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Relazione sulla contaminazione del munizionamento con uranio impoverito

di Jean-Marie Benjamin - 02/10/2005

Fonte: benjaminforiraq.org

RAPPORTO SULLA CONTAMINAZIONE RADIOATTIVA PROVOCATA DALLE ARMI ALL¹URANIO IMPOVERITO UTILIZZATE DURANTE LA GUERRA DEL GOLFO (ED I SUCCESSIVI ATTACCHI AEREI DAL 1991 AD OGGI) E SUI BALCANI. GLI EFFETTI SULLA POPOLAZIONE E SULL¹AMBIENTE.

Jean-Marie Benjamin

RELAZIONE SUI RISCHI DELLE NUOVE TECNOLOGIE DI DISTRUZIONE.
1. Nel 1991, durante gli scontri della Guerra del Golfo, le forze della coalizione hanno riversato sull¹Iraq oltre 95.000 tonnellate di bombe e proiettili di vario tipo. Con i bombardamenti del dicembre 1998 e quelli successivi, su tutto il territorio iracheno la quantità di esplosivi che hanno colpito il paese, dal 1991 ad oggi, è di oltre 135.000 tonnellate, tra cui più di 940.000 proiettili all¹Uranio impoverito, che si traducono in circa 300 tonnellate di Uranio impoverito (UI).

2. Un rapporto[1] del Segretario alla Difesa degli Stati Uniti precisa che: ³L¹armata ha utilizzato munizioni da 105 mm (M900) e da 120 mm (M828 e M828 A1) con penetranti all¹uranio impoverito (UI) e l¹aviazione ha sparato dagli aerei A-10 munizioni ³Armor Piercing Incendiary² (API) (proiettili perforanti incendiari) da 30 mm all¹uranio impoverito montati su cannoni GAU-8. I 148 A-10 dislocati in Arabia Saudita hanno effettuato 8.077 voli di guerra, armati con 1.100 proiettili ³High Explosive Incendiary² (HEI) (Proiettili altamente esplosivi) o API per i GAU-8. (...). L¹aviazione, durante la Guerra del Golfo, ha lanciato in totale 783.514 proiettili API (UI) da 30 mm. 99 aerei Harrier AV-8B sono stati impiegati nel Golfo effettuando 3.342 voli di guerra². Secondo il Quartier Generale del ³Corpo dei Marines², Dipartimento dell¹aviazione, i Marines stessi avrebbero lanciato, durante la Guerra del Golfo, 64.436 proiettili del tipo PGU/20 (da 25mm all¹UA) e gli aerei Harrier un'uguale quantità di proiettili UI e HE. Ogni proiettile da 25 mm contiene 148 grammi (0.33 libbre) di Uranio impoverito (...). Le forze armate hanno quindi sparso un totale complessivo di circa 290 tonnellate di uranio impoverito (UI)². Lo stesso rapporto precisa inoltre: ³L¹esercito ha utilizzato munizioni da 105 mm (M900) e da 120 mm (M828 e M828A1) con penetranti all¹uranio impoverito (UI), nonché altre munizioni non UI (come anticarro esplosivi o ³HEAT rounds²) nei carri Abrams e Challengers. Poiché le munizioni all¹UI non sono utilizzate nelle esercitazioni di tiro, la Guerra del Golfo è stata la prima occasione per lanciarli dai carri. Dopo i primi successi, la notizia della loro efficacia si è diffusa, e questi proiettili sono ben presto diventati le munizioni di qualità (Š)².

3. I risultati delle ricerche effettuate dal DoD (Dipartimento di Stato alla Difesa degli Stati Uniti d¹America) confermano che decine di milioni di grammi di UI si sono sprigionate dopo l¹impatto dei proiettili. ³L¹ossidazione in superficie dei frammenti dei penetranti all¹uranio impoverito², precisa un rapporto dell¹U.S. House of Representatives[2] ³è un processo significativo poiché le forme ossidate di uranio sono più solubili a contatto con l¹acqua e, quindi potenzialmente più disponibili per l¹assunzione umana ed animale. A contatto con l¹acqua, il metallo Uranio si corrode e diventa solubile, diventando potenzialmente trasportabile attraverso i corsi d¹acqua di superficie e sotterranei.(...) I penetranti di corazzatura all¹uranio impoverito sono costituiti da una lega di uranio e dallo 0,75% di titanio. L¹impiego intensivo di tali penetranti nel corso di esperimenti ed operazioni hanno dimostrato che i residui sono soggetti a ossidazione atmosferica e/o alla corrosione dell¹acqua (ruggine). L¹uno o l¹altro di questi processi può portare ad una contaminazione dell¹ambiente che ha tutto il potenziale di provocare danni irreversibili alla salute umana, soprattutto attraverso i corsi d¹acqua. (...) Il trattamento dei soldati feriti, -continua il rapporto- nel corso di incidenti relativi all¹UI non deve subire assolutamente ritardi poiché c¹è il rischio di contaminazione. Le cure mediche sono prioritarie. Ecco un esempio di situazioni pericolose che giustificano una modifica dei parametri di sicurezza (...)².


4. Dopo gli esperimenti delle armi all¹uranio durante la guerra del Golfo nel 1991, e le conseguenze della contaminazione dei militari inviati nel Golfo, i pianificatori del ³Dipartimento della Difesa² (DoD), erano perfettamente consapevoli delle conseguenze sulla salute e sull¹ambiente derivanti dall¹impiego di munizioni all¹uranio impoverito sul campo di battaglia molto prima che i primi proiettili venissero lanciati nel gennaio 1991. Rapporti militari confidenziali risalenti al 1974 contengono chiari avvertimenti riguardanti la possibilità che un gran numero di soldati americani potesse essere esposto a quantità pericolose di polvere di uranio impoverito durante e dopo i combattimenti. Altri documenti dell¹esercitoamericano[3] sostengono che la polvere di uranio impoverito respirata o ingerita può dar luogo a seri problemi di salute a breve e lungo termine, compresi tumori, disturbi nefritici e nascite anormali. I rapporti delle commissioni militari americane precedenti alla Guerra del Golfo confermavano la necessità di proteggere i militari, uomini e donne, dall¹esposizione alla contaminazione da uranio impoverito. Inoltre, i regolamenti in vigore alla vigilia dell¹Operazione Tempesta del Deserto riconoscevano l¹esigenza giuridica di fornire un controllo sanitario a tutti i militari, uomini e donne che fossero stati, o sospettati di essere stati esposti alla polvere o ai residui di uranio impoverito.

5. La Commissione di controllo del governo britannico afferma che se le particelle di polvere d¹uranio, prodotte dai proiettili che incendiano gli obiettivi colpiti, sono inalate, esse emanano una dose di radioattività inaccettabile per l¹organismo. Lo stesso Ministero della Difesa Britannico conferma di aver lanciato sull¹Iraq 88 missili a componente di uranio impoverito, equivalenti a 40 tonnellate di UI[4].

5.1. A seguito degli esperimenti effettuati durante la guerra del Golfo, dal 1996 i militari che devono intervenire in zone di conflitto con delle armi all¹uranio impoverito, ricevono dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti una video cassetta che presenta loro le direttive, con precise istruzioni sui rischi di contaminazione e le precauzioni da adottare al riguardo. Il filmato dell¹US Army conferma l¹alto rischio di contaminazione radioattiva e informa i militari sul comportamento da tenere per la decontaminazione e l¹evacuazione.


6. Nonostante la realtà di una tragica contaminazione del territorio iracheno e della sua popolazione, come anche dei militari che hanno combattuto in Iraq e Kuwait (le associazioni dei Veterani della Guerra del Golfo in America, Canada e Gran Bretagna, hanno censito oltre 200.000 Veterani della guerra del Golfo attualmente contaminati, con gravi patologie per la maggior parte incurabili, molti dei quali hanno procreato figli nati con gravi malformazioni), l¹Amministrazione americana continua una preoccupante campagna di disinformazione dell¹opinione pubblica, minimizzando i gravissimi effetti della contaminazione radioattiva sulle persone e sull¹ambiente, prodotti da queste armi.

7. Un rapporto del ³General Accounting Office² è fortemente critico sul modo in cui la Casa Bianca e il Pentagono hanno condotto le loro inchieste in materia [Uranio impoverito]. Sotto la pressione di oltre 80.000 reduci, che esigono esami governativi, il rappresentante Christopher Shay dirige un sotto-comitato del ³Government Reform and Oversight Committee², che conduce una sua propria inchiesta sulle malattie provocate dalla Guerra del Golfo. Il Pentagono, mentre ammette, dopo anni di silenzio, che oltre 20.000 soldati americani sono stati esposti alle armi chimiche, ha sostenuto che soltanto un numero abbastanza limitato ­ circa 60 ­ sono stati esposti a livelli pericolosi di UI (in realtà sono oltre 200.000 i veterani attualmente colpiti dalla ³Sindrome del Golfo²).

7.1. ³Non c¹è da stupirsi², scrive Bill Mesler, reporter che lavora per la ³Investigative Fund of the Nation Institute² (USA), ³che l¹Amministrazione americana abbia fatto di tutto per celare la verità non soltanto all¹Iraq e al mondo intero, ma soprattutto ai propri soldati: fa parte della catena di menzogne che hanno alimentato le dichiarazioni del governo americano e del Pentagono, su tutte le questioni riguardanti l¹Iraq, dal 1991 ai giorni nostri, specialmente sulla questione dell¹uranio impoverito².

COME IN IRAQ, PROBABILE CONTAMINAZIONE NEI BALCANI.
8. Gli esperti delle organizzazioni specializzate di oltre 15 paesi che lavorano da otto anni in Iraq, ribadiscono che le acque, l¹aria, la vegetazione e gli animali commestibili sono gravemente contaminati su tutto il territorio iracheno, particolarmente al sud (ricordando che la durata degli effetti dell¹uranio impoverito va da un minimo di 500 milioni di anni ad un massimo di quattro miliardi e mezzo di anni). La ionizzazione dell¹aria ha ormai raggiunto un livello allarmante. In alcuni villaggi del sud dell¹Iraq (Al Qadiyah e Al Muthana) si è registrato un aumento tra 180 e 350% annuo dei casi di leucemia edi cancro; centinaia di bambini nascono con gravi malformazioni. Si sono verificati numerosi casi anche a Baghdad e nel nord del paese.

8.1. Inoltre, negli ultimi mesi sono morti in Iraq migliaia di animali commestibili (mucche, agnelli, polli), a causa di gravi infezioni. L¹epidemia si sta attualmente propagando sul territorio iracheno, raggiungendo le frontiere della Turchia e della Giordania.

9. Nei Balcani, migliaia di bombe contenenti uranio impoverito sono state sganciate durante i bombardamenti della NATO. Il 12 maggio 1999, un ufficiale dello Stato Maggiore della NATO dichiarava che ³le armi all¹uranio impoverito non inquinano più di un¹orologio, o un telefonino cellulare". Le disastrose condizioni sanitarie delle persone e degli animali, dovute alla contaminazione dell¹ambiente, che si stanno verificando particolarmente nel sud dell¹Iraq, come anche i gravi sintomi manifestati da migliaia di Veterani della Guerra del Golfo, rivelano invece la tragedia di un¹allarmante realtà e il presagio di quanto si potrà verificare prossimamente, sul piano sanitario, nel cuore dell¹Europa. Lo stesso video rilasciato ai militari americani sottolinea l¹incoerenza di tale dichiarazione.


CONSEGUENZE DELL¹INQUINAMENTO RADIOATTIVO SULLA POPOLAZIONE E SULL¹AMBIENTE.
10. Gli studi del prof. Siegwart-Horst Günther[5], come anche di altri istituti specializzati, confermano che su tutto il territorio iracheno (particolarmente al sud), migliaia di bambini sono colpiti da gravi forme di infezioni e deficienze  immunitarie quale diretta conseguenza della contaminazione (Isopet d¹uranio 238 e radio 226) delle acque e dell¹ambiente. Questa tragica situazione non risparmia certo gli adulti. Inoltre, l¹embargo che da più di otto anni colpisce il paese, impedisce qualsiasi tipo di assistenza sanitaria e tutte le iniziative utili alla decontaminazione.

11. Nei documenti pubblicati in Germania il Prof. Günther[6], precisa che ³(1Ž4) Durante questi ultimi cinque anni ho potuto effettuare vaste ricerche in Iraq. I risultati provano che le munizioni all¹uranio impoverito provocano nei bambini:
·  un collasso del sistema immunitario con forti aumenti delle infezioni;
·  un forte sviluppo di herpes e herpes zoster;
·  sintomi simili a quelli dell¹AIDS;
·  un quadro clinico prima sconosciuto di disfunzione renale ed epatica;
·  leucemia, anemia aplastica o neoplasie maligne;
·  malformazioni di origine genetica riscontrate anche negli animali contaminati².

11.1. ³Il risultato delle mie ricerche², continua il Prof. Günther, ³indica che c¹è una certa somiglianza con quella che si definisce ora Œsindrome della Guerra del Golfo¹, che coinvolge anche i militari americani e britannici e i loro bambini. Le malformazioni genetiche di bambini iracheni e americani si somigliano².

12. Inoltre, le sostanze contaminanti s'infiltrano nel suolo. I carri armati iracheni colpiti da proiettili all¹uranio impoverito sparati dai carri armati Abrams e Challenger o dagli aerei A-10, si stanno arrugginendo. Con le piogge, gli elementi radioattivi si infiltrano nella sabbia e nelle acque del sottosuolo. Questi possono scendere in profondità per raggiungere le radici delle piante e passare quindi dal suolo alla vegetazione. Ogni volta che le persone si nutrono di tale vegetazione o della carne di animali che hanno ingerito a loro volta queste piante, la contaminazione passa nel corpo umano e vi porta dosi di radiazioni intollerabili. La contaminazione può anche raggiungere le acque di superficie e la falda freatica. Ogni volta che le persone ne bevono, queste sostanze si fissano nel corpo e producono gravi disturbi.

13. Al terribile dramma della distruzione operata dai ripetuti bombardamenti e dalla contaminazione radioattiva si aggiunge l¹embargo che da più di otto anni affligge una popolazione già stremata dalla fame, dalle malattie e dalla disperazione. I rapporti dell¹UNICEF, della FAO, del PAM e dell¹OMS confermano che a causa dell¹embargo muoiono ogni mese in Iraq tra i 5000 e i 6000 bambini. Le centrali elettriche e gli impianti di depurazione, soprattutto nel sud del Paese, sono stati distrutti dai bombardamenti, privando la popolazione di acqua potabile ed elettricità in quelle zone dove la temperatura in estate supera i 50 gradi all¹ombra. I trasporti sono praticamente inesistenti e solo il 30% delle derrate alimentari prodotte nel nord del Paese giunge a destinazione. Gli ospedali versano in condizioni catastrofiche e quando arriva un medicinale, il dramma dei medici é quello di dover decidere a chi somministrarlo, di fronte a centinaia di richieste. Colera e numerose epidemie si sviluppano in tutto il paese. Fenomeni questi, che rischiano di colpire prossimamente le popolazioni dei Balcani.

DIRITTI UMANI E CONVENZIONE DEI DIRITTI DEL BAMBINO.
14. Nel loro rapporto del 3 ottobre 1997, la FAO (Fondo delle Nazione Uniti per l¹Alimentazione) e il PAM (Programma Alimentare Mondiale) scrivevano che ³l¹imposizione delle sanzioni nell¹agosto 1990 ha ridotto in maniera significativa gli introiti esteri iracheni che erano sufficienti fino ad allora per soddisfare i fabbisogni alimentari. Di conseguenza, la penuria alimentare e la malnutrizione sono diventate dure e permanenti da allora (1Ž4) Se da un canto la razione alimentare concessa dalla risoluzione ONU 986 (Oil for Food - petrolio in cambio di alimenti) fornisce una parte del fabbisogno di zuccheri e proteine, è invece insufficiente per quanto riguarda altre sostanze, specialmente le vitamine A e C, che sono a livello zero, il calcio, lo zinco, la riboflavina, la vitamina B6 il cui apporto è di circa il 40% del fabbisogno (1Ž4) La malnutrizione riguarda tutto il paese. Una denutrizione molto marcata si rileva negli ospedali pediatrici, il che rende un¹idea di ciò che patisce tutta la popolazione (1Ž4) Le condizioni di vita della maggioranza della popolazione sono ormai divenute miserabili².

14.1. La razione alimentare giornaliera pro capite autorizzata dalla risoluzione 986 è ben lungi dall¹essere sufficiente anche per coloro che possono beneficiarne. La dose attuale di riso di 2,5 kg al mese per persona era solo di 1,27 kg nell¹aprile 1997, di 1,25 kg in giugno, di 2 kg in luglio dello stesso anno e 1,5 kg nell¹aprile 1998. Le lenticchie, il sale, lo zucchero (autorizzato soltanto nel gennaio 1999) e l¹insieme dei prodotti alimentari di base subiscono fluttuazioni ancora più rilevanti.

14.1.1. A causa della mancanza di pezzi di ricambio, l¹agricoltura è costretta ad usare mezzi precari per coltivare una terra difficilmente arabile a causa del clima ostile. Solamente tre milioni di ettari, su quasi sette milioni disponibili sono sfruttati con una resa molto scarsa: tra i 600 e i 2.000 Kg per ettaro. Tra il 1995 e il 1997 le aree coltivate a cereali sono diminuite del 13%. Gli elicotteri sono costretti a terra per mancanza di pezzi di ricambio e quelli che potrebbero essere utilizzati, soprattutto nel nord del Paese, non possono volare a causa della ³no fly zone²! Il sistema di distribuzione delle derrate alimentari è al collasso; camion, ferrovie e mezzi di trasporto in genere sono in rovina e il 30% dei 60.000 trattori iracheni non sono più in condizione di funzionare. Il 20-30% della produzione di frutta e legumi che riesce ad arrivare sui luoghi di distribuzione va presto perduta per mancanza di mezzi di conservazione, di depositi e di frigoriferi ormai privi di pezzi di ricambio o a causa della mancanza di energia elettrica.

14.2. ³In molte famiglie dell'Iraq², afferma il Patriarca Cattolico di Babilonia, Raphaël I. Bidawid, ³i genitori sono costretti a chiedere ai figli chi di loro voglia mangiare la mattina e chi la sera, perché non c¹è cibo a sufficienza per alimentarli due volte al giorno².

15. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, scriveva nel suo rapporto del febbraio 1998 che ³870 milioni di dollari sono immediatamente necessari per intraprendere il ripristino e la manutenzione richiesti dalle infrastrutture elettriche (generatori, trasmissione e distribuzione dell¹elettricità)². Dieci mesi più tardi, nel dicembre 1998, in risposta alla richiesta del Segretario Generale dell¹ONU, le forze angloamericane bombardavano unilateralmente (fra numerosi altri obiettivi) due importanti centrali elettriche del sud dell¹Iraq, aggiungendo così altra sofferenza e disperazione ad una popolazione che deve affrontare durante l¹estate oltre 50 gradi all¹ombra, nel deserto, con appena tre ore di elettricità al giorno.

NEGATO ANCHE IL DIRITTO ALLA CULTURA.
16.  Anche l¹istruzione e la cultura rispecchiano in pieno l¹attuale condizione del Paese. Oltre ai bombardamenti massicci e ripetuti e all¹isolamento provocato dall¹embargo, causa di morte per fame e malattie di un intero popolo, le giovani generazioni irachene sono state private del loro patrimonio intellettuale e culturale. In un paese che contempla 7.000 anni di cultura (culla della nostra civilizzazione e terra del Patriarca Abramo) la distruzione dell¹apparato scolastico è grave tanto quanto privare i bambini di pane e medicinali. Quale rapporto esiste tra l¹impedire l¹importazione di testi per l¹insegnamento e la politica? Questo assoggettamento programmato limita l¹evoluzione e lo sviluppo di un¹intera società. Impedire ad un popolo di evolversi nel corpo, nell¹intelligenza e nella cultura è una mostruosità.

16.1. Più di 10.000 scuole sono state distrutte e solo un terzo dei bambini in età scolare riceve un¹istruzione normale. Molti bambini non vanno più a scuola perché costretti ad andare a mendicare, altri si lasciano trascinare nel vortice della delinquenza o della prostituzione. A Baghdad, dopo mezzanotte, si vedono numerosi bambini che puliscono le strade, un modo questo di riportare del denaro a casa; ma questi stessi bambini di giorno non vanno a scuola. Nelle città, lungo le strade, di giorno, si vedono bambini e adolescenti che vendono sigarette, altri che lucidano scarpe, altri ancora che passano tra le poche auto, proponendo pistacchi e giornali. Il numero dei bambini che non dormono più nelle loro case è molto elevato; migliaia di famiglie sono state disgregate e distrutte.

16.1.1. Dall¹embargo, la delinquenza minorile è aumentata di cinque volte e la lacerazione psicologica che colpisce le giovani generazioni ha notevolmente ridotto la speranza di una vita futura normale. In una società chevede il suo avvenire ipotecato e che non ha più nulla da perdere, la rassegnazione e la disperazione hanno penetrato l¹anima di tutto il popolo.

RIDARE ALL¹ONU IL SUO INCARICO DI RAPPRESENTANZA DELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE.
17.  Nonostante il principio universalmente riconosciuto del Diritto Internazionale, i solenni obblighi delle convenzioni ratificate dagli Stati membri dell¹ONU, il riconoscimento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite quale unico mandatario della Comunità Internazionale, per la Serbia come per i bombardamenti unilaterali sull¹Iraq del dicembre 1998, per il Tibet come per il Ruanda, per i Curdi in Turchia come per la questione armena, tutto viene fatto al di fuori dell¹ONU, con palese violazione della sua stessa Carta, ricorrendo sempre più di sovente alla forza distruttrice delle armi, mediante l¹intervento unilaterale degli Stati Uniti d¹America per i suoi interessi superiori.

17.1. L¹ONU ha programmato un embargo che ora non riesce a togliere a causa dell¹opposizione di due Paesi: Stati Uniti d¹America e Gran Bretagna, malgrado una richiesta della Comunità internazionale di porre fine alle sofferenze di questo popolo. L¹Organizzazione delle Nazioni Unite, già screditata dai bombardamenti unilaterali angloamericani, ha perso il suo ruolo di rappresentanza della Comunità internazionale a tutela del Diritto internazionale. L¹UNESCO, che lavora per l¹istruzione delle popolazioni in tutto il mondo, assiste impotente ai disastri provocati in Iraq dalle sanzioni. L¹UNICEF, assiste migliaia di bambini in Iraq, vittime dell¹embargo proclamato dalla stessa Organizzazione delle Nazioni Unite.

18. L¹Amministrazione americana che bombarda l¹Iraq da otto anni, persiste nel ridurre tutto un popolo alla fame, alla malattia, alle contaminazioni ed all¹isolamento dal resto della Comunità internazionale, trincerandosi dietro interventi umanitari e rispetto dei diritti umani e delle risoluzioni dell¹ONU. Tali bombardamenti invece, così come quelli sui Balcani, vengono effettuati senza alcun consenso dell¹ONU, provocando migliaia di morti, distruggendo le infrastrutture di interi paesi, seminando la carestia, le epidemie, la contaminazione radioattiva e l¹inquinamento dell¹atmosfera, facendo crescere l¹odio e la violenza, con l¹effettivo rischio di un allargamento dei conflitti al resto del mondo.

19. Fra i numerosi e ripetuti appelli lancianti dal Santo Padre Giovanni Paolo II contro la guerra e i bombardamenti che ³non risolvono nulla, ma peggiorano le cose², nel suo discorso del 10 gennaio 1999 al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Egli pronunciava queste parole: ³(1Ž4) Non lontano da qui tutto un popolo è vittima di un isolamento che lo pone in condizioni di sopravvivenza aleatorie: alludo ai nostri fratelli iracheni, vittime di un embargo impietoso². Dall¹inizio degli interventi della NATO contro la Serbia, il Santo Padre ha lanciato con forza ripetuti appelli per ³fermare le distruzioni, la violenza e la cultura della morte²

20. In considerazione di quanto sopra esposto, si presenta all¹attenzione degli Onorevoli Deputati e Senatori della Repubblica Italiana, la richiesta di promuovere un'interpellanza parlamentare, in vista di un intervento del Governo Italiano presso il Parlamento Europeo, al fine di sollecitare la nomina e l¹invio in Iraq di una Commissione speciale europea d¹inchiesta, che presenterà un suo rapporto:
·    sugli effetti della contaminazione radioattiva sulle persone e sull¹ambiente,
·    sullo sviluppo delle nuove epidemie,
·    sulla situazione sanitaria e le condizioni di vita della popolazione irachena.

Un documento di lavoro che sarà di notevole utilità, non solo per conoscere ed approfondire la drammatica situazione della popolazione irachena, ma anche per affrontare i probabili sviluppi futuri provocati dall¹utilizzo di queste nuove tecnologie di distruzione nei Balcani.

(Dal sito: www.benjaminforiraq.org)