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La luce oltre la porta. Dei e muse nel teatro dell’anima (recensione)

di Carla Stroppa - 02/05/2007

La luce oltre la porta

Dei e muse nel teatro dell’anima

 

di Carla Stroppa

pagine 238 euro 17,00 ISBN 978 88 7186 331 3

 

 

Esiste un logos di Psiche? Sì, risponde l’autrice di questo libro: è appunto ciò di cui si deve occupare la psicologia. È un logos che prende forma attraverso la mediazione di un “pensiero d’anima” intriso di passione e di immaginazione. Ama l’espressione allusiva e metaforica, si dispiega nelle elaborazioni simboliche, oniriche, poetiche. Scaturisce dal fondo mitico della mente, dà vita alle immagini dei sogni, muove le figure del “gran teatro” dell’anima. È il filo che permette di inoltrarsi nel labirinto di un percorso terapeutico, in cui, a partire dal “romanzo famigliare”, ci si avvia a oltrepassarlo, sino a cogliere l’intreccio che lega la vita personale a quella più profonda dell’anima, radicata nei suoi fondamenti archetipici. L’anima, infatti, non è semplicemente la parte controsessuale dell’uomo, né solo l’ombra della donna. La fenomenologia dell’anima è presente in uomini e donne: «anche le donne incontrano bambine nei loro sogni, e prostitute, anch’esse sono sedotte da donne misteriose e sconosciute». La via individuativa femminile, quindi, non passa solo attraverso lo sviluppo dell’animus (indipendenza di giudizio, pensiero razionale, status economico e sociale…), ma segue la guida delle figure dell’eros che ancorano la donna nella memoria inscritta nel corpo emozionale e la conducono nel labirinto di vie e di significati di cui Afrodite si fa immagine e tramite metaforico. Il suo multiforme confronto con altri dèi, Ares, Ermes, Dioniso, può spingere la psiche femminile sino ai confini dell’ “Io Saffico”: una soggettività che media la conoscenza attraverso le alchimie del cuore, elabora le emozioni e la memoria attraverso la parola poetica e giunge così all’acquisizione di un sapere che si fa «intelletto d’amore». E per ciascuno il percorso coincide con la scoperta degli dèi e delle dee di cui è figlio. Ciascuno cerca di individuare le proprie possibilità archetipiche, la mappa del proprio percorso esistenziale e conoscitivo. È così che si giunge ad una “conoscenza altra”, che apre alla «visione della luce che sta oltre la porta chiusa dell’Io meramente razionale». Carla Stroppa chiama con sé il lettore per aggirarsi dietro le quinte del teatro della psiche, attraverso una scrittura appassionata e avvincente, scegliendo “per istinto e affinità” le immagini archetipiche emerse dai sogni di uomini e donne con cui ha condiviso il percorso terapeutico, dalla sua esperienza individuale e dal bagaglio senza tempo della poesia e dell’arte. Così il lettore incontra le ninfe e le maghe dei poemi omerici, l’enigmatica e conturbante figura di Mignon, i saltimbanchi di Rouault; ascolta le illuminazioni folgoranti delle poesie di Rilke, di Pessoa o di Yeats, le intuizioni sapienziali di Cristina Campo, le osservazioni sottili e spirituali di Etty Hillesum. Il lettore percepisce che la scrittura del libro ha coinciso con un’avventura vitale che lo accompagna sino al punto in cui sente di doversi, e potersi, chiedere qual è il suo «al di là della porta».

 

Carla Stroppa, psicologa e psicoterapeuta; psicoanalista junghiana. È membro dell’ARPA (Associazione Ricerca Psicologia Analitica) e dello IAAP (International Association of Analytical Psychology). È responsabile del settore “scienze umane e psicoanalisi” della Moretti & Vitali e autrice di numerosi saggi pubblicati su riviste e libri collettivi. Incaricata del corso di  Teorie delle tecniche della Psicologia analitica presso la Scuola di specializzazione in Psicologia della salute dell’Università di Torino.