Il partito del cemento. Politici, imprenditori, banchieri. La nuova speculazione edilizia
di Marco Preve, Ferruccio Sansa - 09/04/2009
Fonte: Traccefresche
Adesso come allora. Come ai tempi de LA SPECULAZIONE EDILIZIA di Calvino (1957).
Una nuova colata di cemento si abbatte sull'Italia, a partire dalla Liguria.
La febbre del mattone non conosce ostacoli perché raccoglie consensi trasversali,
e al diavolo il paesaggio. Chi può, se ne va ai Caraibi. Castelli, ex fabbriche, conventi,
colonie, ex manicomi, ospedali: tutto si può "riqualificare", parola magica che nasconde ben
altro. Politici locali e nazionali, di destra e di sinistra, imprenditori, alti prelati, banchieri,
siedono contemporaneamente in più consigli di amministrazione e si spartiscono cariche
pubbliche, concorsi, appalti, finanziamenti. Allo scopo servono anche associazioni
culturali o in difesa dell'ambiente, appuntamenti gastronomici, feste e premi. Controllori
e controllati spesso sono la stessa persona, famigliari o amici fidati. "Fare sistema" da
queste parti vuol dire costruire una rete sul territorio che non lascia spazi a chi non è
della partita. In nome degli affari. La Liguria sta coprendosi di quasi tre MILIONI DI
METRI CUBI DI CEMENTO e se non c'è più posto a terra, si prova sul mare, costruendo nuovi
porti per decine di migliaia di posti barca. Non mancano neppure i grattacieli, opera di
architetti prestigiosi (Bofill e Fuksas a Savona, Consuegra ad Albenga) che hanno messo da
parte qualsiasi scrupolo paesaggistico (ma Renzo Piano si è ritirato da un progetto che
inizialmente portava la sua firma). Parlando di cemento e di piani regolatori, si arriva
necessariamente a parlare della mancanza di regole di una classe dirigente in bilico tra
l'imbroglio, la trama del sottogoverno e l'interesse personale. Di un'umanità approssimata
moralmente e culturalmente. Addio all'Alassio di Carlo Levi e di Hemingway, addio alla
Sanremo di Calvino, addio alle Bocche di Magra della Duras, di Vittorini, Pavese, Einaudi.
Addio alla Liguria degli artisti e degli intellettuali. Ma non tutto è perduto, c'è chi si
batte e ottiene risultati sorprendenti. Basta cominciare dal basso. Tutti possiamo
esercitare il ruolo di CITTADINI, come dimostrano le associazioni libere e le iniziative
che sono nate in questi mesi, in questi anni.
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