Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Toghe "rosse"? E quelle "azzurre"...

Toghe "rosse"? E quelle "azzurre"...

di Massimo Fini - 26/06/2008

CARO FINI, ho letto nel «duello»

con De Carlo il suo durissimo

attacco alla legge che sospende i

processi. Anche a me quella legge

non convince perché abroga di

fatto una buona metà del Codice

penale. Non sarebbe meglio

rispolverare il vituperato «lodo

Schifani» che prevede l’immunità

per le cinque maggiori cariche

dello Stato fino a esaurimento del

loro mandato?

Giorgio Grossi, Milano

NO. ANCHE PERCHE’ in un

Paese come il nostro dove le carriere

politiche sono eterne l’immunità si

tradurrebbe in impunità assoluta.

Prendiamo il caso di un presidente della

Camera, inquisito, che nella legislatura

successiva diventa presidente del Senato.

Poi premier. Poi Presidente della

Repubblica. Che senso avrebbe processarlo

a un quarto di secolo dai fatti? Il consenso,

in democrazia, non è tutto. Gli uomini

politici hanno l’obbligo di rispettare le leggi

come tutti gli altri cittadini. Anzi

dovrebbero avere dei doveri in più perché,

come si diceva una volta, sono come «la

moglie di Cesare che non solo deve essere

onesta ma anche apparirlo». Qui ci

troviamo di fronte a un premier di cui la

Cassazione constata «la comprovasta

erogazione di tangenti da parte dello stesso

Berlusconi per fini di sua utilità, come

deve evincersi dalle sentenze di

prescrizione nei suoi confronti emerse nei

processi All Iberian e Lodo Mondadori».

«Toghe rosse» anche gli ermellini della

Cassazione? Berlusconi accusando con

inaudita violenza la Magistratura del

Paese di cui è premier, davanti all’intera

Europa, di essere «eversiva» fa, lui sì,

dell’eversione e dimostra, ancora una

volta, di non aver alcun senso dello Stato.

Ne ha dimostrato di più—ed è tutto dire

—la sinistra. Quando il governo Prodi è

caduto per un’inchiesta su Mastella

nessuno, si è permesso di dire

che era un

complotto di «toghe azzurre».