Il clima, la crisi dell'economia e quella delle idee
di Antonio Felice - 15/12/2008
Con i tempi che corrono, era difficile aspettarsi di meglio. L'accordo sul clima approvato dal vertice UE di Bruxelles del 12 dicembre e in corso di ratifica da parte del Parlamento europeo, fa i conti con la crisi economica (e quindi con l'impossibilità a far pagare tutto e subito alle aziende industriali) ma certamente conferma l'Europa come continente vigile e attivo sulla questione ambientale. ![]() Contrariamente alla posizione italiana, infatti, chi non rispetterà la diminuzione annuale delle emissioni prevista dall'accordo per i singoli Paesi, dovrà pagare una penalità. In generale, comunque, ci pare che l'allarme ambientale coincidente con la crisi dell'economia ponga un problema di idee, di soluzioni nuove, di uno sviluppo diverso. Aspettando Obama, che su questo tema si è espresso ampiamente creando attese che presto potremo verificare, è evidente che proprio in America la crisi delle idee è forte, peggiore di quella economica, anzi è una delle maggiori cause di quest'ultima. Quello che è avvenuto sabato a Detroit, capitale americana dell'automobile, è, oltre che stucchevole, una chiara conferma della crisi delle idee che sta travolgendo l'America: sabato a Detroit, nella chiesa principale della città, Greater Grace, si è svolta una manifestazione religiosa, una messa, in cui i Suv di General Motors, Ford e Chrysler sono stati portati fino all'altare. Non un'utilitaria, un'auto ecologica, qualcosa che guardi al futuro, no, proprio i Suv, dentro un tempio. Ci sembra il canto del cigno di un'industria che produce inquinamento e spreco per soddisfare una voglia di apparire che uccide la necessità di essere. |