“Pane e bugie”, la verità su ciò che mangiamo
di Elisabeth Zoja - 15/04/2010
Da oggi nelle librerie il nuovo libro di Dario Bressanini che spezza miti, pregiudizi e interessi che intossicano l’informazione sul cibo. Un libro che non parla solo di alimentazione, ma anche della cattiva informazione su di essa che, ogni giorno, ci bombarda.

Da oggi nelle librerie il nuovo libro di Dario Bressanini sull'alimentazione e sull'informazione di quest'ultima che ogni giorno ascoltiamo
“Questo libro è una sorta di ‘vaccino’ contro i pericoli della cattiva informazione. Si tratta insomma di andare oltre i luoghi comuni per rispondere all’interrogativo: Mi stanno raccontando la verità? Porsi la domanda è un primo passo molto importante”. Inizia così questo libro di trecento pagine, Dario Bressanini, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze chimiche e ambientali dell’Università dell’Insubria a Como. Bressanini non è solo esperto di alimentazione, si è occupato anche di informazione. Oltre al libro OGM tra leggende e realtà ha scritto una sessantina di lavori scientifici su giornali e riviste come “Le Scienze”, in cui cura una sua rubrica.
Pane e bugie descrive il complesso intreccio tra alimentazione e informazione attraverso numerosi capitoli a tema. Alcuni di questi raccontano di vari alimenti e della loro storia: dalle banane clonate al latte crudo, dallo zucchero raffinato a quello grezzo. Racconta di “genitori magari convinti che le merendine artigianali di kamut con zucchero di canna biologico e miele siano da preferire a quelli industriali […]. [Ma] nessuno sembra prendere in considerazione l’idea che una mela sarebbe l’alternativa più sana alla merendina zuccherata” (p. 266).
Altri capitoli, invece, non si interessano di cibi, ma di concetti che l’autore ridefinisce rompendo innumerevoli luoghi comuni. Il sottocapitolo “Pesticidi sulla buccia” parla, ad esempio, dell’eterno dilemma ‘sbucciare o non sbucciare’ un alimento e quindi dei danni causati dagli antiparassitari.

Chiacchierando di agricoltura biologica, Bressanini arriva a parlare degli OGM che - sempre riferendosi alla cattiva informazione - definisce “organismi giornalisticamente modificati”
In altri capitoli Bressanini chiarisce la complessità di concetti quali “naturale”, “artificiale”, “cancerogeno” e “biodiversità”. In seguito si pone anche domande cruciali quali riuscirebbe meglio l’agricoltura biologica o quella convenzionale a sfamare il mondo?
Dalle conclusioni di Bressanini risulta che non è sempre così chiaro quale sia la scelta ‘giusta’ da fare, poiché “la nutrizione è un campo terribilmente complicato”. Riguardo allo zucchero bianco infatti lo scienziato scrive: “le ricerche si sono susseguite fino ai giorni nostri con conclusioni spesso contraddittorie, il che è normale quando si studiano fenomeni complessi, in cui non si riescono a tenere sotto controllo tutti i fattori […]” (p. 265).

Non è sempre così chiaro quale sia la scelta ‘giusta’ da fare, poiché “la nutrizione è un campo terribilmente complicato”
Il campo dell’alimentazione offrirebbe una quantità di temi pressoché infinita, i cui approfondimenti fanno sorgere sempre nuove domande. Bressanini è però costretto a concludere e chiude il saggio con un brevissimo epilogo: “avrei potuto continuare a scrivere altre trecento pagine, parlando delle patate al selenio, dell’aspartame […] o dei probiotici nello yogurt. Ma non è necessario. Ora avete qualche mezzo in più per giudicare l’informazione che vi bombarda ogni giorno, dai giornali agli scaffali dei supermercati”.