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Il figlio di Ahmed si mette la minigonna

di Miguel Martinez - 05/10/2009

Ragionare con un islamofobo è un'impresa ardua: "Sì, sarà vero che a Parigi un musulmano accusato di voler mettere una bomba era innocente, ma che mi dici del senegalese sotto casa che tiene la musica ad alto volume o di quello che ha detto un tizio con la barba in un villaggio nel Pakistan contro la polenta? Avanti, rispondi!"

Però, se gli islamofobi non ragionano, mi offro a ragionare un attimo al posto loro. Diciamo che faccio loro da insegnante di sostegno.

Separiamo gli innumerevoli motivi, personali, teologici o culinari, per cui qualche aspetto del mondo tra Dakar e Borneo possa risultarci sgradito, dal nocciolo del discorso islamofobo. E separiamo anche l'islamofobia da tutti i problemi che ovunque accompagnano le migrazioni (tipo, non capiscono le nostre barzellette, mangiano troppo piccante, fanno la pipì sui muri, ecc. ecc.).

L'islamofobia vera e propria mi sembra si basi su due premesse fondamentali. Se stanno in piedi, gli islamofobi hanno qualcosa da dire. Se non stanno in piedi, farebbero meglio a darsi alla raccolta di francobolli, che è anche più rilassante.

La prima premessa è che in Europa, esistano qualcosa come "i musulmani".

La seconda premessa è, che quei musulmani abbiano sia l'intenzione che la possibilità concreta di cambiare la vita che viviamo noi.[1]

Infatti, non è molto interessante sapere se una ragazzina di origine egiziana a Milano porterà anche lei il foulard islamico, come lo portava sua nonna al Cairo. In quel caso, c'è solo uno spostamento geografico: volete comprare elettrodomestici cinesi? Volete farvi le vacanze a Sharm el-Sheikh o Cancún? E allora zitti, se oltre agli oziosi, si spostano pure i lavoratori con le loro famiglie.

Il punto è che nella ragazzina egiziana che a Milano indossa il foulard, non c'è proprio nulla che intacchi la mia vita, nessuna "islamizzazione" di ciò che non è islamico.

La domanda cruciale è, i musulmani faranno portare il foulard a mia figlia, che non è di origine egiziana? Ovviamente esiste la remota possibilità che mia figlia scelga di farsi musulmana, come potrebbe farsi Testimone di Geova o buddhista del Soka Gakkai, ma l'islamofobo non sta parlando di improbabili scelte individuali, bensì di un rischio per tutta la società.

Torniamo alla prima premessa. Esistono i "musulmani"? Beh, sulla carta sì. Solo che i musulmani reali che conosco io sono:
- ingegneri socialisti laureati all'università di Casablanca, attualmente muratori

- contadini berberi della montagna marocchina, che ci tengono molto a non essere arabi

- pizzaioli giordani che inveiscono contro i marocchini (berberi o arabi)

- scapestrati algerini scappati dal proprio paese, che vogliono divertirsi, bere alcol e correre dietro le ragazze lontani dall'imam e soprattutto dai parenti

- pittori astrattisti persiani con una casa a Stoccolma e un'altra a Los Angeles

- miliardari egiziani che parlano con i propri figli esclusivamente in inglese

- curdi dell'Anatolia che maledicono i turchi

- curdi dell'Iraq che maledicono gli arabi

- turchi aleviti comunisti che odiano i sunniti

- nazionalisti turchi che non amano gli arabi, i curdi o gli aleviti

- iracheni sunniti in fuga dagli sciiti

- albanesi che chiamano i propri figli Kevin, Elvis o Rossella

- rom kosovari che si trovano meglio con i serbi ortodossi che con i suddetti musulmani di nome Kevin, Elvis e Rossella
Potrei continuare per ore, ma fermiamoci qui. Siccome occorre essere buoni con i non raziocinanti, facciamo finta di non aver appena demolito la base dell'islamofobia, e diamo per buono che "esistano i musulmani", nel senso in cui negli anni Cinquanta "esistevano i comunisti": cioè milioni di persone che aderivano a un movimento transnazionale, più o meno unito allo scopo di cambiare il mondo.

Ora, questi musulmani come dovrebbero procedere per cambiare il mondo, per "islamizzarlo" insomma? Facendo figli, ci rispondono gli islamofobi. Probabilmente, l'idea è che se fanno tanti figli, poi diventeranno la maggioranza e faranno eleggere un governo che imporrà la legge islamica a tutti.

Gli europei non fanno figli, gli immigrati musulmani sì... il punto però è che fanno figli pure i peruviani e i cinesi e i filippini. Insomma, i musulmani rimarranno sempre una minoranza tra gli immigrati. E peruviani, cinesi e filippini non hanno la minima intenzione di farsi musulmani in blocco.

L'islamofobia sostiene che la cultura islamica si potrebbe imporre su quella che possiamo chiamare (scusate il termine riduttivo) cultura europea. Se dovesse succedere, potrebbe essere solo per un miracolo, che dimostrerebbe non solo che Dio esiste, ma che è pure dalla parte dei musulmani: non resterebbe che prenderne atto.

Abbiamo infatti visto che non ci potrà essere un'islamizzazione per maggioranza numerica. L'islamizzazione si potrebbe imporre solo perché gli italiani (o i peruviani) ne restano affascinati.

Infatti, non si è mai vista una cultura dominata imporsi su una cultura dominante. Certo, il teatro greco si è imposto a Roma; ma i romani erano già convinti in partenza di avere tutto da imparare, in materia, dai greci. Insomma, i greci erano i trendsetter in materia, i romani no. Mentre i quattro gatti di romani erano trendsetter in materia di urbanistica e di lingua, tanto che celti, iberi e germani accorrevano a farsi romani.

E' vero che la cultura europea si potrebbe benissimo appropriare di qualche aspetto delle culture di persone che si ritengono musulmane: il kebab ad esempio.

Ma il fatto che mangiamo pomodori, non vuol dire che gli europei siano diventati aztechi. Vuol dire che gli europei si sono mangiati sia i pomodori che gli aztechi.

Poniamo, per semplificare, che i musulmani non solo esistano, ma che costituiscano il 10% della popolazione di un paese europeo medio. Vuol dire che il 90% della popolazione, per ora, non è musulmana, e sta lì che attende di essere abbagliata dai musulmani.

Ora - a parte pittori astrattisti persiani e chirurghi siriani, che comunque esistono - i musulmani sono in genere degli sfigati. Se va bene, lavorano in fonderia.

Invece i trendsetter dei nostri tempi non lavorano in fonderia. Stanno in televisione, negli studi pubblicitari, sulle spiagge delle Maldive (dove applicano i loro costumi alla faccia dei locali, altro che shari'ah) e altri luoghi gradevoli. A voi calcolare quanti musulmani ci sono in televisione, negli studi pubblicitari o sulle spiagge delle Maldive, tolti ovviamente quelli che puliscono i gabinetti.

Gli islamofobi hanno in genere bisogno di disegnini, per cui gliene facciamo due.

Il primo disegnino raffigura dei musulmani a casa loro. Precisamente in Marocco, dove li vediamo impegnati a fare il lavoro sporco per portare La Fattoria 3 (quella del 2006) a casa nostra.

la-fattoria-sfigati
Nel secondo disegnino, vediamo una simil-escort di nome Justine Elizabeth Mattera, mentre lavora anche lei alla produzione della Fattoria 3, sempre in Marocco. Una dei Nostri che fa cose nostre a Casa Loro per portarci Casa Loro dentro Casa Nostra, insomma.

justine-matteramarocco
Possiamo porre la domanda così: i trendsetter saranno i laboriosi della prima foto (di cui tipicamente non si vedono nemmeno le facce) o l'oziosa della seconda foto?

Completiamo quindi il quesito fondamentale sull'islamizzazione: è più probabile che mia figlia indossi il foulard islamico, o che la figlia di Ahmed, turnista al macello comunale, indossi la minigonna?

Questo ragionamento mi è venuto in mente leggendo su una mailing list un tipico post contro "ciò che vorrebbe imporci la legge islamica."

La prova che qualcuno vorrebbe "imporci la legge islamica" consiste in una presunta intervista con un anonimo teppista in Svezia. L'anonimo teppista, di cui non vengono precisate le origini etniche e che non parla di religione, afferma: «Voglio guidare una Saab turbo ed abitare in una bella villa».

Che a me sembra una mirabile dichiarazione di fede nei valori fondamentali dell'Occidente contemporaneo. Il figlio di Ahmed si è messo la minigonna, insomma.

Non che gli servirà a molto cercare di fare il vichingo ganzo: un frequentatore della stessa mailing list commenta,
"Quuesti schifosi cavernicoli invasati e bestiali rovineranno il mondo, se non li fermiamo OVUNQUE ricacciandoli a calci nel culo nel loro abisso di inciviltà!..... Altro che "integrazione"!!!!!!!!!!!!"

Nota:

[1] Lo so da me che i musulmani credenti amerebbero veder convertire il mondo. Anche il
Capitano Ashtar Sheran cerca di farci cambiare vita, ma nei fatti incontra qualche problema.