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Afghanistan, è guerra aperta: almeno 120 morti nelle ultime 24 ore.

di Enrico Piovesana - 19/05/2006

 I talebani attaccano e occupano una città
Le ultime 24 ore sono state per l’Afghanistan le più sanguinose degli ultimi anni. In un solo giorno, tra mercoledì e giovedì mattina, sono morte almeno 120 persone: quasi un centinaio di guerriglieri talebani, circa 25 soldati e poliziotti afgani e un “imprecisato numero di civili”.
 
TalebaniL'attacco a Musa Qala. Centinaia di talebani hanno attaccato e occupato mercoledì sera la cittadina di Musa Qala, nel nord della provincia di Helmand, poco lontano da Kandahar. I miliziani islamici hanno attaccato con mortai, razzi e mitragliatrici pesanti la stazione di polizia, la caserma e gli uffici governativi, uccidendo almeno 13 agenti governativi, almeno una trentina secondo i portavoce dei talebani. Sono subito intervenute le forze armate afgane, che hanno ingaggiato con i talebani una violentissima battaglia strada per strada, casa per casa. I combattimenti sono durati per tutta la notte. Solo all’alba i talebani sono stati costretti alla ritirata. Gli attaccanti hanno lasciato sul terreno almeno una cinquantina di uomini. Le autorità locali parlano anche di “un numero imprecisato di civili” uccisi negli scontri a fuoco.
 
Bombardamenti Usa. Nelle stesse ore in cui veniva attaccata Musa Qala, poco lontano, una soldatessa canadese e 18 talebani venivano uccisi in un combattimento. Lo scontro è avvenuto nel distretto di Panjwayi, a ovest di Kandahar, dove da una settimana sono in corso violenti combattimenti tra le forze armate afgane e i talebani, che sostanzialmente controllano il distretto.
L’indomani, giovedì mattina, l’aviazione Usa ha sferrato sulla zona un massiccio raid aereo in cui sarebbero rimasti uccisi tra i 20 e i 30 talebani.
Contemporaneamente due kamikaze – divenuti ormai frequenti come in Iraq – si sono fatti esplodere causando due vittime: un contractor statunitense a Herat e un civile a Ghazni. Rivendicando l’attentato di Herat i talebani hanno dichiarato: "Uccisi otto militari statunitensi e italiani". Non è vero, nessun italiano è stato ucciso, ma è evidente che per loro italiani e statunitensi sono ormai considerati nemici alla stessa stregua.
Tornando a ieri, secondo i portavoce della guerriglia talebana, altri 12 poliziotti afgani sarebbero stati uccisi in due attacchi nell’est dell’Afghanistan: sei nella provincia di Paktia e altri sei in quella di Kapisa, alle porte di Kabul.
 
Guardia privata UsaBenvenuto al mondo. Intanto, nella provincia orientale di Kunar, prosegue l’offensiva Usa denominata operazione ‘Leone di Montagna’, che dal 12 aprile vede 2.500 soldati afgani sostenuti dall’aviazione Usa (anche i bombardieri B-52) impegnati a riprendere il controllo della regione, considerata una delle maggiori roccaforti della resistenza talebana.
Gli americani stanno combattendo anche sul fonte di Khost, altro bastione talebano. Da qui arriva una notizia che fa capire bene quale prezzo stanno pagando i civili afgani in questa guerra infinita.
Sfidando il coprifuoco notturno imposto dai soldati Usa nei villaggi sospetti, ieri notte tre donne sono uscite di casa perché una di loro doveva andare partorire nella vicina clinica. Sulla via del ritorno si sono imbattute in una pattuglia militare Usa che ha aperto il fuoco contro l’auto su cui viaggiavano, crivellandola di colpi di mitragliatrice e ferendo gravemente le tre donne e anche il bambino appena nato.
Che lo vadano a dire a quel neonato che nel paese in cui è venuto al mondo la guerra non c’è più.