Nigeria: il Mend ordina agli stranieri di lasciare il delta del Niger
di redazionale - 07/05/2007
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| Guerriglieri armati
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Nel comunicato, riportato oggi da
un quotidiano locale, si annunciano
attacchi senza pietà, sottolineando
che «gli scherzi sono finiti»
un quotidiano locale, si annunciano
attacchi senza pietà, sottolineando
che «gli scherzi sono finiti»
Il Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger (Mend) ha invitato tutti i dipendenti stranieri delle multinazionali del petrolio attive nella regione del Delta del Niger, in Nigeria, e i loro colleghi nigeriani a lasciare «immediatamente» il territorio del delta abitato dall’etnia Ijaw, essendo ormai scaduto il tempo concesso al governo per dialogare con la nazione Ijaw. Nel comunicato riportato oggi dal quotidiano Vanguard, firmato da due dei principali leader del movimento, Tamuno Godswill e Oyinye Alaebi, il Mend annuncia attacchi senza pietà, sottolineando che «gli scherzi sono finiti».
«Non abbiamo altra scelta che prendere il nostro destino nelle nostre mani e conquistare la libertà con ogni mezzo, se necessario - si legge nel testo - possa Egbesu (il dio della guerra degli Ijaw, ndr) guidarci e rafforzare la nostra risolutezza. Invitiamo tutti gli Ijaw nel paese e della dispora a rimanere in stato di allerta in vista dell’avvio della battaglia». Copie del comunicato sono state inviate in diverse cancelliere del mondo: all’Ufficio del Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, al Presidente della Commissione dell’Unione europea, Josè Manuel Barroso, al Presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, al premier britannico, Tony Blair, al presidente francese uscente, Jacques Chirac, al premier giapponese, Shinzo Abe, e al Cancelliere tedesco, Angela Merkel.
«Tutti i dipendenti stranieri e locali delle multinazionali del petrolio e i loro contractor dovrebbero lasciare immediatemante il territorio Ijaw - si legge - tutte le ambasciate straniere dovrebbero richiamare il proprio personale. Nupeng e Pengassan (le due principali sigle sindacali del paese nel settore del petrolio, ndr) dovrebbero richiamare il proprio personale. Il Mend assicura di non poter garantire loro protezione e che loro non potranno sopportare ’il caldò. Non ci saranno più prese di ostaggi». Nel testo si deplora il governo del presidente uscente Olusegun Obasanjo, per le sofferenze patite dalla popolazione Ijaw negli ultimi otto anni, e si ribadisce la totale mancanza di fiducua del nuovo Vice presidente Goodluck Jonathan, anche lui di etnia Ijaw.
«Non abbiamo altra scelta che prendere il nostro destino nelle nostre mani e conquistare la libertà con ogni mezzo, se necessario - si legge nel testo - possa Egbesu (il dio della guerra degli Ijaw, ndr) guidarci e rafforzare la nostra risolutezza. Invitiamo tutti gli Ijaw nel paese e della dispora a rimanere in stato di allerta in vista dell’avvio della battaglia». Copie del comunicato sono state inviate in diverse cancelliere del mondo: all’Ufficio del Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, al Presidente della Commissione dell’Unione europea, Josè Manuel Barroso, al Presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, al premier britannico, Tony Blair, al presidente francese uscente, Jacques Chirac, al premier giapponese, Shinzo Abe, e al Cancelliere tedesco, Angela Merkel.
«Tutti i dipendenti stranieri e locali delle multinazionali del petrolio e i loro contractor dovrebbero lasciare immediatemante il territorio Ijaw - si legge - tutte le ambasciate straniere dovrebbero richiamare il proprio personale. Nupeng e Pengassan (le due principali sigle sindacali del paese nel settore del petrolio, ndr) dovrebbero richiamare il proprio personale. Il Mend assicura di non poter garantire loro protezione e che loro non potranno sopportare ’il caldò. Non ci saranno più prese di ostaggi». Nel testo si deplora il governo del presidente uscente Olusegun Obasanjo, per le sofferenze patite dalla popolazione Ijaw negli ultimi otto anni, e si ribadisce la totale mancanza di fiducua del nuovo Vice presidente Goodluck Jonathan, anche lui di etnia Ijaw.