La situazione in Afghanistan diventa sempre più difficile da gestire
di Antonella Vicini - 25/08/2010
Fonte: irib
Gli orizzonti per un Afghanistan già distrutta e devastata. Ne parliamo con Antonella Vicini giornalista freelance ma anche collaboratore con varie testate.
Volevo chiedere una sua valutazione sull'attuale situazione dell'Afghanistan. Mentre Casa Bianca stabilisce l'estate 2011 come l'inizio del ritiro per le truppe americane, un sito statunitense pubblica il bilancio totale dei morti tra i soldati stranieri-una quota pari a 2000- ma sappiamo a base dei rapporti Onu che ci sono anche migliaia e migliaia di vittime civili. Tanti morti e tante rovine...Come possiamo giustificare questi nove anni di guerra contro Afghanistan?
Quest'estate si è tornato a parlare di Afghanistan in maniera piuttosto intensa anche perché il 18 settembre ci saranno le elezioni politiche, un appuntamento che era già fissato in precedenza e chè è stato fatto slittare perchè si attendeva che ci fossero le condizioni adatte per un voto credibile dopo l'insuccesso delle presidenziali. In questi giorni sono usciti infatti il rapporto dell'Onu sul numero delle vittime civili e i dati del sito icasualties.org su quelle militari, si è parlato inoltre dei nuovi problemi interni all'amministrazione Usa che descrivono un quadro sempre più problematico. Nei primi sei mesi del 2010, risultano circa 1270 vittime tra i civili e più di 3 mila se si considerano i feriti. Anche i nostri soldati hanno visto delle nuove vittime del mese scorso a Herat, questo fa presumere che si riesca difficilmente a ottenere il risultato che si sperava 9 anni fa… La sensazione di fatto è che a Obama spetti il commpito di un'uscita dignitosa anche se dal punto di vista politico l'exit strategy è diventato un problema difficile da gestire tanto che soltanto il mese scorso un'intervista sul Rolling Stone in cui il generale McCrystal ha dipinto una situazione piuttosto problematica relativa alla gestione di guerra in Afghanistan gli è costato il posto, mentre nei giorni scorsi il generale Petraeus, che lo ha sostituito, ha ipotizzato che l'inizio del ritiro nel 2011 possa slittare. Petraeus, che quello che è considerato il padre dell'uscita dall'Iraq, ha avuto degli scontri con il ministro per la difesa Gates proprio sulla data di disimpegno. La sensazione quindi è che sia una patata bollente sempre più difficile da gestire e che all'interno dei vertici statunitensi ci siano sempre meno persone disposte a prendersi quest'impegno. Faccio un esempio. Sembra difficile credere che un rapporto come Wikileaks o comunque anche le indiscrezioni di McCrystal siano state tutto frutto del caso o dell'abilità di un soldato o di un bravo giornalista che è riuscito a farsi raccontare dei particolari poco noti e comunque se anche così fosse è chiaro che il giornalista fosse ben inserito nell'entourgae di Mc Crystal. Quindi i dubbi sulla di certi rivelazioni siano fortuie sono piuttosto forti.
C'è anche un'interrogativa enorme riguardo il fatto che dopo 9 anni l'esercito statunitense e le forze Nato - nonstante abbiano a loro disposizione equipaggiamenti sofisticati e un esercito completo- non sono riusciti a risolvere la situazione afghana e sembra che i talebani abbiano sotto il loro controllo la maggior parte del territorio afghano. Nel frattempo sono aumentati anche la produzione e il traffico degli stupefacenti in Afghanistan. Tutto cio non sembra un pò curioso?
In realtà la guerra in Afghanistan al di là delle dichiarazioni d'intenti si è mostrata da subito come molto difficile. si tratta di un paese che sono più di 30 anni che è in guerra, guerra di occupazione, guerra civile e poi di nuovo da una guerra con più potenze straniere e la situazione sul campo è comunque difficile da gestire non fosse altro che per la conformazione del territorio. L'Afghanistan perchè chi c'è stato si presenta come un territorio ostile e che renda i talebani completamente padroni di questo questo territorio. Ed è piuttosto scontato che abbiano la capacità di controllarlo meglio dei miliari stranieri. Non voglio fare un'espressione forte ma creddo che l'unico modo per vincere in Afghanistan attraverso le operazioni militari sarebbe farlo in modo massiccio e non rispettando assolutamente le regole che l'Occidente si è dato dopo la seconda guerra mondiale e facendo così un numero di vittime civili. Quindi l'unica vera soluzione potrebbe essere quella politica. Di fatto dalla conferenza di Londra in poi si è cercato una sorta di avvicinamento con i talebani cosidetti moderati e se vogliamo fare un paragone con l'Iraq e quello che è stato fatto dopo la fase di de-baathizzazione, cioè quando dopo la presa di Baghdad si cercarono di eliminare gli elementi che erano legati al vecchio regime, salvo poi riavvicinarli per coinvolgerli nelel nuive istituzioni, con la convinzione che questo avrebbe creatop maggiro stabilità. Ma in afghanistan questi tentativi, oltre a essere criticati da una gran parte della società civile, soprattutto dalle donne, sono stati rigettati anche dai taliban, quelli che poi sono responsabili degli attentati quotidiani.
A breve Wikileaks pubblicherà i rimanenti 15 mila documenti in suo possesso sulla guerra in Afghanistan. Alcuni sono del parere che senza una via libera da parte del pentagono, simili documenti classificati non potevano finire facilmente nelle mani di nessuno. Lei cosa ne pensa? Se fosse così a che cosa servirebbe la pubblicazione di questi documenti in questa fase della guerra?
Questo è un discorso che si faceva prima anche rispetto a Mc Crystal. E' strano pensare che notizie di quel genere sia uscite ora casualmente. L'idea è che ci sono scontri tra amministrazione e i vertici militari e che quest'ultimi stiano cercando forse di rendere noto le responsabilità aprendo una finestra su quello che sta accadendo davvero. E' strano che nel giro di un mese neanche ci siano delle rivelazioni così importanti, situazioni che più o meno già si conoscevano e che forse si sono volute ufficializzare. La Casa Bianca non ha fatto altro che ribadire che rendere noti fatti di questo genere potrebbe rappresentare un pericolo molto forte per i soldati che operano in Afghanistan e potrebbe contribuire ainaspire gli animi e comunque stanno cercando in qualche modo ricorrere a ripari. Posso dire che in ogni caso rivelano un nervosismo interno agli Stati Uniti sulla guerra un nervosismo che nelle ultime settimane è venuto fuori in maniera ancora più prepotente che vedremo cosa porterà il 18 settembre.
A cura di Soroor