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Stato di guerra. Le attività segrete della CIA durante l'amministrazione Bush (recensione)

di James Risen - 29/04/2007


Fandango
Stato di guerra
di James Risen
€ 17,50, pp. 280
(documenti) ISBN 9788860440136
IL LIBRO:
Le attività segrete della CIA durante l'amministrazione Bush
Le sue fonti? La Cia stessa.
"Un libro esplosivo" Guardian
"Da leggere assolutamente" Rolling Stone
"Una rivelazione dopo l'altra" Le Monde
"Risen è diventato la nuova star del giornalismo americano" Liberation

E' difficile credere che ci sia ancora qualcosa che non sappiamo dell'amministrazione Bush, tante sono state le pubblicazioni e le inchieste giornalistiche diffuse sino a oggi.
Stato di guerra prova il contrario. E lo fa con una quantità di rivelazioni da far impallidire lo stato maggiore della CIA e il presidente degli Stati Uniti.
Nel mirino di James Risen, premio Pulitzer e autorevole firma di The New York Times, c'è soprattutto l'asservimento alla politica della famosa agenzia di servizi segreti, che ha contribuito a stravolgere le regole della democrazia americana.
In nome della lotta al terrorismo, l'amministrazione Bush ha autorizzato intercettazioni segrete senza mandato; ha disposto la registrazione e la conservazione del traffico telefonico e dei dati bancari di milioni di cittadini; ha autorizzato operazioni di raccolta di intelligence interna da parte delle forze armate; ha sorvegliato gli attivisti contrari alla guerra; ha incarcerato a tempo indefinito americani senza sottoporli a processo.
All'estero ci sono state brutali tecniche d'interrogatorio, accuse di torture e massacri di civili, la creazione di prigioni segrete e la pratica clandestina delle "renditions" - il sequestro di persone sospettate di terrorismo, trasferite in località nascoste al di fuori delle convenzioni internazionali.
Risen sottopone a un giudizio impietoso il ruolo della CIA nella "guerra al terrore" lanciata attraverso il mondo dal presidente Bush. Rivela un maldestro tentativo per far cadere in trappola l'Iran sulla questione nucleare, spiega come l'Afghanistan è stato trasformato in un narcostato che fornisce l'87 per cento dell'eroina al mercato mondiale e ritorna sulla preparazione del conflitto in Iraq, quando l'intelligence tacque al popolo americano la verità sulle armi di distruzione di massa.
L'ampio e dettagliato resoconto sui passi falsi della CIA durante l'amministrazione Bush porta alla luce una storia segreta di spionaggi, abusi di potere e operazioni a dir poco azzardate.
Grazie alle numerose interviste rilasciate da membri chiave dell'agenzia di Langley, in Virginia, e da esperti di sicurezza nazionale, Risen è riuscito a ricostruire in modo impressionante il grande fiasco dell'intelligence americana. Un libro esplosivo, al centro di accese polemiche negli Stati Uniti.

L'AUTORE:
James Risen è reporter di The New York Times. Esperto di intelligence e sicurezza nazionale, ha fatto parte della squadra di giornalisti che ha ricevuto il premio Pulitzer per la copertura degli attentati dell'11 settembre 2001. Tra i suoi libri, Wrath of Angels: The American Abortion War (1998) e The Main Enemy: The Inside Story of the CIA's Final Showdown with the KGB (2003).