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Un'estinzione causata dall'uomo preistorico

di Le Scienze - 08/05/2006




L'ipotesi nasce dall'incertezza nella datazione dei fossili

 

Una nuova ricerca indica che i cavalli preistorici presenti in Alaska potrebbero essere stati portati all’estinzione dall’uomo e non dai cambiamenti climatici, come ritenuto in precedenza. L’ipotesi è suffragata dalle argomentazioni esposte in un articolo pubblicato sull’ultimo numero dei "Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS), in cui si riferisce di una ricerca svolta da ricercatori del Woods Hole Oceanographic Institute, dell’Università dell’East Anglia e del Royal Botanic Garden. Finora si pensava che i cavalli selvatici si fossero estinti molto prima dei mammut e dell’arrivo dell’uomo dall’Asia, imputandone la causa a un raffreddamento del clima. I ricercatori hanno però riscontrato diverse imprecisioni nella datazione di quei resti fossili che, unite all’incompletezza del materiale disponibile, non permetterebbero di escludere la sopravvivenza del cavallo fino all’arrivo dell’uomo. Nell’articolo viene sviluppato un nuovo metodo statistico per cercare di risolvere i problemi associati dalla datazione dei fossili del Pleistocene, allo scopo di fornire una scansione temporale più precisa dell’estinzione del cavallo e del mammut e, da ultimo, delle sue cause. Il Pleistocene, che copre la parte iniziale del Quaternario da 1,64 milioni a 10.000 anni fa, è stato caratterizzato da una vasta glaciazione nell’emisfero settentrionale e dall’evoluzione dell’uomo moderno. Fu un periodo in cui si verificarono estinzioni su vasta scala, particolarmente in Nord America, ma l’importanza relativa dei fattori che vi hanno concorso, il cambiamento climatico o l’eccesso di caccia da parte dell’uomo, è un argomento ancora discusso. 

 
Le origini dei cavalli domestici
I campioni di DNA di animali moderni sono stati confrontati con quelli di cavalli selvatici vissuti in Svezia e Estonia circa 2000 anni fa
 

Dopo che i resti fossili si sono dimostrati ampiamente insufficienti, la storia della domesticazione del cavallo è stata descritta da genetisti, che hanno mostrato come il DNA mostri che i cavalli moderni discendono da varie popolazioni. Ciò suggerisce che i cavalli vennero addomesticati, inizialmente per la carne, per il latte e per trasportare carichi pesanti, in più di un posto. Almeno 77 diverse mandrie passarono i loro geni alle razze dei cavalli moderni, come il Mustang americano e il pony Shetland. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”.
"Gli studi di genetica – ha spiegato Peter Foster, del McDonald Institute for Archeaological Research dell'Università di Cambridge, in Inghilterra, mostrano che i cavalli selvatici vennero catturati per essere addomesticati in diverse aree del mondo. Ciò può sorprendere, poiché altri animali domestici, vacche, pecore e capre, mostrano un'origine molto più ristretta.”
La ricerca è basata sull'analisi genetica di più di 300 cavalli, appartenenti a 25 razze provenienti da sette nazioni. I campioni di DNA sono stati confrontati con quelli di cavalli selvatici vissuti in Svezia e Estonia circa 2000 anni fa, e di uno risalente addirittura a 28.000 anni fa, i cui resti sono stati trovati conservati nei ghiacci dell'Alaska. Per lo studio è stata usata una tecnica che permette di studiare il ritmo di mutazione del DNA mitocondriale. Questo materiale genetico si trova fuori dal nucleo della cellula e si trasmette solo per via materna. Questo DNA subisce mutazioni a un ritmo conosciuto e viene quindi usato come orologio molecolare.
Il prossimo passo della ricerca sarà ora quello di capire esattamente quando ebbe luogo la domesticazione. Questo è finora stato impossibile, a causa delle scarse tracce fossili. Le prime prove risalgono al 2000 a.C., quando i cavalli vennero per la prima volta sepolti con i loro proprietari. Ma un millennio dopo i cavalli domestici erano presenti ovunque, in Europa, Asia e Africa settentrionale. Tuttavia, alcuni esperti ritengono che i cavalli vennero addomesticati molto prima, nelle steppe eurasiatiche e nel Vicino Oriente, forse già a partire dal 4500 a.C.