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Ritalin. Ma che colpa abbiamo noi?

di Carlo Corsale - 31/05/2006



 

“Il Ritalin è un blando stimolante del sistema nervoso centrale. La sua modalità di azione sull'uomo non è ancora del tutto compresa. […] Non esistono specifici riscontri che determinino chiaramente il meccanismo in base al quale il Ritalin produce i suoi effetti sulla mente e il comportamento dei bambini né prove conclusive relative a come tali effetti siano in rapporto con la condizione del sistema nervoso centrale. Non sono ancora disponibili dati sulla sicurezza e l'efficacia dell'uso a lungo termine del Ritalin. Anche se non è stato accertato un rapporto causale, nei bambini si è riscontrata una concomitanza fra limitazione della crescita ( vale a dire di aumento di peso corporeo e/o di statura ) e l'uso di stimolanti”.

No, non si tratta dell'ennesimo scienziato pazzo che si scaglia contro il sistema e ne scredita l'immagine, non è uno sfogo di qualche ricercatore in cerca di un'effimera settimana alla ribalta delle cronache nostrane: niente di tutto questo.

La citazione riportata sopra è solamente una parte del testo del sbugiardino che la Novartis (Az. Farmaceutica che distribuisce il Ritalin) inserisce in ogni scatola del farmaco.

Sottolineiamo, solo una parte del testo, perché a dirla tutta di note controverse e preoccupanti ce ne sono almeno altrettante.

Ma veniamo incontro al lettore che conosce solo marginalmente la questione e illustriamo brevemente il panorama che circonda il Ritalin e il suo utilizzo.

Il Ritalin è un farmaco a base di metilfenidato (ovvero un'amfetamina), ed è la sostanza più utilizzata nel trattamento psichiatrico/farmacologico dell'ADHD (Attenction deficit hyperactivity disorder). L'ADHD è una sindrome che colpirebbe i bambini in età prescolare e scolare, i cui caratteri peculiari sono indicati nella difficoltà di concentrazione, nell'irrequietezza, nell'impulsività, nella svogliatezza e nella scarsa propensione all'ascolto.

Fino al Marzo 2003 il farmaco veniva inserito in una sottotabella di individuazione (n°1) che raccoglieva un insieme di sostanze come cocaina, oppiacei, eroina Lsd etc… Non è quindi complicato evidenziarne la pericolosità. Da quella data però il Ritalin è passato ad occupare una sottotabella ( n°4 ) di diversa indicazione, la quale contiene gli psicofarmaci.

Evidentemente la pericolosità del farmaco in questione a partire dal Marzo 2003 è scemata parecchio. Ciononostante la stessa azienda farmaceutica che lo distribuisce si guarda bene dal modificare le indicazioni terapeutiche e le conseguenze che deriverebbero dal suo utilizzo. Anzi: “La Novartis sarebbe sotto accusa per aver fatto pressioni riguardo le diagnosi di ADD e ADHD, cercando di incrementarne il numero. Anche l'Associazione Psichiatrica americana è stata accusata di aver ricevuto una tangente miliardaria per rendere sempre più vaghi e generici i criteri di diagnosi della malattia.”

Nei soli U.S.A. sono 11.000.000 i bambini che ogni anno utilizzano psicofarmaci (per tutte le patologie); in Italia 30.000 bambini ogni giorno assumono antidepressivi che inducono potenzialmente al suicidio, la cui somministrazione è stata interdetta dall'agenzia europea del farmaco.

Sarà opportuno, a titolo informativo, indicare che il giro d'affari per la vendita del Ritalin nei soli U.S.A. è di circa 2 miliardi di dollari.

Ancora e sempre negli Stati Uniti una diagnosi viene fatta in 10/15 minuti e la pillola è somministrata anche a 2 anni; benché secondo Maurizio Bonati dell'Istituto Mario Negri di Milano, il farmaco andrebbe somministrato solo in casi eccezionali e solamente dai 7 anni in su, inoltre stando alle informazioni dell'Università di Cagliari (che utilizza il farmaco in via sperimentale dal 1988) la diagnosi dovrebbe durare circa 4/5 ore e il paziente dovrebbe essere seguito costantemente.

Le discordanze a riguardo sono parecchie, così come lo sono i nodi da sciogliere riguardo l'effettiva utilità e le sconosciute conseguenze legate al farmaco.

Come sempre però il punto fondamentale rimane la forma mentis, vale a dire lo strumento che ha permesso lo sviluppo di questo far west.

Di là dagli interessi economici che ruotano attorno a questo mondo, è quasi scioccante notare la facilità con la quale milioni di bambini vengano quotidianamente bombardati di ansiolitici, farmaci per favorire la crescita e chi più ne ha più ne metta.

Cosa si nasconde dietro questo impellente e continuo ricorso alla medicina?

Probabilmente non soltanto la fame di affari che mobilita gli assalti mediatici delle industrie farmaceutiche; non si corra il rischio di attribuire alla dèmonia dell'economia e del progresso scientifico la colpa di aver manipolato la vita di milioni di bambini.

Il modello di società che si è deciso di seguire non permette di fermarsi a ragionare su un problema, non consente ad una pseudomamma in carriera di accompagnare il figlio al parco o alla lezione di calcio (meglio la Tv, ancor di più se con PlayStation annessa) oppure ancora dai nonni. No, questa società non lo consente.

E allora Ritalin o non Ritalin, il problema rimane. Il problema siamo noi e il mondo che ci siamo costruiti attorno, e se un giorno ci si dovesse rivoltare contro sarà soltanto colpa nostra.

Ma forse avremo fatto in tempo a trovare il nuovo elisir della felicità. Dove? In Farmacia, of course.

Valerio Pignata, Ecolobrando

Fonte: NIHM, NEXUS, Los Angeles Time

Fonte: Istituto Mario Negri Milano

Fonte DEA USA