Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La Russia preoccupata Scudo stellare anti-Iran in Europa

La Russia preoccupata Scudo stellare anti-Iran in Europa

di Ennio Caretto - 23/05/2006

 
Rispolverato il piano di Reagan degli anni Ottanta, concepito per la Guerra fredda. Progetto Usa per schierare missili in Polonia e Repubblica Ceca


Le guerre stellari del presidente Reagan minacciano di diventare una realtà per l’Europa: l’America vuole installare uno scudo spaziale nell’Ue contro l’Iran, e sta negoziando con la Polonia e la Repubblica Ceca nonostante l’opposizione della Russia.

George W. Bush intende aprire in uno dei due Paesi una base con dieci missili antimissili entro il 2011, a un costo di 1 miliardo e 600 milioni di dollari, di cui il Pentagono ha già chiesto al Congresso un anticipo di 56 milioni. Lo svela il New York Times , precisando che trattative segrete sono in corso anche con altri Paesi europei: stando a fonti congressuali, tra di essi non vi sarebbe però l’Italia. Il New York Times sottolinea che l’iniziativa, di cui Bruxelles e Mosca sarebbero da tempo informate, «ha enormi implicazioni politiche» perché per la prima volta porterebbe a una consistente presenza militare americana nell’ex blocco sovietico.

Il progetto dello scudo spaziale è agli stadi iniziali e incontra un certo scetticismo. L’America ha installato nove intercettatori (così si chiamano i missili antimissili) a Fort Greeley in Alaska e due alla base dell’aeronautica militare di Vanderberg in California. Ma lo scudo è ritenuto difettoso persino da quanti vi hanno lavorato: Philip Coyle, l’ex capo del progetto, ha riferito che «nessun test è stato coronato da successo negli ultimi quattro anni». Inoltre l’Iran non è ancora in grado di sviluppare missili balistici: «Ha bisogno di un decennio almeno - ha obiettato Gary Samore, un ex consigliere della sicurezza della Casa Bianca - e anche allora non rappresenterebbe una minaccia per noi». Ma il presidente Bush sostiene che l’Iran, che può oggi colpire Israele con i suoi missili a medio raggio, acquisterebbe quelli balistici dalla Corea del Nord.

Le richieste alla Polonia e alla Repubblica Ceca rispondono alla logica della guerra preventiva dell’amministrazione americana, ma si scontrano con la profonda diffidenza della Russia. Di recente, il sottosegretario agli esteri polacco Witold Waszczykowski ha asserito che il suo Paese «è molto interessato» allo scudo: Sergei Ivanov, il ministro della Difesa russo, ha ribattuto che lo scudo «avrebbe un impatto negativo sull’intero sistema di sicurezza transatlantico» e danneggerebbe la collaborazione tra la Russia e la Nato.

Ma Bush ne ha ignorato le proteste: secondo il New York Times , il presidente ha già ottenuto dal premier britannico Tony Blair l’ammodernamento della stazione radar di Flyingdales in Inghilterra, essenziale sia per il funzionamento degli intercettatori in Polonia, sia per la protezione della rotta polare verso gli Stati Uniti.

Nell’83, Reagan concepì il piano delle guerre stellari in funzione anti-Urss e anti-Cina. A detta degli esperti, gli intercettatori sono tuttavia inadeguati per gli arsenali delle due potenze. E il progetto è giudicato troppo costoso, quasi 10 miliardi di dollari il solo anno prossimo. Ma l’amministrazione Bush proclama che la versione europea è a buon prezzo e diretta unicamente contro gli «Stati canaglia» dell’Islam e i gruppi di terroristi capaci di procurarsi missili balistici. Il Congresso vi vede invece un inutile strumento di pressione sull’Iran, che ieri ha annunciato che tra pochi mesi incomincerà l’arricchimento dell’uranio su scala industriale. Ha duramente rifiutato al Pentagono i 56 milioni di dollari chiestigli, suggerendo all’amministrazione di imboccare una strada meno dispendiosa e più efficace: impedire alle banche europee di «trafficare» con Teheran.

In realtà, svela sempre il New York Times , Bush ha già strappato a quattro grandi banche, la Ubs e la Crédit Suisse in Svizzera, la Abn Ambro in Olanda e la Hsbc in Inghilterra, una sostanziosa riduzione dei loro affari con l’Iran. Di più, aggiunge il Wall Street Journal : il presidente potrebbe aprire presto anche un nuovo fronte, quello dei mujaheddin iraniani in Iraq che dispongono di 4 mila combattenti e hanno informatori a Teheran, e che vogliono rovesciarne il regime.