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Col risparmio energetico si può tagliare...

di Edoardo Castagna - 02/05/2006

Con il petrolio ai massimi storici i conti (domestici e nazionali)rischiano di non tornare più. Però c’è una miniera nascosta:i consumi quotidiani. Non è necessario tirare la cinghia, ma soltanto evitare di buttare elettricità per niente come facciamo tutti i giorni

 

Una bolletta salata non è una calamità naturale, contro la quale siamo indifesi. È colpa nostra. Una colpa collettiva, dovuta a politiche energetiche miopi. Ma anche una colpa individuale, legata allo scialo di elettricità che ogni famiglia perpetra quotidianamente.
Per lungo tempo - tutto il Novecento - l'energia è stata a basso costo. Nonostante le ansie dovute alle fluttuazione del suo prezzo, il petrolio si è rivelato la risorsa più economica e facile da reperire per i nostri bisogni, civili e industriali. Ha liberato l'Occidente dalla schiavitù del lavoro manuale o animale e ha consentito un balzo in avanti - nel tenore di vita, nella salute, nell'economia - senza eguali. Ma il petrolio sta finendo. E quello che resta sarà sempre più caro. L'impennata dei prezzi di questi giorni, con il greggio ai massimi storici, ha rilanciato i dibattiti sulla necessità di liberarci dalla dipendenza dal petrolio. Ma le alternative non convincono. L'eolico e il solare scontano il doppio limite dei costi e dell'impossibilità di tappezzare l'Europa di mulini e pannelli. Il nucleare è ormai sicuro, ma le scorie radioattive continuano a suscitare dubbi. L'idrogeno è una prospettiva lontana. Le strade più immediatamente praticabili - gas, carbone "pulito" - rischiano di riproporre gli stessi problemi del greggio.
L'ingegno umano scoverà senza dubbio una soluzione, prima o poi. Il problema sono i tempi. È probabile che l'apporto del petrolio, sempre più caro via via che si esauriranno le scorte, calerà progressivamente e lascerà il posto a un'insieme di fonti di energia diverse. Il rischio è di arrivare troppo tardi, e di dover fare i conti con una crisi petrolifera di gran lunga peggiore di quella degli anni Settanta. A spaventare non sono solo i consumi attuali, già enormi, ma anche il loro tasso di crescita. Non paghi di succhiare ottantacinque milioni di barili di petrolio al giorno, ne vogliamo sempre di più.
E allora l'energia va risparmiata. In ogni casa. Non si tratta di draconiane misure di austerità, e nemmeno di un ritorno alle limitazioni sperimentate con successo negli anni Settanta. Basta soltanto di non scialacquare. Con buona pace dei profeti del declino italiano, i cittadini del Belpaese buttano letteralmente i soldi dalla finestra. E la bolletta - domestica e nazionale - continua a salire. Con il petrolio a quota novanta dollari al barile - ci arriveremo, è inevitabile - ogni famiglia pagherà 234 euro in più. Ma non è una condanna: per evitarlo, basta qualche piccola attenzione alla portata di tutti, come quelle che proponiamo qui sotto. Quanto si può risparmiare, anche solo con le azioni più piccole e banali, ha del prodigioso: il diciotto per cento del fabbisogno nazionale, cinquecento euro l'anno nella bolletta famigliare. Il risparmio energetico non è solo utile per la collettività, non è solo moralmente doveroso. Conviene.