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Iraq. Attacchi in tutto il Paese: almeno 50 morti

di Ornella Sangiovanni - 26/08/2010




E' stata una giornata di sangue in Iraq – in tutto l'Iraq, da un capo all'altro del Paese.

Il bilancio è di 50 morti come minimo (per ora), forse 60, la maggioranza – almeno 19 – a Kut, una città del sud-est, finora sostanzialmente risparmiata dalla violenza.

La tecnica è quella utilizzata spesso: una serie di attacchi apparentemente coordinati, che avevano in genere come obiettivo le forze di sicurezza.

A Baghdad, l'autobomba ha colpito una stazione di polizia nel distretto di Qahira, nella parte nord-est della città. Bilancio: 15 morti, la maggior parte poliziotti.

Fonti ospedaliere e della polizia hanno riferito di 58 feriti nell'esplosione, che ha lasciato un cratere largo 3 metri, provocando il crollo di alcune case, con gli abitanti intrappolati all'interno.

"Ci siamo svegliati al suono di questa potente esplosione che ha scosso la zona", ha raccontato all'Associated Press Abu Ahmed, 35 anni. "Mi sono messo a cercare le vittime nelle abitazioni distrutte, e ho tirato fuori 7 bambini morti e alcune donne".

In altre parti della capitale irachena, esplosioni minori hanno provocato almeno quattro morti e numerosi altri feriti.

L'attentato più grave è avvenuto a Kut, capitale della provincia di Wasit, 160km a sud-est di Baghdad, dove un kamikaze ha fatto saltare in aria un'auto fuori da una stazione di polizia e dalla sede del governo provinciale, uccidendo almeno 19 persone e ferendone altre 90.

Ma è stata una giornata di violenza in tutto il Paese.

Bollettino di guerra

A Kirkuk, un'autobomba ha provocato un morto e 8 feriti

A Falluja, un soldato è rimasto ucciso e 10 persone ferite quando un kamikaze a bordo di un'auto si è lanciato contro un convoglio dell'esercito iracheno.

A Tikrit, nel nord, un ordigno collocato sul ciglio della strada ha ucciso un poliziotto ferendone un altro.

A Mosul, sempre nel nord, un killer ha ucciso un soldato.

A Bassora, un'auto è esplosa mentre alcuni poliziotti la stavano portando via da un parcheggio, provocando un morto e 8 feriti.

A Ramadi, un'auto è esplosa mentre due presunti attentatori ci stavano lavorando, mentre una seconda auto è saltata in aria a circa un chilometro di distanza, uccidendo almeno due persone.

A Karbala, una delle due città sante sciite, un'autobomba con un kamikaze a bordo è esplosa a un checkpoint all'entrata della stazione di polizia, provocando 30 feriti.

Insomma, un bollettino di guerra.

Altre esplosioni, che non è stato possibile confermare, sono state riferite dalla Reuters a Dujail e Samarra, due centri della provincia di Salahuddin (quella che ha come capitale Tikrit), e a Balad Ruz, provincia di Diyala.

Al Qaeda in Iraq?

Ancora nessun gruppo ha rivendicato gli attacchi, ma si parla, come da copione in questi casi, di "al Qaeda in Iraq".

Il che non è detto.

Quello che sembra evidente è che l'obiettivo sono le forze di sicurezza irachene – in particolare la polizia.

Forze di sicurezza che nelle prime tre settimane di agosto sono state oggetto di attacchi pressoché quotidiani (anche contro la polizia stradale), a Baghdad e nella provincia di al Anbar, a ovest della capitale, che hanno provocato più di 85 morti.

Un'altra cosa evidente è che il vuoto che si è venuto a creare per l'assenza di un governo – a più di 5 mesi dalle elezioni legislative del 7 marzo scorso – sta avendo un effetto devastante sulla sicurezza nel Paese.

E il peggio potrebbe non essere ancora arrivato.

[O.S.]