Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / L'Europa per Giulietto Chiesa

L'Europa per Giulietto Chiesa

di di Monica Frassoni - 21/12/2005

Fonte: GiuliettoChiesa.it

 
Intervista a Giulietto Chiesa per la newsletter di Monica Frassoni, capogruppo dei verdi al Parlamento Europeo

Al Parlamento europeo sei vice-presidente della commissione per il commercio internazionale. Hai partecipato al Vertice dell'Organizzazione Mondiale del Commercio ad Hong Kong. Quali prospettive per lo sviluppo sostenibile nell'ambito del commercio internazionale?

Risposta- Purtroppo assai scarse, per non dire nulle. Gli impegni dell'Occidente a sostegno dello sviluppo dei paesi poveri sono rimandate a data da destinarsi, cioè a quando l'Occidente (l'Europa è appena un pò meglio, ma non sempre) avrà capito che il tipo di sviluppo che caratterizza l'economia mondiale è catastrofico in tutti i sensi. Continuiamo a voler crescere, e ci rifiutiamo di prendere atto che da quarant'anni il prodotto interlo lordo mondiale cresce sempre di meno. A riprova, tra l'altro, che tutte le chiacchere sulla globalizzazione come motore dello sviluppo sono appunto chiacchere. In secondo luogo non vogliamo capire che la crescita è ormai insostenibile. Cioè che la stessa idea di sviluppo sostenibile rischia tra non molto di essere una contraddizione in termini.

 


Conosci bene la realtà russa essendo stato a lungo corrispondente da Mosca in qualità di giornalista. Come sono cambiate secondo te le relazioni UE-Russia in seguito all'allargamento del 1 maggio 2004 ai paesi dell'Europa centrale e orientale?

Risposta- Cambiate in peggio. Perchè l'ingresso dei paesi est-europei ha inasprito lo stato dei rapporti con la Russia. Di fatto ha diminuito la capacità dell'Europa di fare politica e diplomazia adeguate e ha spostato l'Europa su posizioni antirusse e filo-americane. Molto, molto male.

Libertà dell'informazione e pluralismo dei media sono temi che ti stanno particolarmente a cuore. Secondo te come viene percepita l'anomalia italiana in questi settori dai colleghi europarlamentari stranieri?

Risposta- Dell'Italia si ride in Europa, e giustamente dato il governo che abbiamo. Purtroppo la Commissione Europea ha però di questo problema una visione oltremodo industrial-concorrenziale-liberista, culturalmente molto "americana" e anche, per quanto possa apparire strano, molto "berlusconiana". Lo conferma l'intenzione, che io considero aberrante, della commissaria Reding di togliere i tetti alla quantità dei messaggi pubblicitari. L'importanza dei media come strumento di condizionamento dell'opinione pubblica viene completamente ignorata. E' una linea burocratico-autoritaria che intende aggravare lo stato di cose esistente e che, infatti, non fa nulla nemmeno nella sfera dove è abilitata ad agire, cioè in funzione antitrust. La prova provata è che le giustificate rimostranze e azioni legali di Europa 7, titolare di diritti violati, sono rimaste da anni senza alcun ascolto, e per giunta senza neanche spiegare le ragioni del silenzio. il che conferma che il problema dei media è il problema dei problemi, quello del potere.

Qual è il bilancio che potresti fare dopo il tuo primo anno e mezzo di mandato al Parlamento europeo? Quali sono i temi sui quali concentri e/o concentrerai la tua attività?

Risposta: per le ragioni di cui sopra intendo moltiplicare i miei sforzi per democratizzare i sistemi di comunicazionee informazione. In questo anno ho imparato moltissimo. In primo luogo ho capito che le idee che avevo dell'Europa, nel bene e nel male, erano molto, molto approssimative. Riassumo così: l'Europa è ancora meglio degli Stati Uniti secondo tutti i parametri fondamentali dei diritti, del sistema sociale, della cultura, perfino dell'efficienza. L'Europa è meglio dell'Italia su molti parametri, non su tutti. Quindi è bene che siamo in Europa anche perchè possiamo imparare qualche cosa. Ma la nostra Costituzione è di gran lunga più democratica di quella europea, sia di quella in vigore, che di quella che dovrebbe sostituirla. L'Europa è, per me, una speranza: che riesca a svolgere un'azione di freno verso gli Stati Uniti, che sono ormai da tempo il vero "disturbatore" della pace mondiale.