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Comunità sostenibile, intenzionale ed ecovillaggio: quali differenze?

di Declan Kennedy - 22/05/2006

Intorno al dibattito sull’idea di ecovillaggio

 

Ogni definizione suscita sempre un gran dibattito, e l’idea di ecovillaggio, non fa certo eccezione. A tale riguardo esiste già una discussion list su Internet, e numerosi articoli tra cui “Che cos’è un ecovillaggio?” (vedi Aam Terra Nuova n.116, pag. 16-17) scritto da Hildur Jackson.

Tanto è stato scritto negli ultimi dieci anni sul tema delle comunità sostenibili sia a livello locale, sia a livello internazionale. Una comunità sostenibile può essere realizzata da due o più persone in campagna, in un villaggio o in città e interessare, almeno in linea teorica una regione o uno Stato intero.

Un ecovillaggio è una comunità sostenibile, ma una comunità sostenibile non sempre è un ecovillaggio. Proviamo a definire meglio le diverse forme che in qualche modo si avvicinano all’idea di ecovillaggio:

Comunità intenzionale. Si tratta in linea di massima “di un gruppo di due o più adulti che hanno scelto di chiamarsi comunità”. Un ecovillaggio è in genere una comunità intenzionale, ma ci sono numerose comunità intenzionali che hanno poco o niente a che fare con l’ecologia e non possono essere definiti ecovillaggio.

Coabitazione. E’ uno stile di vita cooperativistico nato in Danimarca. Mette insieme l’autonomia delle abitazioni private con molti dei vantaggi della vita comunitaria. In genere i residenti, almeno quelli iniziali, partecipano alla progettazione della comunità in modo che essa possa rispondere il più possibile ai loro bisogni. Essi possono essere orientati ecologicamente, ma non necessariamente lo sono. Spesso tali nuclei si autodefiniscono ecovillaggio.

 Villaggio. E così definito un insediamento composto da 40 a 1500 abitanti. Deve presentare almeno un negozio o uno spaccio di generi alimentari, una minima attività di produzione di cibo e beni per l’uso interno e per la vendita al di fuori dei propri confini. Questi fattori variano da paese a paese e all’interno di ogni nazione dalle varie culture. In genere il villaggio viene definito una via di mezzo tra un gruppo di casolari e la città vera e propria e spesso è dotato di propri organi amministrativi e/o decisionali.

Ecovillaggio. E’ una comunità intenzionale ed insieme sostenibile situata in un’area rurale, urbana o suburbana e dotata di un corpo sociale e di propri organismi decisionali. Non ha dimensioni definite, ma in genere la sua popolazione varia dai 50 ai 300 membri (almeno questa è la dimensione menzionata alla Conferenza su “Ecovillaggi e Comunità sostenibili” svoltasi a Findhorn nel 1995). L’ecovillaggio presenta tutti gli aspetti di una comunità intenzionale, del villaggio e della coabitazione, definiti precedentemente, e obiettivi di carattere olistico ed ecologico alla base del proprio progetto costitutivo, anche se non ancora completamente realizzati. Ma un ecovillaggio è anche di più...

Per questo vi chiediamo di partecipare alla discussione, scrivendo alla segreteria del R.i.v.e., sarà materiale utile per l’incontro di luglio e comunque ci preoccuperemo poi di fare arrivare tutti i contributi al Gen (Global Ecovillage Network) Europa per estendere la discussione oltre i confini nazionali.

Ecoistituto delle Tecnologie Appropriate