Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / I settecento pilastri del sistema globale

I settecento pilastri del sistema globale

di Carla Incorvaia - 05/08/2010




Un documentario italiano che radiografa la rete di basi militari Usa nel mondo, «Standing Army», di Thomas Fazi e Enrico Parenti, vince il 2° Siciliambiente di San Vito Lo Capo. Tra i film di denuncia che coniugano le lotte sociali alla tutela ambientale anche opere sulla speculazione edilizia a Milano, i lavoratori del mare e l'avvelenamento «giocondo» delle nostre falde acquifere

L'ambiente e la natura, la terra intesa come spazio comune a tutti gli esseri umani, alcuni dei quali lo preservano e custodiscono, altri invece ne sfruttano le potenzialità fino all'osso, per ottenere profitti veloci e potere effimero. E dunque l'acqua, l'abusivismo, i cibi transgenici, l'inquinamento, l'Amazzonia, le guerre, la fame, la povertà in lotta contro la ricchezza più cinica e spregiudicata... Argomenti affrontati in modo originale e perfino surreale (anche per affascinare lo spettatore e conquistare la giuria), concretizzati nei documentari di denuncia selezionati al 2° Siciliambiente Documentary filmfestival di San Vito Lo Capo, a Trapani, Sicilia.

Una manifestazione che si è svolta dal 20 al 25 luglio scorso e che mostra come l'isola e i suoi cittadini confermano ancora una volta grande sensibilità e interesse per tematiche complesse e cruciali e per culture, storie e realtà che sentiamo lontane, per civiltà diverse nelle abitudini e nei costumi, accomunate però dalla stessa crisi e da non dissimili problemi socioambientali.
Antonio Bellia, direttore artistico del Documentary filmfestival spiega il senso della sua creatura tenuta in piedi dalla Demetra produzioni, dall'associazione Vacanze e Natura «La Palma Nana» e da quella culturale Cantiere 7: «Anche quest'anno - dice - abbiamo scelto come simbolo principale del festival, insieme alla Ram Design, l'immagine di un albero, emblema della vita e della natura. Un albero che però è inserito in un paesaggio drammatico. Uno scenario post-atomico, un paesaggio purtroppo sempre meno surreale. Un albero che malgrado una terribile alluvione che ha spazzato via tutto, rappresenta la forza e la bellezza della natura che resiste ai maltrattamenti umani. Anche quest'anno nel nostro paese non sono mancati i disastri naturali, le frane, le alluvioni, i disfacimenti idrogeologici dovuti alla trasformazioni climatiche e alla incuria dell'uomo. Occorre un cambio di rotta, un maggiore rispetto e simbiosi con la natura, per evitare tutto ciò».
Ha vinto il primo premio Standing Army dei romani Thomas Fazi e Enrico Parenti. Lungometraggio di 75', autoprodotto (budget basso, 40 mila euro), 3 anni di lavoro sul complesso militare industriale degli Stati Uniti d'America e sulla la rete di basi che Washington ha costruito e continua a costruire nel mondo, non senza conflitti (vedi Okinawa). Ce ne sono dieci soltanto in Italia, una in Sicilia, a Sigonella, mentre a Vicenza, nel Veneto, la consegna della nuova base è prevista entro il 2012. Nel corso dell'ultimo secolo gli Usa hanno silenziosamente tessuto una ragnatela globale di basi militari senza precedenti nella storia. Oggi sono più di 700, situate in almeno 100 stati. Nessun continente ne è risparmiato. Sono uno dei pilastri del sistema globale e allo stesso tempo uno dei suoi aspetti meno conosciuti e «visti». Hanno cambiato la vita di milioni di persone eppure rimangono un mistero per i più.
«Ci piace il progetto di questa manifestazione - dichiara Thomas Fazi - portare il cinema alternatico in un posto come San Vito non è cosa da poco. Abbiamo realizzato un documentario sociale, di aspra denuncia e difficile da mostrare. Questo tipo di festival è dunque fondamentale per noi, oltre ad essere un'occasione di aggregazione e dibattito. Il documentario ci è stato richiesto dagli organizzatori dopo aver vinto il premio per la migliore fotografia al Tek festival di Roma, nel maggio scorso. Abbiamo girato noi il reportage e le interviste e usato materiali di repertorio anni '40 e '50 provenienti da archivi nordamericani. Abbiamo anche ottenuto e rimontato sequenze girate in Iraq e Afghanistan, forniteci dal Pentagono. Standing Army significa letteralmente «esercito permanente», in tempo di pace e di guerra. Mentre prima in casi di emergenza nazionale il cittadino comune veniva chiamato alle armi, adesso quasi tutti i paesi sono dotati di eserciti professionali e volontari. Sono migliaia le persone sotto le armi. È un apparato che richiede enormi finanziamenti. Naturalmente quello statunitense è il più forte. Con il film volevamo mostrare questa faccia dell'Impero, lo strapotere dell'esercito Usa».

La Casa Verde , secondo premio, è il titolo del documentario di Gianluca Brezza. In 22 minuti racconta la storia di una casa rimasta «impigliata», forse addirittura clamorosamente dimenticata, nella costruzione di un nuovo grande edificio pubblico nella città di Milano. È la storia conflittuale dei cittadini che abitano questo «anacronismo» e di un governatore che racconta un meraviglioso scenario futuro. Un film politico, dunque, perché descrive il potere e la sua rappresentazione in contrapposizione ai cittadini che subiscono le decisioni di quel potere.
Il terzo premio è stato assegnato a Cargo di Vincenzo Mineo, un documentario di profondità sul lavoro svolto a bordo da ufficiali e marinai e sulle loro storie «private», le solitudini e i momenti di aggregazione, il tempo libero e i contatti con la terraferma. Tutto questo per far conoscere il piacere e le difficoltà di un lavoro svolto sul mare, su una nave mercantile che diventa anch'essa una protagonista. Ha invece vinto il premio del pubblico Vivamazonia, di Francesco Cannito.

Siciliambiente è una manifestazione che oltre al «Documentary Film Festival», concorso internazionale di documentari legati alla sostenibilità, all'ambiente e ai diritti umani, organizza un Laboratorio di buone pratiche per la Sostenibilità, con mostre, esposizioni ed eventi. Il set è la meravigliosa cittadina siciliana sul mare, sulla punta della penisola trapanese.
Uno degli obiettivi principali del festival è quello di divenire nell'arco di pochi anni, parte del prestigioso circuito internazionale dei festival sull'ambiente denominato Environmental Film Festival Network, a cui aderiscono molte realtà internazionali. «Vogliamo che il nostro festival - dice Bellia - contribuisca alla diffusione di una "cultura della sostenibilità", basata su una prospettiva di sviluppo durevole di cui possano beneficiare tutte le popolazioni del pianeta, presenti e future, e in cui le tutele di natura sociale, quali la lotta alla povertà, i diritti umani, la salute, vanno a integrarsi con le esigenze di conservazione delle risorse naturali e degli ecosistemi trovando sostegno reciproco».

Tra gli altri film in gara da segnalare Residuo fisso di Mirta Morrone (39' Italia, concorso doc) già premiato al Cinema Avvenire film festival di Roma, al Sila Film Festival in Calabria e al Marcarolo Film Festival di Alessandria. Cosa accade quando un libero cittadino decide di far analizzare l'acqua del proprio rubinetto di casa? Nel 2007, in Abruzzo, è stata scoperta la discarica abusiva di rifiuti tossici e nocivi più grande d'Europa. 480.000 tonnellate di scarti chimici a diretto contatto con la maggiore falda acquifera dell'Appennino. Come conseguenza l'intera Val Pescara, 450.000 abitanti, per almeno 17 anni, ha bevuto e pagato acqua contaminata da sostanze cancerogene. «Il dramma - spiega la regista indipendente abruzzese - è che non è mai stata fatta un'indagine epidemiologica su queste acque.

Nonostante ciò pochi giornalisti se ne sono occupati. Da abruzzese sentivo la necessità di lasciare una testimonianza storica su quel che è successo. Sono problemi che investono l'intero meridione. Soprattutto in Campania, Calabria e Sicilia non mancano le discariche e i grandi flussi di inquinamento di falde acquifere come di corsi d'acqua». Questo ci ricorda la situazione idrica di molti stati Usa per l'avvelenamento legale delle falde acquifera provocate dalle trivellazioni Haliburton di gas naturale raccontate nel doc della Pbs Gasland di Josh Fox (inedito in Italia).

Interessante anche Stomaci, di Phillippe Grammaticopoulos (17' Francia). Les Ventres è un'inquietante e surreale parabola a cartoni animati sui rischi nell'utilizzo degli ogm. In un mondo asettico e industrializzato, popolato da grassi personaggi tutti uguali, l'unico cibo disponibile è quello transgenico, prodotto in serie dall'industria alimentare, nelle cui fabbriche-laboratorio avviene ogni sorta di manipolazione e adulterazione genetica. Ma sarà proprio un magnate del settore a scoprire che il rischio di finire nel piatto di qualcun'altro non è così poi lontano...

Ospite d'eccezione della manifestazione Ino Virzì, artista del luogo, che dopo anni di viaggi d'affari nei paesi dell'Est del mondo ha deciso di chiudere bottega e di concentrarsi sull'arte, riciclando e lavorando il legno. In mostra le sue sculture: una tv che vomita scarpe e spazzatura; tronchi d'albero che ricordano un girotondo di bambini attorno al fuoco. Un antico telaio di tessitori... Le opere sono ospitate all'interno della pineta Bica, nel cuore della stupenda località marina, costa ovest della Sicilia. Vicino al porto illuminato dal faro.