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Bombe nucleari tattiche: siamo alla follia

di Stephen M. Osborn - 05/04/2006

Fonte: Comedonchisciotte


 
 
   
Le ultime notizie che ho ricevuto dai sostenitori di Bush riferiscono che il presidente ha chiesto e ottenuto il permesso di utilizzare le bombe nucleari sfonda-bunker (bunker buster) in Iran per un attacco preventivo. Da esperto di attività nucleari (Operazione Redwing, Bikini, 1956), posso affermare che si tratta di follia allo stato puro. Sfonda-bunker è, infatti, un nome simpatico per un orrore nucleare. Le esplosioni aeree, producendo un effetto incredibilmente distruttivo attraverso il calore, l’urto e l’enorme emissione iniziale di radiazioni, sono già abbastanza devastanti. La ricaduta radioattiva prodotta da un’esplosione aerea si manifesta in tutto il mondo. Un’esplosione in superficie o nel sottosuolo è ancora più micidiale e duratura.
L’esplosione seguita all’operazione Castle-Bravo a Bikini, nel 1954, sprigionò una potenza di quindici megaton. Provocò nell’atollo un cratere largo oltre un chilometro e mezzo e profondo più di dodici metri, cancellando completamente l’isola e volatilizzando quasi quattro miliardi di metri cubici di corallo, rocce e acqua, che lanciò nella stratosfera sotto forma di una grande nuvola radioattiva.

La ricaduta radioattiva sugli atolli limitrofi fu devastante per le popolazioni e per l’intero ecosistema. Tutto quel materiale diviene estremamente radioattivo e, appena si raffredda, si condensa ricadendo in una pioggia di cenere, una vera e propria “neve” radioattiva capace di contaminare qualsiasi cosa tocchi. Gli effetti vengono percepiti in tutto il mondo.

Lanciare le bombe sfonda-bunker di Bush contro l’Iran, come del resto contro qualsiasi altro paese, polverizzerà centinaia di migliaia di tonnellate di terra, acqua, rocce, mandando questo cocktail radioattivo, grazie all’azione del vento, a uccidere e ammalare intere popolazioni. I primi a essere colpiti moriranno presto, questione di ore, forse di giorni. Per quelli, invece, che abitano più lontano, ci vorrà un po’ più di tempo. L’incidenza globale di tumori e malattie risorgerà sensibilmente. I territori limitrofi rimarranno contaminati e inutilizzabili per generazioni. Se ci fossero rifugi profondi, è stato ipotizzato dai progettatori, le bombe sfonda-bunker non penetrerebbero abbastanza in profondità da poterli colpire. Immagino che inizierebbe la teoria di attacco di lanciare una bomba dopo l’altra sempre nello stesso buco. Immaginatevi l’intensità del disastro radioattivo perpetrato nell’area colpita.

Di quelli che assistirono ai test nucleari, non siamo rimasti in molti. Tuttavia, esiste un numero di gruppi che monitorano gli effetti attraverso i tumori, le malformazioni congenite, sia fisiche che psichiche, e la contaminazione dell’ambiente. Ancora oggi risentiamo dei risultati di quei test. Ho scambiato e-mail con abitanti delle aree limitrofe e con i loro figli che, a loro volta, hanno avuto bambini con malformazioni congenite e che non hanno alcun precedente nella storia delle loro famiglie; persone che soffrono dei tumori tipici causati dall’esposizione alle radiazioni nucleari.

Adesso ci troviamo faccia a faccia con lo spettro dell’Uranio Impoverito (UI), le cui tracce iniziano a comparire nei filtri atmosferici intorno al pianeta. L’Uranio Impoverito è un sottoprodotto dell’industria nucleare. È un materiale estremamente denso con un basso livello di radioattività. La vita media dell’UI è di 4,5 miliardi di anni. Le persone che si trovano a lavorare a contatto con l’UI devono indossare un equipaggiamento a protezione totale e delle maschere apposite per poter respirare. L’UI utilizzato per le munizioni è estremamente pesante e denso. È in grado di penetrare una corazza come fosse carta velina, polverizzando e bruciando, lasciando polvere e particelle simili a piccoli frammenti, che possono essere ingeriti o inalati. L’UI non è esattamente quello che comunemente si pensa di un materiale radioattivo. Esso emette solamente radiazioni alfa e beta. Basta un solo pezzetto di carta per fermarlo. Il problema è la sua presenza nei polmoni o in qualche altra parte del corpo umano: a contatto con i tessuti di un organismo, si produce un bombardamento continuo e costante per il resto della vita e oltre, seppur a un basso livello di radiazioni. Radiazioni che, in ogni caso, possono condurre al tumore, a seri danni genetici e all’eventuale morte.

Laboratori indipendenti come quelli della Johns Hopkins, hanno studiato questo argomento e hanno espresso delle previsioni sul possibile danno che l’UI potrebbe provocare. Il governo sostiene, come fece con l’Agente Arancio , che “Non c’è niente di vero, sono solo vostre supposizioni”. Nel frattempo, la gente continua ad ammalarsi e a morire e così avverrà per generazioni.
<ìbr> Chernobyl non fu un’esplosione nucleare. Fu un incendio violento di combustibile nucleare difficile da gestire. Si stima che Chenobyl, insieme una vasta area circostante, rimarrà inabitabile per un periodo che va dai tre ai seicento anni. La caduta di materiali radioattivi provocata da Chernobyl contaminò per lungo tempo alimenti e bestiame in tutta l’Europa e in Scandinavia e, ancora oggi, è possibile vedere le tracce di queste radiazioni nel suolo e in alcuni esseri viventi.

Io, come molte migliaia di persone, abbiamo lavorato molti anni per scongiurare una volta per tutte la minaccia nucleare. Gli accordi erano redatti e ratificati. Con l’accordo denominato Utilizzo pacifico dello spazio (The Peaceful Uses of Space), veniva garantito che nessuna nazione avrebbe usato lo spazio come piattaforma per fare la guerra. Quell’accordo viene ora deriso dalla dirigenza militare americana e definito un accordo ingenuo. Siamo pronti a prendere il controllo totale dello spazio intorno alla terra, per fornire una posizione dall’alto contro eventuali attacchi di qualsiasi tipo di “minaccia” verso l’egemonia degli Stati Uniti. L’Accordo di non proliferazione del nucleare (Nuclear Non-Proliferation Treaty), venne elaborato per evitare che la tecnologia di armi nucleari si diffondesse in tutto il mondo. Bush ha ristretto quell’accordo solo a quei paesi che, prima o poi, potrebbero rappresentare una minaccia per il dominio americano. I nostri “amici” possono, invece, costruire quello che vogliono. Addirittura con il nostro aiuto. Il Trattato per la riduzione degli armamenti (Arms Reduction Treaty) tra gli USA e l’URSS. Questo era un accordo finalizzato alla distruzione delle armi nucleari e dei sistemi di distribuzione su base reciproca, che prevedeva degli osservatori da entrambi i paesi per verificare l’effettivo completamento delle operazioni. Bush e Putin decisero di modificare il trattato, prevedendo un semplice magazzinaggio delle armi, anziché la loro distruzione. Depositare le armi in un magazzino significa dare libero accesso a oscuri trafficanti che, corrompendo un servizio di sorveglianza sottopagato, possono sottrarre armi e materiali che saranno poi rivenduti al miglior offerente.

I trattati non significano niente per questo governo se, naturalmente, questi interferiscono con i profitti o con il potere. Le Convenzioni di Ginevra relative al trattamento dei prigionieri di guerra sono ignorate, le convenzioni internazionali contro la tortura sono ignorate, i principi dei primi dieci emendamenti della nostra Costituzione del 1791, nei quali è sancita la garanzia della privacy e della libertà di espressione ai suoi cittadini, sono stati cancellati da Bush e dai suoi favoriti, la Carta delle Nazioni Unite è ignorata e messa in ridicolo. Il Protocollo di Kyoto per il riscaldamento globale e altre ricerche vengono ignorate dalla sua amministrazione in quanto interferenti con profitti a breve termine.

Tutte queste violazioni dell’umanità sono offuscate, comunque, dalla possibilità che noi abbiamo di utilizzare le armi nucleari. Gli effetti di un simile utilizzo sancirà tanto la rovina del pianeta quanto il surriscaldamento e l’inquinamento globale, e tutto ciò potrà essere evitato molto semplicemente non utilizzando le armi nucleari. L’unica cosa che noi non possiamo aspettarci da Bush, almeno fino a quando non lo fermeremo, vietandogli in assoluto l’uso di armi nucleari. Ancora meglio sarebbe impedirgli, insieme a chiunque non condivida le sue scelte, di condurre le cosiddette “guerre preventive”.

Propongo alcuni collegamenti per chi desidera leggere qualcosa di più su questo argomento.

Questa è la mia pagina sul sito Atomi Veterans. Vi sono contenuti scritti sulle mie esperienze nucleari, ma vale la pena dare uno sguardo anche al resto del sito
www.aracnet.com (in lingua inglese). I Downwinders sono le persone che sono state esposte alle radiazioni dei test nucleari sia qui che nel Pacifico. www.downwinders.org (in lingua inglese).

Ci sono numerosi siti interessanti relativi a Chernobyl, ma questi due aiutano davvero ad aprire gli occhi: il sito
http://library.thonkquest.org (in lingua inglese) va a indagare le circostanze e gli effetti che Chernobyl ha avuto sul mondo intero;
Il sito Kiddofspeed appartiene a una coraggiosa signora, di nome Elena, che ha percorso in moto Chernobyl e dintorni, fotografando ciò che ha trovato:
www.kiddofspeed.com (in lingua inglese).

Le discussioni sull’Uranio Impoverito si possono trovare su molti siti, compresi i seguenti:
www.iacenter.org (in lingua inglese).

Un’eventuale ricerca sull’Uranio Impoverito attraverso Google vi darà cinque milioni di pagine circa, molte delle quali sono apologie del governo in cui si sostiene che l’UI non è nocivo o, se lo è, solo leggermente.
www.cadu.org è il sito della Commissione contro l’Uranio Impoverito e val bene una lettura.

www.ccnr.org (in lingua inglese) è un sito sull’UI e sulla sindrome del Golfo. Vi sono indagati anche alcuni dei problemi riguardo alla fabbricazione degli armamenti con Uranio Impoverito per l’ecologia in prossimità degli stabilimenti.

Fatevi la vostra lettura sull’argomento, quindi non stancatevi di insistere che l’uso delle armi nucleari è inaccettabile sotto qualunque aspetto. Da uno che ha visto negli occhi il drago nucleare ed è sopravvissuto, posso solo dire che “Al bando la bomba!” non è solo uno slogan, è una necessità.

Stephen M. Osborn
Fonte: www.globalresearch.ca/ Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=OSB20060314&articleId=2093
14.03.06

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FABRIZIO LENCIONI