Quante ruote servono per fare girare l’economia?
di Romina Arena - 15/10/2009
Mentre per rilanciare l’economia si costruiscono case su case e si promuovono massicci incentivi per l’acquisto delle automobili, il Paese reale parla una lingua diversa e preferisce andare in bicicletta.

Dal 2008 esistono degli incentivi per comprare biciclette e motorini
No, certo che no.
In economia si fanno i salti mortali per incentivare l’acquisto delle automobili spacciando quei rimedi come l’unico strumento per evitare che le industrie chiudano ed i lavoratori restino a casa e non quello che in realtà sono, ovvero dei cuscinetti che si mettono sotto il deretano del povero acquirente per farlo atterrare su una superficie più morbida, convincendolo che si, in fondo acquistare un’auto è davvero un affare.

In economia si fanno i salti mortali per incentivare l’acquisto delle automobili
Già nel 2008 lo sfruttamento degli incentivi ha dato risultati molto importanti. Si parla di 200.000 mezzi venduti in 10 giorni che il rilancio dell’accordo tra il Ministero dell’ambiente, l’Ancma ed il Cei-Cives entrato in vigore il 25 settembre di quest’anno ha bissato fissando il risultato a 57.000 biciclette vendute in 4 giorni esaurendo totalmente lo stanziamento di circa 7,7 milioni di euro che era stato fissato.
Un risultato eccezionale ottenuto in sordina mentre il mercato automobilistico arranca nonostante gli incentivi generosamente concessi alla Fiat di Marchionne. L’intento è chiaro. Il Ministro dello sviluppo economico, Scajola, sostiene che gli incentivi devono essere una cosa sola con l’aumento della produzione di automobili, incalzato da Luca di Montezemolo secondo il quale gli incentivi non sono denaro dato alle aziende, ma denaro per favorire i consumi.

Aumento della produzione, favorire i consumi, questa è l’ostinazione del nostro sistema economico