Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Gli acquisti comunitari a tutto GAS

Gli acquisti comunitari a tutto GAS

di Italia Oggi - 19/12/2005

Fonte: greenplanet.net

 

Gli acquisti comunitari a tutto GAS

(ancora meglio se cominciassimo a produrre e comprare in loco)


Da internet ai Tir affittati per trasportare merci da Francia e Germania, con risparmi del 416%. In dieci anni 220 gruppi. E dopo il latte, farmaci e computer

 
 


Uno per tutti, tutti per uno: così si rivoluzionano i consumi. L'unione fa la forza, a giudicare dai comportamenti di un numero sempre più ampio di italiani che scelgono una precisa filosofia di spesa e di vita. Mettendosi insieme, associandosi, i nostri consumatori riescono a comprare a buon mercato generi di prima necessità ma anche tanti altri prodotti di cui vogliono conoscere l'origine e il produttore.

In Italia dal 1994 al 2005 i Gruppi di acquisto solidali, Gas, sono passati da zero a 220, sparsi in tutta Italia (http://www.retegas.org).  
Può sembrare un dato tutto sommato esiguo ma in realtà gli oltre 200 Gas testimoniamo una chiara inversione di tendenza nei modi di consumo.
Questo dato non va interpretato da solo ma all'interno di un quadro nettamente ampio. Ognuno di questi 220 Gas è infatti composto da un numero variabile di aderenti: ci sono Gas da cinque famiglie e altri da 100, per un totale di membri dunque difficilmente valutabile ma comunque significativo. ´Il tasso di crescita dei Gas, con un raddoppio ogni due anni, mostra un andamento di tipo esponenziale con margini di sviluppo da non sottovalutare.
Ogni gruppo nasce con motivazioni proprie ma spesso alla base si scorge una critica profonda verso il modello di consumo e di economia oggi imperante, a prescindere che siano Gas o Gruppi di acquisto non solidali (i Gruppi di acquisto tout-court si formano principalmente per un fine comune, come per esempio il risparmio).
A mio avviso, la cosa più interessante, al momento, è l'estrema diversità delle forme organizzative e degli ambienti di provenienza dei gruppi, ma anche il supporto di una rete più o meno strutturata, idonea a favorire uno scambio di informazioni tra i diversi soggetti', spiega Andrea Saroldi, autore di numerose pubblicazioni sul tema.

Aumentano infatti le famiglie che fanno del consumo critico uno stile di vita costante e condiviso, ispirato a principi di giustizia, solidarietà e trasparenza. I Ga comprano direttamente da produttori (solitamente piccoli) e vogliono anche acquistare a un prezzo concorrenziale perché evitano i passaggi della distribuzione o si recano all'estero dove i prezzi di alcuni beni sono più vantaggiosi, come nel caso del latte per i neonati.
Gli aderenti ai Gruppi di acquisto riescono infatti a risparmiare mediamente tra il 10 e il 20% sul bilancio mensile di una famiglia.

Alla luce del recente scandalo che ha colpito la multinazionale svizzera Nestlé (vedi il sequestro di 30 milioni di litri di latte ´Mio' e ´Nidina' per bambini in tutta Italia, oltre al ritiro dei prodotti da altre nazioni europee), un esempio particolarmente interessante di gruppo di acquisto è ´Lattemiele', messo in piedi dal Movimento consumatori. Il gruppo nasce per contrastare la situazione presente nel mercato italiano dei prodotti per bambini.
´Dall'inizio del 2004 abbiamo iniziato lo studio delle problematiche legate al latte artificiale per neonati per proseguire, da luglio 2004, con la distribuzione a un terzo del prezzo delle farmacie', fanno sapere dalla sede milanese del Movimento consumatori.

In pratica, i Ga di Lattemiele si procurano latte in polvere, omogeneizzati e pannolini in Francia, Germania e Austria. In una prima fase l'acquisito dei prodotti avveniva, previo tesseramento a un costo di 30 euro, tramite internet; oggi, grazie al successo ottenuto, è stato necessario un trasporto organizzato, andando a comprare i beni direttamente in loco.

In Italia, infatti, una confezione di latte in polvere costa 30 euro al chilo, in Francia o Germania 10 euro. Considerando che un neonato consuma mediamente un chilo di latte in polvere a settimana, la somma totale destinata a questo alimento nelle famiglie italiane è di 120 euro al mese mentre è di 40 euro negli altri paesi europei.
Il margine di risparmio è di circa 80 euro al mese, ossia 960 euro l'anno. Una somma considerevole, quasi uno stipendio mensile per alcuni. I prodotti poi vengono consegnati ai diretti interessati dopo circa 15 giorni dal momento dell'ordine.
Nella città di Milano gli associati hanno sfondato quota 1.000, mostrando il grande entusiasmo con cui i cittadini rispondono a questo genere di iniziative.

Ma i Gruppi di acquisto guardano ormai a ogni settore merceologico. A breve partirà a Milano un Ga per le tecnologie informatiche e audiovisive, un decoder satellitare infatti può arrivare a costare fino al 40% in meno in Germania. Inutile parlare del settore delle polizze assicurative, dove, dopo un rapido confronto di tariffe a livello europeo, appare palese la poco conveniente situazione in cui versa l'Italia.

Il fenomeno tuttavia va ben oltre i Gas e anche oltre i Gruppi di acquisto tout-court. La classe consumistica mondiale sta cambiando. In un contesto sociale che ha visto finora prevalere la parcellizzazione del tessuto sociale si va affermando un bisogno di relazionalità e scambi incentrati su rapporti diretti, che danno un nuovo impulso alle reti a responsabilità diffusa.
La crescente incertezza imperante nel ´cuore del sistema' e nella quotidianità ha generato l'anticorpo della responsabilità individuale; proprio quest'ultima agisce da linfa vitale delle nuove forme di aggregazione sociale.

Non è esagerato affermare che in questi ultimi anni stiamo assistendo a una rivoluzione nelle modalità di acquisto, nelle scelte individuali piccole o grandi che siano. La classe consumistica è oggi composta da 1,2 miliardi di persone su 6 miliardi di cittadini nel mondo.
Soltanto un'esigua percentuale degli abitanti della Terra ha la possibilità di determinare l'andamento dei consumi, ovvero dei cosiddetti trend economici. I restanti 4,8 miliardi non hanno accesso al circuito del mercato globale.

Insomma, anche se siamo di fronte a un benessere strutturalmente oligarchico, esempi come i Ga possono mostrare, nel loro piccolo, la via per forme economiche alternative più rispettose e generose per tutti.

 
 
Italia Oggi, 14 dicembre 2005