La politica oggi in Italia (e altrove) dovrebbe porsi un solo obiettivo prioritario: dare un futuro ai nostri figli. Ma noi questo (loro) futuro ce lo stiamo divorando. Letteralmente. Di questo passo, tra appena pochi decenni saranno proprio i nostri figli a chiederci conto della nostra cecità. La politica dovrebbe prendere atto che allo stato attuale delle cose non esiste più alcuno sviluppo sostenibile. E di conseguenza dovrebbe cominciare non solo a ragionare ma anche ad agire in termini di decrescita, parola che, com’è noto, equivale a una bestemmia. Detto questo, mi pare evidente: le priorità della politica in Italia (e altrove, ma in Italia più che altrove) sono altre.

Perché la politica è vecchia, e del futuro si disinteressa. Se posso, vorrei ancora usare questo spazio per consigliare la lettura di un romanzo, La strada, di Cormac McCarthy. Un libro che è allo stesso tempo una profezia e una metafora del nostro qui e ora. Tocca a noi prendere un’altra strada rispetto a quella che si trovano a percorrere i protagonisti, padre e figlio, in quelle pagine. Chi oggi parla di catastrofismo domani assisterà in diretta sullo schermo del suo cellulare di ultima generazione alla scomparsa di Venezia.