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Guerra bancaria europea in Terra italiana

di Sbancor - 15/01/2006

Fonte: Comedonchisciotte

 
Leggo sul Corsera del 12 gennaio, pag 2 articolo di Marco Galluzzo:
"...Ad aprile si parlò di un contrastro fra monte dei Paschi e DS per la
destinazione della quotadi azioni della BNL posseduta dalla banca toscana. A
giugno la banca decise di vendere il suo pacchetto, anche per non essere
costretta a prendere posizione nella disputa fra spagnoli e cooperative: fu
la Deutsche Bank ad aggiudicarsi i diritti sulle azioni. La stessa banca
che ha come riferimento in Italia il banchiere Vincenzo De Bustis, molto
stimato da D'Alema. La stessa banca che ha un accordo con Unipol per la
Scalata BNL".

Vero, ma parziale.

Avrei aggiunto la stessa banca che finanziò Riccucci attraverso la filiale
di Londra per la scalata proprio al "Corsera" (RCS), con un'operazione di
solita riservata agli "hedge funds", cioè presentando soldi che vanno
impiegati per l'acquisto di azioni, che vengono poi messe a garanzia: se le
azioni crescono il credito può essere praticamente rinniovato, e quindi
consentire la continuazione della scalata. Se scendono il debitore perde,
ma non sempre paga. La banca ha comunque le azioni in mano e può continuare
il gioco con altri soggetti. In pratica si possono muovere miliardi di Euro
con questo sistema.

Ora De Bustis sarà amico di D'Alema, (e lo è fin dai tempi della Banca del
Salento, sarà amico di Prodi, (e lo è, fin da quando Prodi dirigeva
Nomisma) ma non è in grado di muovere la filiale di Londra della Deutsche
Bank: La più grande banca tedesca.

Quindi?

Quindi la Deutsche aveva deciso di combattere in Italia la guerra bancaria
su tre Fronti: BNL, Antonveneta e Corsera.. Appoggiando contemporaneamente
Riccucci, Consorte e Fiorani, nonchè Fazio. Era una strana guerra: la
Deutsche forniva le "munizioni" , cioè i soldi, ma a combattere e a
"pagare" erano, come al solito "i mercenari italiani": vera armata
Brancaleone che annoverava DS, Integralisti Cattolici, Leghisti e chissa chi
altro....

E dall'altra parte chi c'era?: Impeccabili e spietati come la fucileria di
Wellington era schierata l'armata Anglofona, che, come nelle guerre
napoleoniche faceva combattere spagnoli e olandesi, oltre ad altri
"mercenari italiani". E aveva pronto un nuovo Governatore, come sempre in
questi casi, targato Goldman-Sachs. Il "salotto buono" era con gli anglo
olandesi e tuonava dalle colonne del "Sole-24 Ore" mietendo vittime nella
confusa carica avversaria.

Chissà quando Fassino e D'Alema si sono accorti in che guerra erano finita?
Secondo me solo quando hanno sentito la fucileria tirare su di loro da breve
distanza. Si sà, i DS sono inguaribilmente provinciali e confondono una
rissa da osteria a Siena con le guerre vere. Quelle che lasciano morti e
feriti sul terreno. Triste l'Epilogo: da paladini della giustiza e della
morale, salgono schizzati di fango sulle carrozze che devono portarli - se
ci riescono - fuori dalla mischia. I profeti del "neo-liberismo"
integralista, gli autori delle privatizzazioni (Telecom su tutte) gli amici
di Clinton costretti a fuggire insieme ai vecchi banditi del consociativismo
italiano, alla Fiorani, gnutti e Riccucci, per intenderci...

Berlusconi interviene per finire i moribondi e depredare i caduti sul campo
di battaglia, ruolo che ben gli si addice: lo sciacallo.

Bertinotti non capisce, ma è normale.

Rutelli e Casini ne guadagnano (Ne guadagna sopratutto il suocero di Casini,
cioè Caltagirone).

Per chi combatteva Riccucci? Mistero.

Al prossimo scontro dunque! C'è già chi è pronto a organizzare una nuova
coalizione Franco-Russo-Tedesca. Ma questa è un'altra storia

La Waterloo della finanza italiana è tutta qui.



Fonte:http://liste.rekombinant.org