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Unitevi alla rivoluzione degli alimenti biologici

di Kim Gillman* - 24/04/2006

 

La prima volta che mia madre ha portato a casa patate biologiche, mio padre ha letto male l’etichetta, e ha capito “orgasmic” invece di “organic”.
A una rapida seconda occhiata si è reso conto che le patate non avevano nessuna relazione con il piacere sessuale, ma, da allora, è sempre stato un po’ guardingo nei confronti dei prodotti biologici.
Anche se i motivi dello scetticismo possono essere diversi dal suo, mio padre fa parte del gran numero di americani che si chiede perché mai così tanta gente si sia convertita dall’alimentazione convenzionale a quella biologica.

Secondo le norme dello U.S. Department of Agriculture, nessun prodotto può essere etichettato come “organic” se la sua produzione non ha rispettato standard rigorosi.
In poche parole, i prodotti biologici non possono essere coltivati o allevati ricorrendo a ormoni della crescita, antibiotici, antiparassitari convenzionali, fertilizzanti di sintesi o ingegneria genetica.
Insomma, sembrerebbero molto meglio per voi, anche se, avverte un codicillo, “L'Usda non sostiene che gli alimenti prodotti secondo il metodo biologico siano più sicuri o più nutrienti di quelli prodotti con metodi convenzionali”.

Gli entusiasti dei prodotti biologici, come mia madre, giurano che il sapore è proprio migliore.
Potenziali benefici per la salute a parte, negli Stati Uniti questi prodotti stanno diventando trendy. Negozi di alimentazione naturale stanno spuntando ovunque, i ristoranti inseriscono piatti biologici nei menu e, in alcuni ambienti, è più cool farsi vedere sorseggiare un bicchiere di latte di soia all natural piuttosto che un bel tazzone vecchio stile di caffè.
Con tutte queste buone ragioni, non deve meravigliare che il settore stia rapidamente guadagnando spazio.

Ma se gli americani hanno cominciato a diventare più coscienti sulle loro abitudini di consumo, perchè il sistema americano sta rendendoci così duro permetterci uno stile di vita sano?

Uno studio dell'università della California stima che una famiglia di quattro persone debba spendere fino a 960 dollari in più all’anno se ha scelto di alimentarsi con prodotti sani.
I costi più elevati dipendono da parecchi fattori.
Di solito i prodotti biologici arrivano da aziende agricole di minori dimensioni, che non dispongono di mezzi che consentano una produzione veloce ed efficiente.
Questa situazione incide anche sui costi di manodopera e, dato che il governo sovvenziona più le mega-aziende a indirizzo agro-chimico che non le più piccole fattorie biologiche, i costi dei loro prodotti rimangono superiori.

Dato che voglio mangiar bene, ma sono sempre squattrinato, ero curioso di scoprire se c’era qualche sistema di comprare prodotti biologici spendendo meno.

Thomas Dobbs, economista agrario esperto in agricoltura sostenibile dell’Università del South Dakota, stima che se un terzo dei consumatori statunitensi acquistasse prodotti biologici regolarmente, i prezzi scenderebbero al livello dei loro concorrenti convenzionali.

Poter acquistare prodotti più sani e più gustosi spendendo meno, rimarrebbe trendy, e anche se probabilmente non basterebbe a trasformare il prodotto biologico in “orgasmic”, sarebbe proprio una bella storia…

* editorialista di The Ithacan

The Ithacan, 20 aprile 2006: Join the organic food revolution
Traduzione di Roberto Pinton per Greenplanet

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The Ithacan è da 75 anni il settimanale redatto dagli studenti dell’Ithaca College (NY). Il suo staff ha vinto tutti i maggiori premi della stampa accademica, tra cui l’Associated Collegiate Press' National Pacemaker Award per l’anno accademico 2004-2005. Il Pacemaker è unanimemente considerato il premio Pulitzer del giornalismo accademico studentesco.