensi" ha fatto sapere in pieno stile Chavista il ministro delle Finanze venezuelano, Rodrigo Cabezas, che ha aggiunto: “Con il pagamento dell'ultima rata di debito il Venezuela ha recuperato interamente la sua sovranità” .
 
Chavez durante un comizio pubblicoChavez dice la sua. Ma la soddisfazione traspare anche dalle parole del leader venezuelano Chavez: “Abbiamo trasformato il Venezuela da Paese indebitato e vincolato che eravamo, in un paese modesto ma importante e in un centro finanziario di appoggio ad altri paesi e popoli”, ha detto riferendosi al concreto contributo venezuelano nell' estinzione dei debiti argentini. “Sono felice di aver potuto aiutare il fratello stato d'Argentina e adesso anche loro non devono dare più un centesimo al Fmi e alla Banca Mondiale” ha ribadito Chavez.
Eppure il grande stato sudamericano avrebbe avuto la possibilità di spalmare il proprio debito fino al 2012. Anticipando di cinque anni l'estinzione della cifra dovuta agli organismi finanziari internazionali, le casse della repubblica bolivariana hanno risparmiato almeno 8 milioni di dollari Usa di interessi e aperto un ciclo storico politico nuovo.
“Chiudiamo una fase storica di indebitamento con Fmi e Banca Mondiale – dice soddisfatto il ministro Cabezas – iniziata nel 1989 con la presidenza di Carlos Perez. In quel periodo furono firmati accordi che hanno contribuito all'indebitamento nazionale”.

Il ministro delle Finanze Rodrigo CabezasBanca del Sud. Se da un lato la chiusura a Fmi e Banca Mondiale sembra ormai cosa definitiva, dall'altra Chavez lascia aperta la porta ad una possibile partecipazione del suo paese ai progetti del Bid (Banco Interamericano de desarrollo) e della Caf (Corporacion Andina de Fomento), anche se il vero progetto è la creazione della Banca del Sud.
Argentina, Bolivia, Ecuador, Venezuela e anche Brasile (che fra poco tempo formalizzerà la sua richiesta di far parte del gruppo) cercheranno di costruire un istituto di credito che abbia un forte impatto nella regione, conceda crediti ai paesi dell'area e rimpiazzi in questo modo il Fmi. “Adesso andremo per la nostra strada cercando di realizzare le istituzioni che ci chiedono i cittadini per i progetti di sviluppo sociale” ha detto il ministro Cabezas. “La banca del sud – ha aggiunto il ministro - sarà un soggetto finanziario professionale e tecnicamente adatto a preservare le nostre ricchezze e a utilizzare le risorse per grandi progetti di sviluppo”.